Radio Popolare nei suoi notiziari ha dato risalto a mio parere francamente esagerato alla lite interna alla Rai.
Riassunto della storia: l’altro giorno il nostro Presidente del Consiglio, Cav. On. Silvio Berlusconi, si è fatto intervistare dal cardinal Bruno Vespa a Porta a Porta. Come sempre negli ultimi nove anni, l’intervista è stata effettuata senza contraddittorio: Silvio parla, e nessuno può controbattere. I maligni dicono che fa così perché non è capace a rispondere a tono, e si impara i discorsi a memoria: io non sono d’accordo, poiché mi sembra impossibile che un venditore non abbia di queste capacità. Più banalmente, non vuole che gli tolgano la scena.
Ad ogni modo, ieri Primo Piano su Raitre aveva in programma un’intervista a Rutelli. Anche lui senza contraddittorio: vogliamo o no la par condicio? Ma il conduttore ha un’ideona: prendiamo l’intervista a Berlusconi, e facciamo commentare al piacione le varie risposte.
Tutto a posto? No. Qualcuno in alto a Raiuno ha bloccato la trasmissione, dicendo che quelle immagini erano di Raiuno e che al più potevano essere dati due minuti per diritto di cronaca, e che non si rompessero le palle. Solo una telefonata del Presidente di Garanzia al Direttore Generale della RAI sembra avere smosso le acque, arrivando alla soluzione dirompente del conduttore della trasmissione che leggeva le frasi di Berlusconi che poi venivano chiosate da Rutelli. O almeno ho capito così, non mi sono certo messo a guardare la televisione.
Due domandine sommesse. Uno: ma era una cosa così importante da fare tutto questo cancan? Neppure Repubblica.it ne ha parlato, ed è tutto dire. Due: ma la Rai quante aziende sono?
Ultimo aggiornamento: 2004-02-13 12:03
Repubblica era occupata a mettere in prima pagina la scappatella di Kerry (cosa che in nessun sito americano) per occuparsi di queste quisquilie