D’accordo la libertà di satira, ma…

Io sono un convinto assertore del fatto che si possa fare satira su Maometto o Gesù Cristo o George W. Bush (o Matteo Renzi, se per questo). Però quando leggo della sparatoria in Texas qualche dubbio mi viene eccome.
Dal mio punto di vista la satira è libera: fare un concorso su un certo tipo di satira, qualunque esso sia, la rende immediatamente meno libera. E non state a dirmi che nessuno è obbligato a partecipare al concorso: il vincolo c’è comunque lì a priori. Altra cosa sarebbe definire a posteriori un premio per la migliore vignetta sul tema XYZ: ma questa è appunto una scelta a posteriori…

Ultimo aggiornamento: 2015-05-04 17:20

25 pensieri su “D’accordo la libertà di satira, ma…

  1. un cattolico

    Concordo sull’assurdità di organizzare un concorso sulla “migliore vignetta satirica su X” “ex ante”.

    Il fatto che si possa però fare satira su Maometto, Gesù Cristo o Matteo Renzi significa per te che non ci debbano essere limiti? E se ci devono essere limiti tu quali immagini?

    Mi spiego: è evidente che se si fa una vignetta in cui si accusa dettagliatamente un certo politico X di aver incassato una tangente per l’appalto di Z, quel politico potrà se lo vuole denunciare il vignettista.

    Ma la Trinità che si incula (e uso volutamente l’espressione volgare, perché Charlie Hebdo è l’apoteosi della volgarità, per me spesso per nulla divertente, anche quando tocca temi a cui sono indifferente) chi la potrà difendere, visto che difficilmente i Tre (o meglio l’Uno) insultati tendono ad essere assolutamente misericordiosi? Il sacro per moltissimi (dunque figure più importanti del proprio papà e della propria mamma) è destinato ad essere bersaglio senza limiti di tanti minus habentes?

    1. .mau. Autore articolo

      @un cattolico: il mio punto di vista (personale) è che per l’appunto non è un problema mio ma della Trinità, e di chi si diverte a certe vignette. Come scrissi a suo tempo, non comprerei mai Charlie Hebdo, però difendo il suo diritto a esistere.

      1. un cattolico

        Il diritto ad esistere nessuno l’ha mai messo in discussione, forse neppure l’ISIS/ISIL/IS :D, il diritto ad insultare impunemente chi non può citarli in giudizio invece sì.

        Perché – ripeto – ci deve essere differenza tra una persona fisica (che può denunciare, se diffamata) e una Persona (la cui diffamazione offende una moltitudine di persone)?

        1. .mau. Autore articolo

          @un cattolico: perché la legge prevede di poter difendere il proprio onore denunciando per diffamazione. Ora non mi verrai a dire che Dio viene colpito nell’onore se un essere umano lo insulta…

          1. un cattolico

            Non te lo dico no, ma il senso del mio messaggio ti era chiaro (offendendo Dio si offendono tutti coloro che credono che Egli sia al di sopra di ogni bene).

          2. mestesso

            Dei limiti devono sempre esistere.
            Qui si confonde il significato della parola libertà: NON significa faccio tutto quello che mi pare.

            La definizione contiene un limite implicito, ed il paletto ciascuno lo conficca più o meno lontano a seconda della sua estrazione culturale (nella sua accezione più larga che include la cultura religiosa).

            C’è chi fa come Steve Mc Queen che ferma l’auto in corsa poco prima del dirupo, e naturalmente c’è chi pur di vincere si schianta insieme all’auto, tirandosi dietro anche qualche passeggero. il limite esiste sempre, che uno lo voglia oppure no, indipendentemente dal proprio sistema valoriale di riferimento.

            Con Internet la diffusione (ed il conseguente possibilie fastidio) si amplifica a dismisura, e quindi diventa anche facile bersaglio di chi per puro oppurtinismo sfrutta l’altrui ignoranza e facile coercizione morale per indirizzare attacchi veri. Quello che io non capirò mai è come gente intelligente (come quelli di charlie) pensino di frenare sempre più in là, pur avendo occhi per vedere lontano.

            Per tornare alla diffamazione verso Dio, io sono d’accordo che i vignettisti faccio il gioco dell’auto verso il dirupo, e sono d’accordo che esercitino il limite. I rischi connessi rimangono, tenendo anche presente che il confine fra satira ed insulto è molto labilee va esercitato con molta cautela.

          3. .mau. Autore articolo

            il mio punto di vista (che non pretendo imporre agli altri) è che è pericoloso partire da “io mi offendo perché si è insultato qualcun altro”. La cosa può forse essere accettabile se quell’altro non è in grado di difendersi – cosa diversa dal non voler difendersi; ma si parva licet faccio notare come il virgolettato sopra sia tanto per dire esattamente il modo in cui iniziano le faide.

