Stante lo sciopero dei mezzi, ieri sono andato in ufficio in bicicletta, prima uscita “ufficiale” dell’anno. Tempo nemmeno troppo infame, niente nebbia e temperatura civile: poteva andare peggio.
Essendomi mosso sia all’andata che al ritorno una ventina di minuti prima della fine delle fasce protette, ho potuto notare una cosa molto strana. Non tanto i 15 che erano limitati a Gianbologna, per fermarsi al deposito di Col di Lana; un po’ di più i 3 che tornavano a Baggio (che razza di giro!). Il fatto è che ce n’erano troppi!. Meglio: c’era esattamente il numero di mezzi che un sempliciotto si aspetterebbe dopo aver guardato le tabelle con i passaggi. E addirittura i tempi di passaggio erano ragionevolmente corretti: non è che si trovassero tre tram di fila. Eppure il traffico cittadino era il solito – non proprio peggio, forse molti si sono messi in marcia a ore diverse.
Ma allora questo significa che l’accodamento delle vetture non è legato agli ingorghi cittadini, ma alle vetture mancanti perché ATM sottostima il fabbisogno e gli autisti non ritengono conveniente o possibile fare straordinari?
Ultimo aggiornamento: 2004-01-10 11:05
Giusta l’ultima. Solo che “sottostima il fabbisogno” è un eufemismo. Io sono un pedone assoluto;niente patente e troppo vecchio per la bici. Te lo dico io, l’ATM se ne strasbatte. Servizio pubblico? ma va là….
Con stima imperterrita Mauro