A dire il vero, qui sembra il giorno dei morti. Sta piovendo da stamattina e non ha accennato a smettere, certo che lo spirito natalizio si becca un duro colpo in questo modo.
Per la mia acculturazione, ho scoperto che la parrocchia del Sacro Volto ospita anche la comunità ucraina. Avete presente tutto il casino che è stato fatto tra il Papa e il Patriarca di Mosca per la questione degli uniati? Ecco, ho visto degli uniati, o come sono stati definiti ufficialmente “cattolici di rito bizantino”. Loro il Natale lo festeggiano il 6 gennaio (immagino non perché sia l’Epifania, ma banalmente perché senza la riforma gregoriana la data si è spostata avanti: un po’ come la Rivoluzione d’Ottobre che si festeggiava a novembre, e la cui festa è stata appena soppressa dalla Duma. No, non c’entra un tubo con questa notiziola, ma devo pur sfoggiare la mia cultura, no?). Dicevo che per loro non era ancora Natale, ma stamattina sono venuti lo stesso a fare gli auguri, con tre che hanno cantato un coro almeno a tre voci – secondo me qualcuno riusciva a cantare contemporaneamente due melodie diverse – e la famigliola con bimba che ha recitato la sua poesiola e come tutti i bimbi si è fermata a metà, si è girata a guardare il babbo che la teneva in braccio e gli ha chiesto “se capitasse… cosa?”.
Con la preghiera natalizia finale è stata anche distribuita una pagnottina (pane arabo, ovviamente…), dicendo che Betlemme significa “casa del pane”.
Ultimo aggiornamento: 2004-12-25 19:03