          4. un cattolico

            Penso che si debba decidere quale sia più pericolosa tra le due asserzioni:

            – “io mi offendo perché si è insultato qualcun altro”;
            – “la (mia, e solo la mia) libertà è un diritto inalienabile”.

          5. .mau. Autore articolo

            ma adesso la mia libertà non è mica un mio diritto inalienabile; o meglio, se io ti insulto rischio di pagarne le conseguenze (in questa vita).

        2. un cattolico

          No che non lo è, e chiaramente parliamo entrambi di libertà di espressione, non di libertà sic et simpliciter. Per questo la inserivo tra le frasi pericolose, che però era nelle bocche di molti manifestanti parigini.

  2. Albetron

    Immagino che gli organizzatori siano fieri della sparatoria e del bilancio positivo. Comunque presumo che un concorso di vignette satiriche sul cristianesimo da quelle parti sarebbe stato stroncato in malo modo. Doppiopesismo, ovvero l’arte della provocazione.

    1. .mau. Autore articolo

      @Albetron: che quel concorso fosse una provocazione è chiaro, e infatti non riesco a essere così preoccupato per quello che è successo.

      1. un cattolico

        @Albetron et .mau.: Nessun dubbio che fosse una provocazione. Qualcuno in più che se fosse stato sul Cristianesimo si sarebbe stroncato il tutto in poco tempo… I fondamentalisti protestanti (come i famosi pastori che bruciano il Corano in pubblico…) sono molti meno e molto meno influenti di quello che si vuol far credere.

  3. Bubbo Bubboni

    Quello della trinità mi ricorda lo studio su un capitello medievale in una chiesa romanica in provenza: “Questo capitello rappresenta la trinità o, forse, la lussuria”. Mica facile giudicare l’arte!

    Per me la questione è semplice.
    1) L’unico limite all’espressione del pensiero deve essere nel controllo sociale. Posso fare le vignette che voglio o scrivere quello che mi pare, se la società non è interessata non serve altra censura o legge.

    Es. le nazioni dove la corruzione è apprezzata ne hanno di più.

    2) La libertà è un valore da equilibrare con tutti gli altri ma non è soggetta a criteri estetici: non sono libero solo di fare delle cose belle o dire cose interessanti ma anche di fare schifezze e dire cretinate.

    Altrimenti [ESEMPIO] sarebbe vietato!

    3) A me i concorsi, le gare, ecc. non piacciono. Non metto numeri al mio divertimento e chi mi vuole dare premi o soldi lo può fare anche subito. Il problema è che i valori, compresa la libertà. non sono dati ma solo conquistati e coltivati.

    Una nazione come quella dove si è svolta la cosa che ammazza con la pena di morte o che ha per legge di sparare a chi potrebbe entrare nel mio giardino ha già fatto tutto quello che serve per volere esattamente queste situazioni. I pazzi ci possono sempre essere ma, nel caso specifico, sono stati voluti e allevati in modo accurato. Le vignette non sono la miccia, sono l’occasione tanto cercata.

    1. un cattolico

      Mica facile giudicare l’arte!

      Direi piuttosto: mica facile trovare un critico d’arte che trasmetta il piacere e la passione per ciò che descrive… :D
      L’esempio che hai fatto è vero? O_o

      1) L’unico limite all’espressione del pensiero deve essere nel controllo sociale. Posso fare le vignette che voglio o scrivere quello che mi pare, se la società non è interessata non serve altra censura o legge.

      Così è il mercato a decidere ciò che è lecito e ciò che non lo è.
      Perché qui si parla di una pubblicazione satirica: l’interesse è determinato dalle vendite…

      2) La libertà è un valore da equilibrare con tutti gli altri ma non è soggetta a criteri estetici: non sono libero solo di fare delle cose belle o dire cose interessanti ma anche di fare schifezze e dire cretinate.

      Brutto e diffamatorio non sono sinonimi.
      Intendiamoci: fossi stato Ratzinger avrei bellamente ignorato le innumerevoli diffamazioni (connivente con i pedofili e nazista le più frequenti) esattamente come ha fatto lui, ci mancherebbe. Ma rivendico il diritto di poter denunciare (anche chi rappresenta il Signore come un sodomita di sé stesso), a prescindere dall’intenzione o meno di farlo.

      «Il problema è che i valori, compresa la libertà. non sono dati ma solo conquistati e coltivati.»

