Questo libro di Smullyan (Raymond Smullyan, 5000 B.C. and Other Philosophical Fantasies, St Martins Press 1984, pag. 182, ISBN 9780312295172) è un po’ diverso dalla sua usuale produzione per così dire “ricreativa”. Non abbiamo infatti, se non in minima parte, problemini logici: il grosso del testo consiste in dialoghi (“multiloghi”? i personaggi sono davvero tanti) filosofici, dove l’autore mostra come bisogna stare molto attenti a definire le cose perché altrimenti c’è sempre qualcuno che se la prende con noi e ci dimostra che abbiamo sbagliato tutto.
La mia sensazione (personale) è che però i dialoghi sono sì divertenti da leggere ma troppo lunghi, e quindi dopo un po’ ci si perde e non ci si ricorda più di cosa si stesse parlando all’inizio. Probabilmente Smullyan ha ragione nel dire che funzionano meglio come pezzi teatrali; d’altra parte se non avete fretta e siete interessati a vedere cos’è la filosofia da un punto di vista più terra terra rispetto a come viene di solito insegnata a scuola direi che questo è il libro che fa per voi.
Dai tempi di http://xmau.com/wp/notiziole/2013/03/30/_kierkegaard_li/ è migliorato il tuo rapporto con la filosofia, o era solo un po’ meno _peso_? :-D
@un cattolico: la seconda ch’hai detto.
Come introduzione preferisco Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale. Datato ma scorrevole.
ma questa sicuramente *non è* un’introduzione alla filosofia nel senso di quella di Russell!
Beh, io questo libro non l’ho letto. Però “se non avete fretta e siete interessati a vedere cos’è la filosofia da un punto di vista più terra terra rispetto a come viene di solito insegnata a scuola” descrive bene il libro di Russell, ad esempio in confronto con la Critica della ragion pura (letta in quarta liceo).