In questi giorni a Milano ci sono forti polemiche per l'”opera d’arte” che Maurizio Cattelan ha esposto a Milano, in piazza XXIV maggio. Tre bambini impiccati. Ieri sera una persona ha cercato di tagliare via i rami cui erano appese le corde, ed è anche caduto facendosi male: l’opera è stata comunque tolta.
Io ieri pomeriggio ero passato in bicicletta dalla piazza, ma non mi ero affatto accorto dell’opera, il che non significa però molto, a dire il vero: stavo banalmente cercando di capire dove potevo passare visti i lavori sulla strada, e l’unica cosa che ho osservato era la ruspa che metteva i sassi per fare il fondo intorno ai binari del tram.
I commenti che ho visto in giro sembrano tutti negativi. Io (purtroppo) questa volta sono d’accordo con Sgarbi: un’opera che provoca tutte queste reazioni è arte.
Noticina a lato: trovo un po’ buffo che sia un consigliere comunale di AN a tuonare contro la propria giunta, perché “Così si dà sfogo alla fantasia malata della gente”. I tempi sono cambiati.
Ultimo aggiornamento: 2004-05-07 12:17
Se e’ arte non lo so. Ho pero’ un argomento contro l’esposizione dell’opera: hai visto mai che a qualche bimbo piccolo venga in mente che e’ un bel gioco e provi a ripeterlo col fratellino? E’ improbabile, ma comunque un rischio. Per un pubblico “adulto” (diciamo dai 10 anni in su) non ci vedo niente di male.
Una sfida all'ultimo sangue
Il chiasso generato dai bambini appesi a Milano, compreso il dibattito lanciato da Emmebi, Brontolo e ripreso poi da The Petunias ed altri, mi ha riportato un po’ indietro nel tempo, quando intervistai Maurizio Cattelan qui a Palermo…