Approfittando della pausa pranzo sono andato un po’ a vedere l’iter della legge in questione. La parte trattata in Senato si può vedere qui; è interessante vedere come la forma originale del decreto era davvero incredibile, con l’obbligo di consegna entro quindici giorni e il regolamento attuativo da farsi in 90 giorni. Inoltre, nella prima stesura non era affatto prevista la possibilità di esonero dell’invio da parte di nessuno.
Può anche essere interessante leggere il DDL 1057, presentato dalla senatrice DS Acciarini, e che è confluito nel DDL 894 che alla fine è diventato appunto legge 106/2004. Ora, chi legge queste mie notiziole sa perfettamente che il mio giudizio sulle conoscenze informatiche dei nostri parlamentari è assolutamente bipartisan :-), ma mi pare che la versione approvata sia in un certo senso migliore. Resta poi il fatto che se la sanzione va da tre a quindici volte il valore commerciale del documento, possiamo usare le mirabolanti proprietà moltiplicative dello zero, e non preoccuparci per nulla.
Chi vuole vedere l’iter alla Camera può partire da qui. Chi poi ama scavare davvero a fondo può andare ad esempio a guardare il DDL 3610 presentato alla Camera il 17 aprile 1997, a firme … Veltroni, Napolitano, Bassanini. Comprenderà probabilmente perché i due DDL del governo e dell’opposizione erano simili: la legge sta girando da sette anni almeno. La maggiore differenza era che si parlava di “documenti multimediali” in genere, e non di “documenti diffusi tramite rete informatica”. Però, se devo essere sincero, non so se fosse meglio una dichiarazione generica che poi “casualmente” poteva essere applicata a chiunque: in questo modo c’è una maggior possibilità che il regolamento attuativo preveda gli esoneri logici – o che affermi che per l’espletamento dell’obbligo basta che io invii l’URL del mio feed RSS, tanto per dire.
Ho infine una simpatica curiosità che probabilmente nessuno potrà togliermi. La legge è stata approvata il 31 marzo, promulgata il 15 aprile, e pubblicata il 27 aprile. Per due settimane dalla pubblicazione non se n’è saputo nulla, poi d’improvviso Repubblica e Corsera si lanciano. Chi è che li ha svegliati?
PS: ho visto solo ora questa lettera di Giovanni Bergamin. Il commento di Beppe (“perché un obbligo borbonico, e non un invito?”) è giusto in teoria, ma preferisco essere pragmatico e limitarmi al risultato finale.
Ultimo aggiornamento: 2004-05-13 14:22