Ieri sera, sperando di non essermi preso una multa – siamo dovuti andare in auto visto il blocco dei mezzi, e c’era una telecamera che non mi piaceva all’inizio di Via Manzoni – siamo andati al teatro dei Filodrammatici a vedere Lucia Poli, nell’opera molto liberamente tratta dal racconto omonimo di Oscar Wilde.
Per prima cosa, due parole sul teatro, dove non ero mai andato. Sta dietro la Scala, e dall’esterno sembra un normale condominio. Il teatro vero e proprio è nei sotterranei, ed è una vera e propria bomboniera. La scala, bellissima, è in stile impero: c’è una piccola platea e due livelli di galleria, ciascuno con un paio di file di poltrone. La nota di colore: un caffè costa un euro, un prezzo più che civile.
Passando allo spettacolo vero e proprio, l’allestimento è molto particolare. Abbiamo Lucia Poli che fa la mattatrice, nei panni della governante del castello di Canterville; è coadiuvata da un quartetto di cantanti/musicisti che ogni tanto diventano i personaggi del racconto, con una commistione tra testo e musica molto piacevole. Ma come ho detto è la bravura direi quasi mostruosa di Lucia Poli che tiene in piedi tutto lo spettacolo, con il corpo e la voce, anzi le voci, come quando da sola regge entrambe le parti del dialogo tra la governante e il fantasma.
Ultima nota: è vero che il biglietto costerebbe 20 € più prevendita, ma ad esempio con la carta Filo6 si pagano 54 euro per sei biglietti da usare liberamente: noi ad esempio li abbiamo usati tutti contemporaneamente. Nove euro per biglietto: come si fa a dire che il teatro è caro, quando un film te ne costa sette?
Ultimo aggiornamento: 2003-12-21 17:13