Penso sia doveroso immortalare questo sedicente articolo di Repubblica, classico esempio di anti-informazione (nel senso che dopo averlo letto, ne si sa meno di prima).
Per chi volesse ritornare ad avere un valore positivo nel campo informazione, provo a dare qualche spiegazione.
La “multinazionale imperialista” penso sia Paul Zimmerman, la persona che scrisse a metà degli anni ’80 il programma di crittografia “Pretty Good Privacy”, o PGP: questo sarebbe il cosiddetto “programma cancello”, probabilmente perché per accedere ai dati occorre una chiave per aprirlo. Sicuramente Psion – che tra l’altro è britannica e non statunitense – non c’entra un tubo, e non ha certo delle backdoor. È forse possibile che PGP abbia delle chiavi di questo tipo, anche se la notizia sarebbe certo preoccupante per tutti quelli che lo usano – e sto pensando alla gioia di chi spedisce documenti industriali che crede protetti… Ma in questo caso non credo certo che qualcuno sarebbe andato a raccontare il tutto alla Fusani.
Il punto è sempre lo stesso. È vero che compito del giornalista è spiegare le cose in maniera più comprensibile, ed è anche vero che un giornalista non può essere un tuttologo. Ma è possibile che a nessuno venga mai in mente di chiedere lumi a qualcuno che sa – anche se magari non sa scrivere bene – in modo da evitare di pubblicare castronerie?
Ultimo aggiornamento: 2003-04-28 12:20