Matematica dilettevole e curiosa (libro)

[copertina] (no, non l’ho letto adesso, ma mi era stata chiesto un giudizio, e allora tanto valeva fare una recensione…)
La ristampa anastatica della quinta edizione di questo libro (Italo Ghersi, Matematica dilettevole e curiosa, Hoepli 19785, pag. 776, € 17, ISBN 978-88-203-0469-0), quella insomma che si può comprare ancora oggi in libreria, ha nella mia copia la data del 1978, ma le prime edizioni sono datate 1913, 1921, 1929 e 1951! Già da questo potete capire come non si parli assolutamente di “giochi matematici” nel senso che si dà oggi al termine, ma si è più vicini ai libri dell’800 (Sam Lloyd e Henry Dudeney sono i primi nomi che mi vengono in mente). L’italianità dell’autore lo porta poi a trattare molto ampiamente la geometria: ricordo che la scuola geometrica italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento era di fama internazionale. Troviamo così una serie di costruzioni geometriche e di definizioni di curve che oggigiorno sono sconosciute ai più, e questa parte del libro è molto interessante; d’altra parte, le decine e decine di pagine dedicate ai quadrati magici sono piuttosto stucchevoli, e si possono saltare a piè pari.
In definitiva, l’interesse del libro è più che altro storico, e al limite come manuale di riferimento (magari con una lente d’ingrandimento vicino: i caratteri tipografici sono davvero piccoli!) per qualche curiosità matematica. Certo che se uno è appassionato di giochi matematici, però, questo libro è imprescindibile!

Ultimo aggiornamento: 2008-07-12 17:25

5 pensieri su “Matematica dilettevole e curiosa (libro)

  1. Giuseppe

    Ringrazio pubblicamente per la recensione :-)
    Oltre alla lente di ingrandimento suggerisco anche un dizionario “vetusto-precambriano” visto che la costruzione di alcune frasi è peggiore di quella inglese…

  2. Barbara

    @Fabrizio: per la piccolina mi pare presto, nel caso suggerico il buon vecchio metodo: dille che non è adatto alla sua età, mettilo in un posto dove lei non arriva se non arrampicandosi su una sedia, e fatti “beccare” a leggerlo appassionatamente e scribacchiando le tue soluzioni.
    Suggerisco inoltre la versione di Alice in Wonderland annotata da Martin Gardner.
    @.mau.: “ricordo che la scuola geometrica italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento era di fama internazionale”
    E lo è tuttora! Solo che adesso tanti italiani lavorano all’estero.

  3. .mau.

    eh, queste esponenti della scuola geometrica del ventunesimo secolo… :-)
    Non credo che The Annotated Alice sia mai stato tradotto in italiano, purtroppo.

  4. GaS

    Mi hai fatto venire un po’ di nostalgia e sono andato a sfogliare la mia edizione: certo che è pieno zeppo di argomenti diversissimi, molto “old style” i metodi fisici di risoluzione delle equazioni (idrostatici ed elettrici). Forse è perchè ci sono affezionato, la mia copia è piena zeppa di mie vecchie annotazione ai margini, ma per me è un libro da consigliare sempre! Magari poi ognuno salta i capitoli che non gli interessano, ma sulle quasi 800 pagine è difficle non trovare argomenti di svago.
    Per quanto riguarda “The Annotated Alice”, che io sappia la prima edizione è stata tradotta da Masolino d’Amico per Longanesi anni ed anni fa. Il libro si chiama semplicemente “Alice” e lo cerco da anni, purtroppo senza successo…

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