È vero che mi ero portato avanti col lavoro, parlando della non condanna di Silvio ventiquattr’ore prima della sentenza, ma di notizie ce ne sono state comunque a sufficienza. Mi limito a evidenziare alcune cose che mi hanno colpito:
– il centrodestra ha adottato una definizione flessibile di giudici: se le sentenze sono a loro favore, sono oggettivi, mentre se sono contrarie essi sono una manica di politicanti. Non mi sembra un buon metro di giudizio, anche se sicuramente dal loro punto di vista è coerente. Certo che vedere persino i pezzi da centocinquanta come Ferrara usare tutte le loro abilità dialettiche in favore di Dell’Utri fa pensare.
– è tornata la voglia di immunità parlamentare, che aggiunta al maggior controllo governativo sulla magistratura rende il potere giudiziario alla mercé di quello legislativo. Per me occorrerebbe addirittura l’opposto: una legge che affermi che chiunque sia accusato e voglia candidarsi deve obbligatoriamente rinunciare alla prescrizione per i propri reati (o aspettare un tempo corrispondente alla pena media per il reato prima di potersi candidare). Ovviamente quando la condanna passa in giudicato, niente giustizialismi di primo grado.
– il discorso di Prodi al Palalido sabato scorso (chi l’ha perso, trova il testo integrale da Alberto) è stato incredibile per almeno due ragioni: è stato politico, e non fumoso o sloganistico; ed è stato di sinistra, cosa che in Italia non si sentiva da una vita, sicuramente non da parte dei sedicenti Democratici di Sinistra. Fassino è una brava persona, ma come leader vale poco; Minimo d’Alema l’opposto…
Ultimo aggiornamento: 2004-12-13 16:31
Beh, dai. Quello dei giudizi ondivaghi sui magistrati è uno sport praticato da tutto l’arco parlamentare. Vedi il post di Mantellini su D’Alema.