Giampaolo Dossena è stato il primo in Italia a dare dignità ai giochi di parole, se eccettuiamo il Wutki Morando nella preistoria linusiana… ma lì eravamo ancora in una nicchia, mentre Dossena ha tenuto rubriche sui maggiori quotidiani italiani. Questo suo libro (Giampaolo Dossena, Il dado e l’alfabeto, Zanichelli 2004, p. 320, € 24.80, ISBN 88-08-17770-x) è una nuova edizione ampliata e completamente rivista del suo vecchio Dizionario dei giochi di parole, già fuori edizione da parecchi anni. Il modo di scrivere di Dossena è inconfondibile: una serie di rimandi interni come fosse un ipertesto, uno stile che passa senza soluzione di continuità dal pedante dissezionatore dei vari giochi al confidenziale puro. Non si sa mai esattamente come prenderlo, ma probabilmente l’idea migliore è leggerlo saltando qua e là con i rimandi, e possibilmente con carta e matita per provare i giochi. Alla fine si imparerà anche l’alfabeto AFI… Mi ha sfavorevolmente stupito però la sciatteria con cui sono state controllate le bozze: ho trovato decine di errori, come se in effetti si fosse saltata questa fase. Peccato, perché l’opera merita. A onore di Zanichelli, devo dire che ho avuto una risposta davvero rapida alle mie segnalazioni: se mai ci sarà una seconda edizione corretta, ringraziate anche me :-).
Ultimo aggiornamento: 2005-02-13 19:26
lo compro senz’altro, il libro di dossena. fosse solo perché da anni rastrello tutto quel che trovo di ludolinguistica e cose simili e la prima edizione del dizionario dei giochi con le parole non l’avevo trovata. mi auguro tuttavia che l’opera di dossena, oltre alla consueta gradevolezza di stile, riporti dati e/o tassonomie che aggiungano qualcosa a ciò che è stato pubblicato negli ultimi anni riguardo all’enigmistica e ai giochi di parole – che non è poco, anche solo pensando a Stefano Bartezzaghi o Paolo Albani.
pb
Mah, Dossena lavora molto sulla classificazione e sulla parte AFI, quindi giochi non per l’orecchio. L’approccio è però indubbiamente classico.