Archivi annuali: 2003

(im)mobilità

Ieri sera sono uscito dall’ufficio alle 18:30. Ho passato cinque minuti lordi in panetteria, scendendo dal 15 e prima di prendere la metropolitana. Sono arrivato a casa alle 20. Tutto questo perché il simpatico tram, oltre ad essere arrivato al capolinea dopo una decina di minuti ed essersi fatto ancora la sua sana pausa sindacale, si è messo in marcia a velocità adeguatamente tranquilla. Quando sono sceso, il display del manovratore segnava “RIT 44”, il che non è la sigla di un CB ma il numero di minuti di ritardo. Non mi pare nemmeno che l’ATM milanese abbia avuto il sussulto di intelligenza di bloccare alcune vetture a Gratosoglio e farle tornare indietro: credo che una cosa del genere rovinerebbe il fragile equilibrio dell’universo.
Il guaio è che stamattina sono andato a lavorare in automobile, e ci ho messo comunque 55 minuti. Voglio il teletrasporto.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-09 12:15

password

Ho dimenticato la password dispositiva per la banca on line. Ero convinto che fosse uguale a quella di accesso, e invece no; ho provato con quella di accesso del mese prima, e invece no; idem per quella ancora precedente. A questo punto, mi sono connesso alla banca per via telefonica, inserendo la password telefonica che è ancora diversa e che fortunatamente ricordavo, e la gentile signorina mi ha detto che me la resettano in giornata, e soprattutto che è vero che devo cambiarla ogni mese, ma posso anche rimettere quella di prima.
Insomma, sicurezza forse.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-08 11:03

palllestra

Anche quest’anno ho preso il coraggio a due mani e ieri mi sono iscritto in palestra. Come sempre, orario prandiale. La tipa ha cercato di spiegarmi che i cinque euro in più al mese mi danno però accesso anche alla piscina, al che io l’ho guardata e le ho detto “non mi ci vedranno nemmeno morto”. Passi rompersi le palle ai pesi, ma anche il mio masochismo ha un limite.
Come sempre, ieri allenamento leggerissimo, ripetuto immediatamente oggi per evitare che domani non riesca ad alzarmi. Per il momento ho solo un po’ di dolorini, speriamo bene.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-07 15:32

temperature

Le minime sono indubbiamente calate: oggi sono andato a lavorare in bici, e ho deciso che la prossima volta mi metto i guanti. In compenso a pranzo si può stare in maniche di camicia: l’ideale per prendersi un raffreddore.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-07 15:22

upgrade

Sfruttando il giro turistico in Romagna, sono andato dal mio pusher di fiducia a sostituire l’hard disk del mio portatile. I vecchi 20 Gb erano praticamente pieni, anche perché cinque erano destinati a Linux. Così ho messo un 60 Gb che forse per un annetto reggerà.
Il problema è stato sulla copia del disco. In teoria ci sono dei programmi che prendono la partizione e la ribaltano, basta staccare i dischi. Peccato che questo si rifiutasse di riconoscere l’esistenza di dati sul mio vecchio disco, il che non era bello. Un po’ di studio, qualche modifica fatta direttamente byte per byte, e si è visto qualcosa ma non abbastanza: così alla fine si è dovuta fare la copia file per file che ovviamente è stata molto più lunga del previsto. Per Linux, niente da fare: a metà copia c’è stato un errore non meglio identificato. Fortuna che non è un problema, perché mi ero copiato a parte le mie aggiunte e adesso sto facendo una reinstallazione.
L’unico guaio è che mi sembra che qualcosina, tipo l’antivirus, abbia dei problemucci anche sotto Windows: dovrò reinstallare anche quello. Ma volete mettere la gioia di non dovere lanciare una volta la settimana la cancellazione della roba inutile?

Ultimo aggiornamento: 2003-10-06 11:35

Franco Conti

È stato uno dei miei professori in Normale. È morto venerdì: stava però molto male da un pezzo, e aveva anche avuto dei problemi personali, non certo semplificati dal fatto che l’establishment matematico non sembrava affatto amarlo; basta vedere che nonostante i suoi indubbi meriti non era mai diventato ordinario. Io me lo ricordo alto, magro e scattante: un giorno l’ho incontrato mentre andavamo in dipartimento di matematica, e gli ho chiesto una cosa. Mi ha risposto nei due minuti in cui abbiamo raggiunto il dipartimento, un percorso che in genere facevo nel doppio del tempo. Mi immagino la scena che hanno visto i passanti… Posso assicurare che è stato il miglior didatta che io abbia avuto, e si vedeva perfettamente che aveva una passione per l’insegnamento. Ho ancora i suoi appunti del corso di probabilità: nel 1982 non si usavano ancora i calcolatori, e lui aveva preparato tutto il testo usando una Rapidograf e con una scrittura minuscola ma pulitissima, che faceva venire voglia di mettersi a studiare.
Che la terra gli sia lieve.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-05 19:19

