Il libro (Ponte alle Grazie, 121 pagine, ISBN 88-7928-662-5, 9 €) meriterebbe solo per il titolo – che per amor di precisione termina con “… e godersi la vita” – di essere acquistato. In fin dei conti non è neppure poi troppo caro, ti viene più o meno a costare come un paio di DVD in affitto da Blockbuster. Sono anche convinto che l’autore Giulio Cesare Giacobbe, che insegna tra l’altro Fondamenti delle discipline psicologiche orientali (qualunque cosa siano) all’Università di Genova, abbia scritto delle idee interessanti. Che aiutino o meno le persone, non lo so: sono abbastanza convinto che ognuno è un caso a sé. Di nuovo, però: il libro è breve, quindi non si perde troppo tempo a leggerlo.
C’è una cosa che però mi sta davvero sulle palle: lo stile utilizzato dall’autore. Mi sarebbe stato benissimo se si fosse limitato ad essere leggero, anzi avrei apprezzato la scelta di non nascondersi dietro ai paroloni ed esprimere i concetti in modo lineare. Mi vanno bene anche le battute qua e là. Ma qui il caro Giulio Cesare ha utilizzato un gergo falso giovanilistico che a me personalmente risulta particolarmente sgradito, soprattutto perché assolutamente staccato dal contenuto. Un vero peccato.
Ultimo aggiornamento: 2003-12-17 11:53
Spero che anche il titolo del libro non l’abbia scelto lui.
A me invece è piaciuto anche lo stile. Arrabbiato, forte, incisivo. Mi sa che ne ha passate parecchie quell’uomo (compresa la scomparsa del figlio, già adulto), da potersi permettere di usare i termini che vuole come vuole…