meteo

[meteo]
Non ce la posso fare. (Dati gentilmente offerti dall’Aeronautica Militare)
Tra l’altro, A2A scrive questo. Ma non ci stavano rompendo le scatole dicendo che avevano troppa energia fotovoltaica e quindi di giorno d’estate non si sapeva che farne? O è un problema della rete di distribuzione?

Ultimo aggiornamento: 2015-07-06 17:58

7 pensieri su “meteo

  1. brigaboom

    L’energia producibile in Italia è tuttora molto più elevata della domanda e per questo tante centrali a gas risultano antieconomiche e restano ferme (per spiegazioni chiedere a Sorgenia), ma qui il problema è un altro: a causa dell’elevato uso di condizionatori per via del caldo le linee di distribuzione in media e bassa tensione sono sovraccariche, e quando la potenza in transito si alza oltre della soglia di progetto i sistemi di sicurezza nelle cabine staccano le utenze provocando questi black out.

    1. .mau. Autore articolo

      @brigaboom: non è che una centrale a gas la accendi come fosse il fornello a casa, però. E d’altra parte i blackout notturni non sono certo per linee sovraccariche, ma al più per mancanza di energia fotovoltaica…

      1. un cattolico

        @.mau.: Infatti non l’accendi proprio :) Sia perché antieconomico, sia perché si è costretti a dare la priorità assoluta all’energia distribuita dei vari impianti a fonti rinnovabili…

        In questo periodo infatti capita di avere cabine primarie (da Alta a Media Tensione, ossia – nella maggior parte dei casi – da 150 kV a 20 kV) con diversi istanti in cui localmente è la MT a farla da padrone, dando potenza alla rete di AT e non viceversa, come normalmente avviene.

        E questo provoca anche le numerose difficoltà dell’Esercizio Rete di ogni azienda di distribuzione di regolare i flussi energetici nonostante arrivino da ogni dove…

        Aggiungici che sempre in questo periodo i giunti di Media saltano che è una meraviglia per le escursioni termiche (in questo momento ad esempio la Campania è in piena emergenza per degli incendi che hanno squagliato un bel po’ di robetta, ma basta molto meno… Ad esempio basta che saltino un paio di giunti di linee di MT strategiche, nonostante tutti gli accorgimenti tecnici del caso e tutti gli ovvii alleggerimenti della rete locale che si fanno regolarmente, con opportuni sezionamenti da remoto… Perché le linee sono vecchie e i soldi investiti per rifarle esigui).

  2. S.

    Le centrali a turbogas in realtà hanno tempi di entrata in servizio molto bassi, il problema è che nessuna centrale può entrare in servizio in assenza della rete. Se va via la luce le centrali non possono partire perché rischierebbero di essere fuori sincrono.

    Al contrario, come già detto da brigaboom, il problema sta nelle linee MT e BT hanno dei limiti fisici, una volta Enel le prevedeva sul 30% del totale delle forniture attestate (es. 50 contatori da 3kW -> 150 kW venivano messi su una linea che ne poteva portare 50) non so ora. Ma il caldo fa soffrire anche le cabine di trasformazione che è più facile vadano fuori servizio per il surriscaldamento (anche il mio phon ha una protezione analoga, figuriamoci una cabina elettrica).

  3. mestesso

    @all: avete ragione tutti un pochino il problema ha molte facce :).

    Una analogia che descrive in maniera molto buona gli effetti che si hanno quando c’è discrepanza tra domanda ed offerta di energia elettrica è la seguente.

    La corrente che fluisce nei cavi è come la rete idrica, con una differenza fondamentale: dal lato di chi consuma è come se ci fosse una pompa aspirante. Fino a quando c’è un flusso d’acqua sufficiente a coprire la somma di tutti i deflussi causati dalle varie pompe (sia localmente che globalmente) non c’è nessun problema. Quando su di un tubo si immette meno acqua (corrente) di quanto viene succhiato, succede:
    a) chi succhia meno non riceve più nulla
    b) chi succhia di più riceve meno di quanto richiesto
    c) si generano in tutti i tubi onde di cavitazione (l’acqua/corrente fluisce in modo irregolare) con onde e battimenti che perturbano in tutte le direzioni
    d) le centrali di trasformazione intermedia ricevono dalla periferia corrente anziché darla
    e) a seconda della qualità e numero delle protezioni o bloccano del tutto l’adduzione o vanno a fuoco
    f) le reti di trasporto ricevono /massive/ ondate di corrente ed onde convogliate se protette in maniera troppo aggressiva si autoescludono
    g) casino

    Il problema non è per niente banale da risolvere, anche se molto dipende dal fatto che per rastrellare più guadagni possibile le ditte fornitrici lavorano spesso assai vicine alla saturazione, esarcerbando problemi comunque esistenti.

    1. un cattolico

      @.mau.: Il mio secondo capoverso era stato già ricordato da mestesso, nel suo punto d).

      È una delle anomalie italiane dovute soprattutto ai famigerati Conti Energia.

  4. brigaboom

    Il motivo per cui sono abbastanza convinto che a Milano si sia trattato di un problema di rete, e non di domanda/offerta, è il fatto che ci si sia trovati di fronte a dei fenomeni di tipo locale, mentre se la produzione è scarsa il problema esiste (e viene gestito da Terna) a livello globale di sistema elettrico Italia.

    Detto questo, dopo aver letto che è stato realizzato il nuovo record storico di consumo di energia elettrica mi viene da pensare che forse un po’ di semplificazioni le ho fatte.
    http://www.corriere.it/ambiente/15_luglio_08/caldo-consumi-elettrici-record-rinnovabili-energia-b68bbf58-257b-11e5-85c7-ee55c78b3bf9.shtml

    Per inciso, considerato che una sola industria energivora consuma come un migliaio di condizionatori, non mi sarei aspettato una richiesta di energia così alta come in questi giorni.

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