Senza guglare: ricordate chi è stato premiato con il Nobel per la letteratura 2015? Io no. (Pensavo a Patrick Modiano, ma era nel 2014). È stata Svetlana Alexievich. Il nome vi dice qualcosa? A me no. So bene che ora buona parte dei miei ventun lettori snocciolerà tutte le sue opere, ma chissenefrega. Io sono un ragazz… ehm, un anzyano semplice.
Bob Dylan almeno sappiamo tutti chi è. È abbastanza ermetico da non farci capire un tubo quando canta. Ma sicuramente i suoi testi hanno più spessore di “Sarà perché ti amo”, o anche solo “Because she loves you, and you know it can’t be bad”. E allora accettiamo il fatto compiuto. Tanto è chiaro che l’Accademia di Svezia ci sta trollando da qualche decennio: e allora lasciate far loro qualcosa di nuovo!
Ultimo aggiornamento: 2016-10-13 14:46
Personalmente troverei più aderente al tema del tuo post il Nobel per la pace, con le dovute analogie.
Sapendo come viene fatta la scelta del Nobel per la letteratura direi comunque che il risultato è nettamente superiore ad altri premi blasonati e non mi lamenterei troppo :).
no. Il Nobel per la letteratura è fondamentalmente un’applicazione del manuale Cencelli, mentre il Nobel per la pace è fondamentalmente un’azione politica (indipendente dalla pace, naturalmente)
Ah come se la politica non c’entrasse nella scelta del Nobel della letteratura…ma va là!
quella è GEOpolitica (manuale Cencelli, per l’appunto, applicato alle nazioni).
Non è solo geopolitica ripassa gli ultimi 10 nobel e te ne accorgerai da solo
@mestesso: facciamo più in fretta, spiega tu.
La commissione dei nobel per la letteratura (a differenza di alcuni altri premi letterari e non) deve scegliere un vincitore tra una rosa di nomi che viene proposta da una serie di comitati. Ogni volta vengono presentati nomi puramente di disturbo alias “tanto quelli che vorremmo noi non li voterete mai, prendete questi che non sono nessuno e non c’entrano una minchia per quel che vale”. Chiameremo questi nomi Zia Pina per non offendere nessuno.
Gli altri vengono mesi nel tritacarne. Qui si inizia a proporre i nomi in un certo ordine, in modo da bruciare quelli che contano meno. Il tempo però è limitato e bisogna trovare la quadra abbastanza in fretta. Ogni edizione ci sono dure schermaglie di nomi e non sempre la spunta il metodo Cencelli: se alla fine ci si ritrova con tre nomi e nessuno ha una maggioranza qualificata dietro inizia il valzer di quelli che si scazzano prima e votano Zia Pina per sfanculare gli altri. Di norma questo compatta i rimasti a convergere su un nome ma capita che i veti incrociati non si risolvano e quelli più incazzosi votino Zia Pina, facendo effetto valanga. Questa la chiami geopolitica?
Inoltre io vorrei anche sottolineare che la geopolitica del nobel è molto differente da quella del mondo reale: USA e russia contano molto meno che nel mondo reale, e la cina è un epsilon piccolo a piacere. I latino americani contano di più che nel mondo reale, ma non abbastanza da fare una superpotenza. E’ un mondo a parte.
mi spieghi perché la geopolitica dei Nobel per la letteratura dovrebbe essere una pedissequa riproposizione della geopolitica militare?
(La mancanza della Cina si spiega con ogni probabilità con il bias cognitivo. Quanti libri cinesi tradotti in inglese hai mai visto in giro?)
Quali altre geopolitiche ha senso seguire, se è solo un problema di geopolitica e non di arte (che come ricordavi non ha parametri oggettivi di giudizio)?
Non lo penso infatti e ci tenevo a sottolinearlo.
Non hai risposto alla mia domanda.
se la domanda è “perché votano Zia Pina?” la mia risposta è di nuovo geopolitica. Evidentemente c’era una maggioranza abbastanza netta che non voleva dare il Nobel a Philip Roth (come a suo tempo a Borges) e quindi hanno cercato una Zia Pina che si incasellasse allo stesso modo.
La prossima assemblea di condominio dirò che si fa geopolitica allora. Basta saperlo.
e’ un paragone letterario tra i Ricchi e Poveri e i Beatles quello ? :-)
no, era un tentativo di non essere troppo legato al nostro orticello.
Nessuno ha mai espresso in maniera così semplice e diretta la forza dell’amore come i Beatles in She Loves You! :-)
Un amico su fb si è permesso di prevedere i futuri premi Nobel per la letteratura: 2036, Madonna. 2056, Eminem. 2066, Lady Gaga
Da qualche decennio o da sempre? :D
La Aleksievic ha raccontato la vita nei Paesi dell’est e anche il ruolo delle donne nell’Armata Rossa, facendo vedere molte situazioni che sfuggono agli schemi tradizionali dove il ruolo della donna magari è ignorato o trascurato, soprattutto in un teatro bellico come quello di Stalingrado. Non l’ho mai letta e non so se meriti il Nobel, però ho regalato “La guerra non ha un volto di donna” a una persona cara. Fo e Dylan non so.. Secondo me dovrebbero andare un po’ a caccia di libri, magari nei mercatini, nelle biblioteche più grandi etc. e tirar fuori qualche piccola perla.. Non premiare musica.. magari teatro sì, ma non so Fo.. dovrebbe resistere al tempo l’arte vera, io non so se negli anni Duemiladieci leggiamo o guardiamo le stesse opere che negli anni Settanta.. però sicuramente non posso giudicare.
Magari siamo diventati dei fifoni noi, non leggiamo più tanto Fo perché scandalizza troppo e adesso abbiamo più bisogno della tisana che degli scandali. Dylan almeno invierà un segnale di pace.. Potevano dargli il Nobel per la pace. Comunque va bene.. c’era anche un film dove un docente faceva analizzare una canzone di Dylan a dei ragazzi mezzi disadattati..
Quindi anche il premio nobel deve diventare un premio alla popolarità? Ma vogliamo lasciare qualcosa alla cultura alta? O e’ diventata una parolaccia per snobboni lontani dalla gggente?
@vinz: vuoi dare il premio alla sconosciutezza? Anche quella sarebbe una discriminante, in fin dei conti.
Voglio dare un premio al VALORE dell’opera. Indipendentemente dalla sua popolarità o sconosciutezza.
appunto.
Dipendesse da te, e presupponendo tu dia un senso a questi premi, come sceglieresti la giuria?
Quante persone? Composte da chi? Quali i parametri di giudizio?
Parlo di letteratura eh, ma se vuoi spingerti agli altri campi del sapere, a tuo buon cuore…
Se il te sono io, per la letteratura espliciterei la scelta geopolitica, anche perché tanto non ci sono metodi oggettivi. Per gli altri almeno a volte puoi valutare l’impatto.