E i panini di un tempo?

In un suo articolo su Repubblica, Sebastiano Messina parla della crisi esplosa al TG1, spiegando come i commenti alle notizie siano scientificamente scritti in maniera tale da lasciare sempre l’ultima parola al governo o a esponenti della maggioranza. Giustissimo. Però Messina ha la memoria corta, quando parla della “distribuzione apparentemente imparziale degli spazi – un terzo al governo, un terzo all’opposizione, un terzo alla maggioranza: come se il governo e la maggioranza fossero avversari”. E’ infatti esattamente quello che capitava fino al 2001, con forse la differenza che non c’era l’ordinamento delle notizie e a volte capitava che l’ultima parola andasse all’allora minoranza. Andare a sfogliare le cronache di allora, visto che se ne parlava abbastanza.
In questo modo è banale screditare una lotta sacrosanta, visto che si lascia alla parte avversa la possibilità di dire “facciamo esattamente come avete fatto voi”. Un po’ più di lungimiranza non sarebbe stata male, no?

Ultimo aggiornamento: 2004-01-26 21:11

Un pensiero su “E i panini di un tempo?

  1. alessio

    Non è mica così semplice. Lo stesso Messina, in un articolo di qualche tempo fa, diceva che questo “panino” ha sostituito altri metodi che erano in uso fino a poco tempo fa (ci sarebbe da discutere perché le redazioni dei TG RAI debbano avere un “metodo”, ma tant’è).
    Si parlava ad esempio dei “bidoni” (!) che erano in uso credo al TG1 e tuttora al TG3: tutte le opinioni della maggioranza finiscono montate insieme in un servizio (da cui il “bidone”), e quelle dell’opposizione in un altro, all’incirca di lunghezza uguale.
    Per questo clima i giornalisti del TG1, che pure hanno il loro bel pelo sullo stomaco, sentono che le cose vanno di male in peggio.

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