Venerdì scorso siamo stati al Piccolo Teatro – per la precisione, al Teatro Studio in piccionaia, mannaggia a quelle sedie! – per vedere quest’opera relativamente poco conosciuta di Eduardo. Nota di gossip: mentre entriamo, Anna mi fa “guarda, c’è la Massironi!” e io rispondo “embé?” Per i curiosi, c’era anche Giacomo senza Aldo né Giovanni.
Ma passiamo alla rappresentazione. Un cast enorme, sedici persone, una lunghezza inconsueta, due ore e cinquanta in tre atti che però scorrono veloci. La storia si svolge appunto in tre giorni, con climax sul ragù del pranzo domenicale, preparato da Rosa. Suo marito Peppino si sente trascurato da lei, e la sua gelosia nei confronti del ragionier Luigi sale fino allo scoppio d’ira durante il pranzo di gruppo. Il lunedì i coniugi riescono finalmente a parlarsi e a riappacificarsi, e sembra non sia successo nulla.
Che dire degli attori? Toni Servillo, che oltre a fare Peppino è anche il regista (ma come fa ad avere solo quattro anni più di me?) è semplicemente favoloso. Il modo con cui ha tenuto la scena nel secondo tempo senza dire una parola e quasi senza muoversi, mentre tutti gli altri continuavano a mangiare e chiacchierare, è stato fantastico.
Anna Bonaiuto, Rosa, è indubbiamente una brava attrice, ma io me la sono vista un po’ sopra le righe: probabilmente Servillo ha preferito un allestimento che puntasse un po’ più sul comico, lasciando sullo sfondo la povertà d’animo dei personaggi.
Tra gli altri, mi sono piaciuti molto il ragionier Luigi Ianniello (Francesco Silvestri), perfetto contraltare di Peppino; sua moglie Elena (Mariella Lo Sardo) ha rappresentato perfettamente la povera signora in seconda fila. Il suocero Antonio (Gigio Morra) ha dei tempi teatrali perfetti, soprattutto quando non è nel fuoco dell’azione. E’ lì che si vede l’attore… Una menzione anche per la zia Amelia (Betti Pedrazzi) e Attilio (Toni Laudadio), che mi è sembrato più incisivo come “riempitivo” del suo contraltare Raffaele (Marcello Romolo).
Aggiunto che né Giulianella (Monica Nappo) né Virginia (Alessandra d’Elia) o Rocco (Roberto De Francesco) mi hanno detto molto, l’attore che mi ha deluso è stato Enrico Ianniello, tra l’altro l’unico che ha interpretato due ruoli. Passi quando ha fatto il sarto: un’altra parte non molto utile nel contesto della storia, ma quello non è colpa sua. Ma come Federico, il fidanzato di Giulianella, è rimasto imbambolato in scena per quasi tutto il primo tempo senza fare nulla, e facendo chiedere alla gente perché diavolo stesse lì. Lo so, io in scena mi comporto spesso allo stesso modo, ma spererei che un attore “serio” sappia muoversi un po’ meglio, no? Gli altri nella compagnia almeno lo facevano :-)
Ad ogni modo, il giudizio è assolutamente positivo.
Ultimo aggiornamento: 2003-03-11 11:44