      Verissimo. È sul significato di libertà che bisogna intendersi. La cosa più difficile.

      Una nazione come quella dove si è svolta la cosa che ammazza con la pena di morte o che ha per legge di sparare a chi potrebbe entrare nel mio giardino ha già fatto tutto quello che serve per volere esattamente queste situazioni. I pazzi ci possono sempre essere ma, nel caso specifico, sono stati voluti e allevati in modo accurato. Le vignette non sono la miccia, sono l’occasione tanto cercata.

      1. Bubbo Bubboni

        L’esempio del capitello è vero. Non è poi così strano, hai presente i canecillos delle chiese del romanico e preromanico spagnolo?
        E il diavoletto con le gambe incrociate che qualsiasi analfabeta antico conosceva e che cercava con impegno per tutto il monastero in caso di necessità e che ora è diventata… la scultura di un diavoletto in un luogo sacro?

        Nella mia idea il controllo sociale non ha nulla a che fare con il mercato. Il punto è che, al di sopra di leggi e stati, esiste un sentire comune della comunità (anche molto limitata) che approva o disprezza i comportamenti. Questo basta e avanza per “controllare” l’arte, non servono altre leggi anche se a qualcuno dispiace perché il suo “lavoro” perde senso.

  4. Livio

    Stranamente, non viene mai messo abbastanza in risalto il fatto che dio è onnipotente.
    Per cui, se a dio non piacesse essere insultato, potrebbe farmi venire un’infarto in questo istante, oppure colpirmi con un fulmine, oppure farmi spiaccicare da una meteora, ecc. ecc.
    Se non lo fa, evidentemente ha altri disegni. Magari vuole vendicarsi con calma, facendomi fare una vita di tribolazioni.

    Quindi, perchè qualche omuncolo si arroga il diritto di punirmi in sua vece?
    Questo non è peccare di superbia?

    P.S. Naturalmente mi riferisco a tutti i “dii” unici e onnipotenti.
    Se invece parliamo di dei, allora il discorso cambia. Ovviamente Eolo, il dio dei venti, oppure Cupido, il dio dell’amore, o Poseidone, il dio del mare, avranno bisogno di qualcuno che li assista nell’infliggere punizioni in caso di offese.
    Ma qui il discorso si complica….

  5. un cattolico

    Stranamente, non viene mai messo abbastanza in risalto il fatto che dio è onnipotente. Per cui, se a dio non piacesse essere insultato, potrebbe farmi venire un’infarto in questo istante, oppure colpirmi con un fulmine, oppure farmi spiaccicare da una meteora, ecc. ecc.

    Dal momento che è anche onnisciente, a che pro metterti al mondo sapendo che l’avresti insultato, se davvero è così irrimediabilmente permaloso?
    Ma dal momento che è anche infinitamente misericordioso, e che quindi ci dà una possibilità fino all’ultimo di pentirci (ossia di renderci conto di quanto siamo limitati nel nostro usar male la nostra libertà), ecco che il tuo argomentare perde di efficacia.

    Quindi, perchè qualche omuncolo si arroga il diritto di punirmi in sua vece?
    Questo non è peccare di superbia?

    La vera giustizia (e nel Signore giustizia e misericordia sono un tutt’uno inscindibile e inconcepibile per le umane genti :) , anche questo va ricordato già che ci siamo) non è di questo mondo, ma anche in questo mondo va perseguita, mica rimandata al giudizio particolare ;) #CorrezioneFraterna

  6. Livio

    ” quindi ci dà una possibilità fino all’ultimo di pentirci ”

    E’ esattamente quello che affermavo io; cioè dio ha i suoi disegni e ci permette di insultarlo a piacimento. Poi vedrà lui se punirmi o perdonarmi o altro.

    Perchè qualcuno dovrebbe sostituirsi a dio nel giudicarmo o punirmi? Questo, ripeto, è peccare di superbia.
    E’ credere che dio abbia bisogno di qualcuno per sistemare le cose qui sulla terra, come dici tu quando affermi che ” in questo mondo va perseguita “.
    Cosa ne sai tu di cosa desidera dio?

    Tu stesso affermi che è ” inconcepibile per le umane genti “. Allora, ripeto, cosa ne sai tu, com’è che sei tanto sicuro nelle tue affermazioni?

    Comunque, per fare un altro esempio, è come se ci fossero due amici al bar che si divertono a insultarsi per poi farsi una bevuta.
    Troverei assurdo che una terza persona, senza chiedere niente ai due, sparasse in testa ad uno perchè è fan dell’altro.

    Cosa ne sanno i vari estremisti e bigotti di cosa ne pensa dio delle mie vignette?

