E così il Castelli l’ha scampata anche questa volta e non è stato sfiduciato. Nel dibattito al Senato si è affannato a spiegare che lui le rogatorie mica le aveva bloccate! No, semplicemente aveva letto il testo di legge che ingegneristicamente non gli sembrava chiaro, e allora aveva chiesto un parere pro veritate di quale fosse lo spirito del testo. Nel frattempo ovviamente bisognava sospendere il tutto.
Un paio di commenti. E’ vero: nemmeno io conoscevo la differenza tecnica tra processo e procedimento. Ma la cosa non è poi così strana: sono un matematico, e per me è più semplice spiegare la differenza tra estremo superiore e massimo di un insieme. Immagino che qualcosa di simile capiti anche all’ingegner Castelli: ma perché, con tutti i legulei che sono eletti al Parlamento, dobbiamo avere come Guardasigilli un ingegnere?
La seconda cosa che volevo fare notare è lo scollamento tra Governo e Parlamento. Durante il dibattito era stato detto più volte che la legge non intendeva riferirsi alle indagini – anche perché sarebbe stata incostituzionale – ma solo ai processi. Se l’ingegnere si fosse degnato di accorgersi di quello che succede nel luogo deputato a fare le leggi, magari non avrebbe avuto bisogno delle ripetizioni.
Ma in questo caso un alibi ce l’ha. Quante volte il deputato Berlusconi Silvio è stato in aula, dal 1994 a oggi?
Ultimo aggiornamento: 2003-07-30 09:38
Perchè abbiamo un ingegnere am ministero della giustizia? Perchè il ministero spettava alla lega, e gli altri possibili candidati leghisti (Maroni, in primis) erano già indagati per qualche reato contro lo Stato e così neppure l’ignavo Ciampi ha avuto il coraggio di dare l’ok… Insomma, in un governo in cui metà dei ministri ha processi in corso, almeno al ministero della giustizia qualcuno che problemi con la giustizia non ne avesse. Che però avesse altri difetti, visto lo standard del governo, era alquanto prevedibile…
P.S. Parlando di governo, mica hai avuto per le mani la famosa bozza dell’istituzione della nuova anagrafe dei domini o come cavolo si chiama… insomma il “coso”? Sarei alquanto curiosa…