solidarietà coatta

Così, in mancanza di Bossi, tocca al suo delfino e sostituto Calderoli “trovare la quadra” per definire le aliquote Irpef. Non ci saranno tre aliquote come chiede Silvio, ma nemmeno quattro come vuole AN. Avremo le aliquote del 23, 33 e 39%, e in più un “contributo di solidarietà” del 3% per i redditi sopra i 100000 euro. O almeno è quello che hanno detto ieri sera: si sa che la politica in generale e quella italiana in particolare cambia idea ogni giorno.
Premesso che la cosa non mi tange direttamente, nel senso che non mi avvicino nemmeno col binocolo a quel reddito, posso dire che mi sto rompendo le palle di questa sottospecie di solidarietà obbligata? Non per il dovere pagare, ma per il modo in cui è proposta.
L’archetipo di tutto sono stati gli aumenti della benzina, ma oramai si trova di tutto. Ad esempio, nella mia busta paga trovo una voce “INPS C.I.G. STR.”: uno 0.30% che è appunto un “contributo di solidarietà” sulla parte più alta del mio stipendio.
Si vuole dire che è giusto che chi guadagna di più contribuisca a pagare uno stipendio a chi va male? Mi può anche stare bene – ma spero che anche le aziende paghino la loro quota! – però dite che la percentuale di trattenuta FPLD è tot percento fino a X euro, e totaltro oltre. Oppure datemi la possibilità di esprimere a chi andrà la mia solidarietà, senza prendermi in giro. Altrimenti, andremo a finre che ci sarà un contributo di solidarietà sull’aria che respiriamo, per i poveretti come me che vivono a Milano…

Ultimo aggiornamento: 2004-11-02 10:23