alta tecnologia al Museo Egizio

No, non ci faccio una recensione. Il Museo Egizio di Torino è tra i primi tre al mondo, dopo quello del Cairo e giocandosela con la sezione egizia del British Museum; peccato che sia tenuto in maniera assolutamente oscena.
Capisco che rifarlo secondo le moderne tendenze museali (non una serie di vetrine per uso quasi unicamente degli esperti come accadeva duecento anni fa, ma un percorso più fruibile anche dalla gente comune) richieda soldi e spazi. Però forse riverniciare le pareti e spolverare le statue – è granito, mica si rovina nei prossimi cinquemila anni! – potrebbe essere fattibile.
Anche riscrivere le targhette al primo piano non sarebbe male: quella del Libro dei Morti era di un colore marroncino che rendeva chiara la sua datazione agli anni ’30, anche senza notare che il testo era scritto a macchina e con parole tipo “ricavansi” che già il Manzoni aborriva. Divertente la scenetta tra me e Anna: lei punta una frase e mi fa “«Sillogi similari». Secondo loro qualcuno qui dentro sa cos’è una silloge?”. Dopo qualche secondo io replico “Beh, una silloge dovrebbe essere una raccolta… o no? che cos’è?” E lei “Boh?”. (Per i curiosi pigri: era effettivamente una raccolta, quel povero mio neurone non si era già bruciato)
Ma il peggio è stato vedere i mezzi con cui si conservano i sarcofagi. “Purissima canfora”. C’era ancora il cellophane aperto: ho provato a fotografarlo, ma non potevo né mi sarei sognato di usare il flash e non c’era luce a sufficienza. In altre salette, i sali igroscopici erano belli visibili nella loro fiaschetta con tappo di sughero appena intagliato… Bel biglietto da visita!

Ultimo aggiornamento: 2004-01-02 19:27

Un pensiero su “alta tecnologia al Museo Egizio

  1. Iaia

    Ecco perchè inorridisco quando sento dei torinesi consigliare ai turisti di andare a visitarlo. MA SCHERZIAMO ? Dovremmo vergognarcene, così com’è tenuto. Abbiamo il Museo del Cinema che è di primissimo livello, abbiamo il Museo dell’Auto che è praticamente unico, abbiamo tonnellate di altre cose e ci ostiniamo a consigliare quella roba là, impraticabile ? Che sia pure il terzo del mondo, ma è un biglietto da visita pessimo per la nostra città

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