Archivi annuali: 2004

il passaggio si avvicina

Oggi è venuta una tipa dell’amministrazione IT Telecom a spiegarci cosa succede con la nostra cessione a TIM. Naturalmente il nostro TFR non lo vediamo, visto che passa in toto assieme alla nostra anzianità di servizio a TIM. Il contratto è lo stesso, anche se è da capire cosa succederà con gli integrativi che ovviamente sono diversi: prima o poi ci cambieranno l’indirizzo email, e il telefonino – purtroppo anche il numero. Ma ci sono cose peggiori: la carta di credito corporate deve essere restituita – bontà loro, ci lasciano un mese di tempo per richiederne un’altra. Notate che ovviamente le nostre spese ce le paghiamo noi, la convenzione si limita a non farci pagare il canone annuo e a rimborsare i soldi con qualche settimana di ritardo, in modo che l’azienda ci accrediti le spese di trasferta che ci siamo pagati con la carta. Insomma, sembrerebbe banale spostare la convenzione: e invece no.
Ci hanno anche già dato un tesserino da esterni che non serve assolutamente a nulla visto che non abbiamo tornelli all’ingresso, ma porte che si aprono con un altro badge. Temo al pensiero di cosa succederà dopodomani.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-30 15:07

cattocomunisti

È nata una carta di credito solidale, la Carta Equa. In pratica, quando tu fai la spesa ti aggiungono l’1% sul totale, il supermercato ci mette un 1% di suo, e questi fondi servono per sovvenzionare altre carte, di grafica identica, assegnate a famiglie bisognose.
Chi sono i promotori dell’iniziativa, oltre a Banca Etica che è diciamo lo sponsor “tecnico”? la Caritas ambrosiana e Coop Lombardia. È proprio vero: non c’è più religione.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-30 14:08

incocciando

su segnalazione di Iaia, ho trovato uno dei tanti siti di scambio link: stumbleupon.com, che sembra avere un paio d’anni ma mi è sempre restato sconosciuto.
In pratica, uno si aggiunge una toolbar sul browser (l’ho fatto anche con firefox, quindi non dovrebbe essere difficile), se vuole seleziona un insieme di categorie cui è interessato, e poi ogni volta che trova una pagina che gli piace, oppure che non gli piace, clicca sull’apposito pulsante e se vuole spiega il perché. Si può provare a farsi dare dei siti a caso – e penso che così i signori in questione possano anche infilare un po’ di pubblicità… – oppure guardare che cosa hanno selezionato i propri amici.
Perlomeno non chiedono troppi dati personali, anche se consiglio sempre di usare un indirizzo di posta elettronica usa-e-getta :-)

Ultimo aggiornamento: 2004-03-29 15:54

L’unico ponte buono è quello sullo Stretto

Mi dico tutte le volte che non dovrei commentare le sparate del nostro Presidente del Consiglio, ma non ce la faccio. Temo sempre che qualcuno ci creda.
Che ha detto questa volta il Cav? Innanzitutto ci riassicura che non si è dimenticato della sua promessa, ed è pronto ad abbassare le tasse per dare un impulso ai consumi. Peccato che lo slogan non sia “meno tasse per tutti”, ma piuttosto “meno tasse per Totti”. Beh, diciamo che anche io ci posso guadagnare qualcosa, ma il vantaggio è per una minoranza. L’idea è infatti quella di togliere le aliquote più alte, il 41% e il 46%, e terminare la progressione al 33%. Quindi chi guadagna meno di 32000 euro l’anno non vedrà un tubo. Tra l’altro, qualcuno dovrebbe ricordarGli che le imposte locali alzano anche del 2% l’aliquota; queste imposte ci sono perché in nome del federalismo fiscale lo Stato risparmia sui trasferimenti agli enti locali e poi dice “se avete bisogno di soldi, mettete voi le tasse”. Il tutto non è di per sé necessariamente un male, ma per coerenza bisognerebbe dire che l’imposta finale massima sarà in media sul 35%.
Ma non è finita qui: infatti Lui ha scoperto che “Ci sono molte festività in eccesso, dovremo far lavorare di più gli italiani. Ci sono ponti festivi in eccesso”. Tralasciamo il solito tempismo che gli fa dire una cosa del genere nell’anno in cui ci sono meno possibilità di ponte. Guardiamo ai fatti: sembra che i due giorni su cui si sono posati gli occhi degli esperti sono la Befana – che già era stata tolta, e poi rimessa a furor di popolo da Craxi – e Ognissanti. Non il 2 giugno ripristinata da poco da Carl’Azeglio (ma se non si vuole avere la possibilità di ponti, non era più semplice festeggiarla il primo lunedì di giugno, così come il 25 aprile potrebbe essere festeggiato l’ultimo lunedì di aprile?), e nemmeno l’8 dicembre, per timore di una rivolta dei milanesi che hanno già Sant’Ambroeus attaccato e quindi un ponte praticamente certo.
Ma in realtà l’uscita ha un significato molto più sottile. Per aumentare il potere di acquisto dei ceti bassi, invece che dare loro più soldi, si può fare in modo che ne possano spendere di meno: se sono a lavorare non possono spendere. Così il denaro risparmiato dallo Stato può essere ridistribuito ai ricchi tagliando loro le tasse. Geniale, vero?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-29 12:25

all’anima del titolo!