  7. un cattolico

    E’ esattamente quello che affermavo io; cioè dio ha i suoi disegni e ci permette di insultarlo a piacimento. Poi vedrà lui se punirmi o perdonarmi o altro.

    Perchè qualcuno dovrebbe sostituirsi a dio nel giudicarmo o punirmi? Questo, ripeto, è peccare di superbia.

    Il perché te l’ho spiegato nell’ultima parte della mia risposta.

    E’ credere che dio abbia bisogno di qualcuno per sistemare le cose qui sulla terra, come dici tu quando affermi che ” in questo mondo va perseguita “.
    Cosa ne sai tu di cosa desidera dio?

    Ce l’ha detto chiaramente Lui, più e più volte.

    Tu stesso affermi che è ” inconcepibile per le umane genti “. Allora, ripeto, cosa ne sai tu, com’è che sei tanto sicuro nelle tue affermazioni?

    Sempre perché è stato Lui a fare il primo passo, altrimenti non sapremmo un accidenti. Ed è sempre Lui a continuare a farlo (ad esempio il dono della fede è lui ad offrirlo a tutti, e a questi tutti non resta che accettarlo o meno). La Rivelazione è proprio questo: Dio che si rende conoscibile all’uomo.

    Comunque, per fare un altro esempio, è come se ci fossero due amici al bar che si divertono a insultarsi per poi farsi una bevuta.
    Troverei assurdo che una terza persona, senza chiedere niente ai due, sparasse in testa ad uno perchè è fan dell’altro.

    Quando avrebbe dato il Suo assenso il Signore ad essere insultato? È stato ben chiaro anche su questo (e non è un comando, ma un suggerimento: il decalogo è via per la felicità, non paletti costrittivi).

    Cosa ne sanno i vari estremisti e bigotti di cosa ne pensa dio delle mie vignette?

    Molte indicazioni le trovi sempre sulle Sacre Scritture. Approfondiscile alla luce del Magistero e vedrai che troverai diverse risposte a queste domande.

    1. Livio

      Ah, ok. Capisco…..

      Un paio di precisazioni e poi chiudo qui:

      Se non ha dato il suo assenso ad essere insultato, non ha neanche incaricato qualcuno di difenderlo (come è ormai assodato, è ONNIPOTENTE, per cui non ne ha bisogno).
      Se poi tu dici che, nel sonno, ha incaricato te di difenderlo, allora io affermo che a me ha dato il permesso di insultarlo (sempre nel sonno).

      Per ultimo, dio non esiste. Gli dei non esistono.
      Stavo solo cercando di evidenziare la contraddizione (stupidità?) di chi vuole difendere un essere onnipotente.
      Se è onnipotente non ha bisogno di essere difeso. Semplice.

      1. un cattolico

        Ah, ok. Capisco…..

        Sono serio eh, se approfondisci un pochino le Scritture ti renderai conto che non c’è nulla di banale in tutto ciò. ;)

        Se non ha dato il suo assenso ad essere insultato, non ha neanche incaricato qualcuno di difenderlo (come è ormai assodato, è ONNIPOTENTE, per cui non ne ha bisogno).

        Non si tratta di difenderlo infatti, ma di collaborare acché il Suo Regno, che è iam et nondum, venga nei cuori di tutti: sempre riassumendo (se ti interessa approfondire il discorso, scegli pure un canale e lo approfondiamo) non ci salviamo da soli, e la nostra testimonianza può contribuire alla salvezza altrui, dunque perché non testimoniare?

        Se poi tu dici che, nel sonno, ha incaricato te di difenderlo, allora io affermo che a me ha dato il permesso di insultarlo (sempre nel sonno).

        Non lo dico io. Lo dice la Scrittura, e la Chiesa lo insegna da 2.000 anni.

        Per ultimo, dio non esiste. Gli dei non esistono.

        Dio esiste e non sei te.

        Stavo solo cercando di evidenziare la contraddizione (stupidità?) di chi vuole difendere un essere onnipotente.

        Non ci sei riuscito, almeno al momento. :)

        Se è onnipotente non ha bisogno di essere difeso. Semplice.

        Infatti non ne ha alcun bisogno. Siamo noi ad aver bisogno di lui. E per noi intendo io, te, Maurizio… tutti.

  8. Gennaro

    I limiti imposti alla satira sono gli stessi che regolano la vita di tutti: bisogna rispettare la legge. Punto. Se le leggi non piacciono si lavora, democraticamente, per cambiarle. E sia chiaro che non può mai essere accettato che un disegno od un’opinione, per quanto offensiva o provocatoria, venga punita con la morte.

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