Leggo che Aem Torino ha ceduto a Eutelia la sua quota del 40% delle azioni di Noicom, l’operatore telefonico torinese. Il prezzo di vendita è stato di un euro, dopo che aveva dovuto sborsare quindici milioni alcuni giorni fa per ridurre le perdite, che adesso sono di “soli” 19 milioni. Qualche considerazione: com’è possibile che una societa che nel 2002 aveva affermato di avere raggiunto un utile ante imposte abbia perso tutti questi soldi? E soprattutto, com’è possibile che una società a maggioranza pubblica decida di comprare il 49% di una startup non proprio minimale, con l’intesa che successivamente le banche avrebbero rilevato il 30%? Mi sembrava che in genere il giro fosse rovescio.
Non che a Milano le cose cambino molto, con l’ATM che si era presa un congruo numero di obbligazioni Cirio. Insomma, il concetto “finanza, non industria” continua a fare danni, anche senza la “creatività” tremontiana.
Ultimo aggiornamento: 2004-09-20 10:35