Tra il pacco di spam che ho cancellato stamattina, c’è stato un messaggio che ho salvato per qualche secondo: giusto il tempo di copiarne il titolo.
Il testo era il solito: “I just heard of this new drµg called ©iális” e via discorrendo: in compenso il titolo del messaggio era eigenfunction homogenate matthew palindromic.
Direi che la nuova ondata di spam sia studiata in modo tale da saltare i controlli sulla frequenza delle lettere (che tagliano i testi dove si aggiungono caratteri a caso, come “sahktewh jsdfjklert dfgkljwe”: immagino che i sistemi bayesiani lavorino in quel modo) e quindi utilizzi parole almeno in teoria di senso compiuto. Anche il nome del sito da cliccare è formato così: per la precisione, è
gymnasium. plenitude. accommodate. biometrika. copenhagen. dry. entire. romulus. productswholesalediscount. biz
(no, non hanno un sito con il nome così lungo! è possibile fare in modo che tutto quello a sinistra di una stringa, nel nostro caso il products ecc.ecc. .biz, venga incanalato in un solo punto: epperò viene salvato il nome completo, così lo spammatore sa perfettamente che sono stato io a cliccarci su.
Sempre più simpatici, vero?
[se quello che ho scritto è arabo, sono gradite indicazioni su cosa è esattamente arabo, così magari riscrivo il testo specificando meglio]

Ultimo aggiornamento: 2004-03-29 10:11

_Incontri con la sfinge_ (libro)

Dev’essere dura, sentirsi confondere con il proprio padre. Del resto, generazioni di cruciverbisti si sono scontrati con la pagina quarantuno della Settimana Enigmistica e il cruciverba di “P. Bartezzaghi”. (Oggi la pagina quarantuno è feudo di A. Bartezzaghi, che sarebbe il figlio di Piero e il fratello di Stefano)
È un peccato, perché Stefano Bartezzaghi merita indubbiamente di essere conosciuto per quello che fa lui: oltre che tenere la rubrica di giochi attualmente su Repubblica (Lessico e Nuvole), ha scritto vari libri sull’argomento tra cui il recentissimo Incontri con la sfinge (“Nuove lezioni di enigmistica”, Einaudi Saggi 2004, X-235 pagine, 18€, ISBN 88-06-16776-6), nato dalle Lezioni Magistrali che ha tenuto l’anno scorso all’Università di Bologna.
Il libro narra la storia di alcuni dei giochi di base dell’enigmistica, come l’anagramma, la sciarada, il rebus. Mi pare che questo tipo di approccio, rispetto a quello più didascalico del suo precedente Lezioni di enigmistica, permette al libro di essere pienamente godibile anche da chi non è un fanatico dei giochi con le parole: lo consiglio insomma come piacevole lettura. Certo che costasse qualche euro in meno…

Ultimo aggiornamento: 2004-03-28 20:11

Vecchi tempi (teatro)

Harold Pinter, oltre che essere stato un marito di Marylin Monroe, è un famoso drammaturgo del ‘900. Il mio problema è che non riesco a capirlo.
Prendiamo questa Vecchi tempi che ci siamo visti ieri. Pièce del 1971, breve (un’ora e in quarto, atto unico in due scene), e con tre soli attori. Che attori, intendiamoci: Umberto Orsini, Greta Scacchi e Valentina Sperlì. L’interpretazione è indubbiamente stata di prim’ordine. Però io sarò gnugnu ma la storia mica l’ho capita… Sì, c’è questa coppia (Deeley e Kate) nella loro villa nella campagna inglese che riceve la visita di un’amica di lei (Anna), che non vedeva da vent’anni; seguono una serie di dialoghi tra i tre, con lui che scopre di avere conosciuto la donna in quel periodo, una gelosia neanche troppo latente tra Deeley e Anna che vogliono entrambi Kate, che alla fine si mostra non realmente interessata a nessuno. Ma saranno veri i ricordi che ognuno inserisce nella storia, o sono solo dei sogni di ciascuno? E cosa significano le scene filmate che appaiono sui pannelli ai lati, che a volte sembrano degli anni ’50, altre volte sono gli stessi attori ma non ripresi al momento? Urge insomma una spiegazione più completa.
Ah, Greta Scacchi è stonata forte.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-28 20:02

La banconota da un euro

Oggi sulla Stampa c’è un articolo del nostro ministro dell’economia, Giulio Tremonti (di cui bisogna perlomeno riconoscere che, a differenza dell’ingegner Castelli e della signora Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, ha un retroterra culturale più consono al ministero che dirige), che torna su quello che sembra essere il punto cardine della sua politica economica: occorre avere le banconote da un euro, “l’euro di carta”.
L’analisi socioeconomica parte dalla constatazione che “dopo soli 27 mesi” (“soli” lo dice lui, mica io) le banconote in euro vengono progressivamente accettate, ma le monete no. E già qui ho dei dubbi sulla sanità mentale di questo ragionamento: se provassi a girare con le tasche piene di monete non riuscirei già a prendere nessun aereo. Ma la parte migliore è la constatazione che molti hanno deciso di calcolare i prezzi col cambio “1000 lire = 1 euro”, in un contesto che sembrerebbe dire “se invece avessimo avuto la banconota da un euro questo non sarebbe stato possibile”. Prendendo per buona l’analisi del ministro, avere una banconota da 1 euro sarebbe stata l’associazione finale della banconota alle mille lire. Lo so, esisteva una moneta da 1000 lire, ma chi se la filava?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-28 19:36