Cotton

Quando venerdì mattina Niccolò mi ha telefonato per dirmi che era morto, sono solo riuscito a dire “COSA?” Avevo scambiato mail con lui ancora pochi giorni prima. Cotton aveva segnalato che aveva scritto a Repubblica dicendo che l’articolo del 4 ottobre di Repubblica su Di Vaio era “casualmente” copiato dalla voce su Wikipedia ed era semplicemente stato aggiunto un ipocrita ©Riproduzione riservata, e lui aveva scritto alla redazione per chiedere una correzione. La settimana dopo gli avevo chiesto se gli avevano risposto, e lui mi disse di no, anche se altre volte aveva avuto un feedback. Ancora il giorno prima che morisse aveva causticamente commentato sul fatto che finalmente si era riusciti a spostare le firme per la gestione del conto corrente di Wikimedia Italia; lui era stato infatti tesoriere dell’associazione per cinque anni, ad aprile aveva deciso di lasciare la mano a forze più fresche (si fa per dire, aveva 43 anni), ma aveva continuato ad operare per l’associazione, oltre che per Wikipedia: per dire, è vero che io non sono un grandissimo contributore, ma lui deve aver fatto cinque volte il numero di modifiche che ho fatto io.

Ci sono poi cose strane: conoscevo Alessio, ci siamo visti più volte, ma io non sapevo neppure quale fosse il suo lavoro. Lui probabilmente non ne parlava se non glielo chiedevi, io che sono un orso non chiedo mai nulla, e siamo rimasti così, anche se appunto lui non era una serie di parole dall’altra parte dello schermo, ma una persona in carne (parecchia…) e ossa. Wikipedia è un’enciclopedia, certo; ma prima di essere un’enciclopedia è un insieme di persone che hanno un’idea di cosa debba essere un’enciclopedia – generalmente idee diverse tra di loro, penserete mica ci sia sempre l’unanimità? – e soprattutto vuole contribuire fattivamente per migliorarla sempre più. Tra tutte queste persone ce n’è poi un gruppo ristretto che vi dedica gran parte del suo tempo: sono pochissime, per l’edizione in italiano saranno al massimo qualche decina. Alessio è stato parte di questo gruppo, e per noi lo è ancora. E scusatemi se non riesco a dire le cose che vorrei, e se ho scelto di aspettare a scrivere queste parole dopo i funerali: non è per nulla facile, e non riesco nemmeno a pensare ai suoi genitori.