referendum

Ieri la mossa del governo che aveva comunicato alla Consulta di essere formalmente opposto ai referendum è stata chiara. Si è voluto paragonare la “convenzione di Oviedo” a un trattato internazionale in modo da scongiurare il referendum sull’abrogazione totale della legge, il che potrebbe anche essere una cosa sensata. Gli altri quattro referendum sono stati decretati ammissibili, ma già Silvio e sodali stanno cercando di fare in modo che si voti il 12 giugno, per fare vincere come sempre negli ultimi anni il Partito dell’Astensione.
Ho già scritto in passato che non sono assolutamente d’accordo sull’andazzo per cui chi non vuole cambiare una legge fa propaganda attiva per l’astensione: o perlomeno bisognerebbe scorporare dal quorum la percentuale di chi non ha votato nelle ultime elezioni politiche. Per quanto riguarda i referendum (per la promulgazione dei quali firmai) credo che voterò quattro sì, anche per la fecondazione eterologa che sembra il quesito che abbia il maggior dibattito in questi giorni. Non riesco infatti a capire bene la differenza tra l’inseminazione con il seme di un tizio sconosciuto e una donna che decide di avere un bimbo scopando con tizi qualunque. Anzi, si spera che nel primo modo la cosa sia più sicura anche per la madre.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-14 10:18

3 pensieri su “referendum

  1. Beh, mi sembra veramente strano leggere queste cose da te. Io non sono assolutamente d’accordo con l’ultima frase. Per carità, opinioni. Ma scambiare il non sapere CHI sia il padre con QUALE sia il padre mi sembra una differenza non da poco. Ovviamente sono per l’omologa.

  2. Perché, tu sai chi è il padre (e la madre, se per questo) di un bambino adottato?
    La fecondazione omologa/eterologa è un problema solo per chi vuole dire “sangue del mio sangue”.

  3. No che la differenza non c’è (non dal punto di vista morale, ma da quello etico).
    Prendo la cosa da un punto di vista diverso. Ammettere la possibilità di aborto significa dire che i diritti di un essere (il feto) sono inferiori a quelli di un altro essere (la madre). A questo punto occorre capire se il feto (o il neonato…) abbia o meno gli stessi diritti: per la legge attuale ciò non è vero, e questo non è bello né dal punto di vista etico né da quello morale, visto che nessuno può dire con sicurezza dove inizi la vita, e quindi sarebbe logico essere il più conservativi possibile.
    Nel caso dell’inseminazione eterologa, non stiamo ledendo i diritti di nessuno: non dei genitori che devono essere d’accordo, non degli eventuali figli che nasceranno. Il punto è tutto lì.

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