Misteri ferroviari

Ho preso due volte l’Eurostar, ed entrambe le volte la macchina in stazione mi ha assegnato il posto singoletto in fondo alla vettura (numero 15 e 92), come volevo. Devo sempre scoprire se c’è una differenza con il sito di Trenitalia dal quale Gianluca Neri non riesce mai a farselo assegnare, oppure se padre Pio si vuole vendicare di lui.
In compenso, non sopporto lo spam vocale di quelli del vagone ristorante, ma soprattutto non comprendo perché dopo Piacenza abbiano la necesssità di dire a tutti “da questo momento sbaracchiamo tutto”. Sarebbe stato più logico fare una last call dieci minuti prima. O forse vogliono godere all’idea dei viaggiatori che improvvisamente si scoprono non potere vivere senza una bottiglietta d’acqua o un pacchetto di biscotti?
Ma se è per questo, la voce registrata alla fine del viaggio è fiera di dirci che stiamo arrivando alla stazione di Milano Centrale in orario (on schedule), e che Trenitalia è lieta della preferenza accordata (nel senso che non siamo andati in auto?) Contenti loro…

Ultimo aggiornamento: 2003-10-05 18:16

SI@T_1.03

Non è un indirizzo email codificato antispam, ma il primo Seminario sull’ Informatica applicata all’Analisi Testuale, che si è tenuto in questi giorni a Cesenatico. Che c’entro io? Beh, la tavola rotonda di sabato prevedeva la partecipazione dell’OpElPo, l’Opificio di Elaborazione Potenziale dell’appartenenza al quale io mi fregio. Così mi è arrivato l’invito – vabbé, era una cosa in famiglia – e ho fatto la scappata, sfruttando il viaggio per aggiornare il portatile con un hard disk da 60 giga preso dal mio pusher bolognese.
L’arrivo a Cesenatico il venerdì sera alle 22 è stato un duro colpo: la stazione è davvero minuscola e senza sottopassaggio, e la cittadina sembrava in letargo dopo la sbornia estiva. Avviatomi verso il Grand Hotel dove mi era stata tenuta la camera, vedo un grattacielo: dopo qualche minuto i miei neuroni si sono azionati cigolando un po’, e mi sono messo a sorridere. Il grattacielo di Cesenatico! Un punto focale di una delle Favole al Telefono di Gianni Rodari. E’ incredibile come un ricordo francamente poco utile di trent’anni fa sia potuto conservarsi così.
Il Grand Hotel ha un’aria molto demodè, bisogna dirlo. E il letto era infossato. Per fortuna che ero abbastanza stanco per addormentarmi subito, non dopo avere osservato la rappresentazione scenica dei dottorandi, che sono stati costretti da Marco Maiocchi a partire da una grammatica formale delle leggende e preparare una serie di scenette. Il guaio è che il corso è in francese, quindi mi sono perso metà di quello che dicevano. Mi è andata ancora bene che i personaggi avevano un cartello in cui spiegavano cosa erano!
Il mattino di sabato sono stato a vedere le sessioni. Il primo problema è stato arrivare all’aula magna del Centro Ricerche Marine, dove il seminario era tenuto. Cesenatico ha infatti una serie di canali, e una contemporanea scarsità di ponti. La distanza in linea d’aria dall’albergo all’aula è di 500 metri, ma ho dovuto camminare per due chilometri e mezzo. Le alternative non erano praticabili: ci sono sì dei traghetti, ma solo d’estate, e camminare sulle acque non è ancora il mio forte. D’altra parte, sono riuscito a svegliarmi, o almeno lo credevo. Il primo intervento era infatti in francese, sulla struttura della rima in Racine e Corneille, e confesso che sono dovuto andare a prendermi un caffè. Meglio è andata col Maiocchi, che parlava in inglese di cose che conoscevo abbastanza da capire al volo.
A pranzo avremmo dovuto decidere cosa dire nella tavola rotonda pomeridiana, ma in pratica abbiamo lasciato perdere, fedeli alla linea editoriale “Oulipo è seria, noi siamo un Bar Sport” che dà un forte valore all’improvvisazione. Abbiamo insomma raccontato la rava e la fava di quello che abbiamo fatto: ho conosciuto finalmente un paio di associati per me ignoti, anche se non ho ancora avuto il piacere di vedere Paolo Cavaglione; ci sono infine venute in mente delle nuove idee di esecuzione. Un pomeriggio fruttifero, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2003-10-05 18:16