Negozi

Il palazzo vicino a casa mia ha una serie di negozi. Quando sette anni fa siamo arrivati, c’era una filiale di una banca, un centro massaggi e un negozio vuoto che un tempo era la sede di una società di spedizioni, almeno a giudicare dalla targhetta che c’era. La banca continua ad esserci; il centro massaggi pure. Un anno e mezzo fa il terzo negozio è stato ripulito e imbiancato, e vi si è insediato uno di quei centri cinesi dove ti pittano e ti riaggiustano le unghie. Solo che per una serie di motivi, tra cui probabilmente il fatto che la mia non è propriamente una via di grande traffico, il negozio era quasi sempre vuoto e a fine febbraio ha chiuso.
Ora ci stanno di nuovo lavorando su. Il guaio è che ci finirà un punto di Stanleybet, cioè un centro scommesse. Devo dire che la cosa non mi piace per nulla. (Del centro massaggi non mi importa una cippa, visto che sono ovviamente molto discreti e silenziosi, e soprattutto la loro clientela arriva, fa e se ne va via. La banca ha uno sportello bancomat, quindi è utile)

6 pensieri su “Negozi

  1. S.

    Che la presenza del bancomat sia motivo di scelta dell’ubicazione?

    Così prima prelevano, poi scommettono, poi (non avendo vinto nulla) si consolano con un massaggio. E né al centro scommesse né le massaggiatrici figurano sull’estratto conto.

  2. layos

    Preparati che fra poco apriranno un “compra oro”. Vicino a dove abitavo prima dopo che sono arrivati gli allibratori poi sono comparsi i banchi dei pegni, perché notoriamente la gente dentro quei posti ci si rovina e finisce per vendersi le fedi nuzali.

    1. .mau. Autore articolo

      c’è un ComproOro a trecento metri, non credo che apprezzerebbe la concorrenza.

  3. enrico

    Nostalgia dei bei tempi andati; quando il gioco d’azzardo era riprovevole socialmente e venivano tollerate poche oasi (Sanremo Campione Lido e SaintVincent). Poi la parola speculatore ha cambiato significato; si è cominciato a presentare come cosa buona e giusta il guadagno facile. Si è distrutto il totocalcio (in cui si poteva vedere un qualcosa di “bravura”) a favore del superenalotto e dei gratta e vinci. L’Unità, che quando era il giornale dei comunisti veri-quelli che mangiavano bambini-nemmeno pubblicava le quotazioni di borsa, ha fatto la fine che vediamo. Tutto si tiene…

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