non preoccupatevi, non ho inserito un generatore casuale di caratteri. Ho semplicemente scritto quella che comunque è una bugia – non bevo mai vodka, nemmeno nei finesettimana – in latino.
A quanto sembra, il Vaticano ha preparato una lista di neologismi latini, o meglio di come si potrebbe tradurre in latino molte parole moderne. In fin dei conti, il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede, e non ci vedo nulla di male nel tenere aggiornato il vocabolario, invece che evitare di fare sforzi e prendere le parole così come sono scritte nelle alre lingue.
Alcune traduzioni mi piacciono particolarmente, come extráculum per cavatappi, o cucumella cafaeária per caffettiera. Altre sono logiche, come aleatórium per casinò. Ho invece dei dubbi ad esempio sul rendere kamikaze come voluntárius sui interemptor: intendiamoci, il concetto è chiarissimo, ma un giro di parole non rende in pratica l’idea.
Valete! (nel senso latino, chiaro…)
Ultimo aggiornamento: 2004-09-22 17:41
Meraviglioso l’ovata pelvis…;-)
bè, anche slip parvum subligáculum non è male..
Grandioso…
Se permetti, preferisco l’ Hungáricum vinum !
Specialmente quello di Cividali Castrum.
(mi pare fosse questo il nome di Cividale del friuli).
Ed altra cosa NON ho trovato la traduzione di “bomba atomica”… che ricordo fu indicata in una enciclica una decina di anni fa e fece molto scalpore. Era qualcosa del tipo ‘ordigno’ “terribilia” un terribile neutro ad indicare la distruzione totale… Rendeva bene!
Ale!
(ah la sai della radio in latino anche via web dei finlandesi ? 10 ore a settimana e NON di ecclesiastica)
Ottima segnalazione, .mau.! :-)
il mio latino è ormai dimenticato, ma il lessico da cui avevo preso il testo usava exiens, che mi sembrava essere un participio presente…
exiens, exeuntis, exeunti, exeuntem, exiens, exeunte.
(in latino corretto sarebbe: hebdomade exeunte, validam Slavicam (oppure Sarmaticam) potionem bibam; in maccheronico – il maccheronico prende il lessico dalle lingue moderne ma mantiene il sistema grammaticale – settimana exeunte vodkam torquebudellem scolabo). Btw i latinoparlanti, che sono quelli che hanno la maggior necessità di neologismi, sono stimati essere la seconda comunità di parlanti “lingue pianificate” dopo gli esperantisti (e in molti casi, come nel mio, coincidono – cmq di solito è più facile trovare latinoparlanti che siano anche esperantisti che viceversa), tallonati da vicino dai parlanti klingon (http://www.kli.org) e poi da tolkienani vari. I finlandesi sono maniaci: radio Helsinki ha trasmissioni in latino e se ai convegni di lettere classiche parli in latino becchi molti fondi in più.