Terry Pratchett è una garanzia, in un certo senso. Sforna due libri l’anno, e generalmente si può essere certi di passare delle piacevoli ore nella lettura… ammesso che si sia fluenti nell’inglese, visto che le traduzioni dei suoi libri in italiano sono poche e spesso piatte.
Night Watch (Corgi, 474 pagine, ISBN 0-552-14899-7, 6.99 sterline) non fa eccezione. Il libro è il ventisettesimo nella saga del Discworld, e ci si può chiedere cosa ci sia ancora da dire: in effetti questa volta Pratchett bara un pochetto, facendo ritornare il Comandante Vimes trent’anni indietro nel tempo in modo da fargli guidare l’effimera rivoluzione che si svolse ad Ankh-Morpork in quel frangente. In questo modo è possibile vedere cosa facevano da giovani parecchi dei personaggi “classici”, come Vimes stesso – tra l’altro, come è cambiato il personaggio dal primo libro in cui è apparso, quando beveva ed era rassegnato a non fare nulla! – il Patrizio Lord Vetinari, e la signora Palm della gilda delle Ricamatrici, che ovviamente non poteva accettare che nello stemma della Repubblica del Popolo si parlasse di “free love” e si potesse al limite giungere a scrivere “amore a prezzo ragionevole”.
Il tutto condito dal tipico umorismo di Pratchett, che tende a prendere una situazione che sembra perfettamente normale e far vedere che in realtà non lo è affatto.
Il libro è godibilissimo per conto suo, anche se si perdono parecchie running gag se non si sono letti i volumi precedenti. Mettetela in questo modo: se avete qualche mese di tempo, potete iniziare da capo la saga!
Ultimo aggiornamento: 2003-12-15 12:18