L’estintore come strumento di pace

Quello di cui sopra sarebbe il titolo di un dibattito all’interno di una manifestazione promossa per il 20 luglio dal COISP (COordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle forze di Polizia), uno dei principali sindacati della Polizia. Il tutto da tenersi a Genova, in piazza Alimonda. In realtà la manifestazione non è stata autorizzata dal questore di Genova, dato che sarebbe stata contemporanea a un corteo verso Piazza Alimonda già autorizzato in precedenza, giusto per la cronaca. Ma naturalmente il punto di base è un altro. Anche un moderato come me, che parte dal principio che uno non si tiene un estintore perché ha paura che si possa incendiare qualcosa in giro, trova che la “provocazione” del Coisp sia semplicemente un’idiozia, non saprei se voluta oppure no… né saprei quale delle due possibilità sia la peggiore.
A questo punto mi pare doveroso segnalare un Grande Concorso di OneMoreBlog, intitolato Conoscersi e scambiare divergenze culturali. In pratica, occorre postare il titolo di un dibattito “da abbinare (democraticamente) a quello del COISP”. La lista dei titoli pervenuti al momento si trova qui. Come ogni concorso che si rispetti, c’è un’Autorevole Giuria che premierà il vincitore: buona fortuna!

Ultimo aggiornamento: 2007-07-18 12:00

4 pensieri su “L’estintore come strumento di pace

  1. sciasbat

    Uhm a me pare altrettanto idiota delle manifestazioni pro estintore o dell’aula Carlo Giuliani in Senato, ma non ho visto concorsi su chi invitare per primo a visitarla, scegliendo un vincitore magari tra i negozianti di corso Buenos Aires. Per me su tutti questi generi di idiozia la cosa migliore è tacere, senza pubblicità non hanno senso.

  2. vb

    Mah, sul fatto che tu sia un moderato ho i miei dubbi, almeno leggendo i tuoi commenti su da me – del resto qualche tempo fa un ignoto osservatore non ti aveva inserito spontaneamente nella lista dei 50 blog cari a Rifondazione Comunista?
    Comunque, capisco la frustrazione di chi per mestiere si prende pallottole dalla mafia e coltellate dagli spacciatori, e poi si trova in mezzo a una campagna di criminalizzazione delle forze dell’ordine (generalizzata e ideologica, invece che finalizzata alla giusta e dura punizione per i poliziotti fasci della Diaz) portata avanti da anni dalla parte politica di cui sopra. Se non se ne fossero usciti con quel titolo, qualcuno si sarebbe ricordato che, oltre a quello dei giulianifili, esiste anche il loro punto di vista?
    Il problema è se mai come non si possa ancora avere un dialogo (invece che uno scontro) su ciò che successe a Genova, in cui le colpe vadano equamente distribuite in base alle responsabilità individuali.

  3. mestesso

    Vedo .mau. che le provocazioni non ti piacciono in generale :) (vedi post precedente sul bel fondoschiena).
    Mah, come tutte le provocazioni devono essere un pugno nello stomaco. Ha raggiunto lo scopo: provocare un dibattito.
    La risposta, ognuno se la dia con la sua intelligenza e sensibilità, sperando senza ideologia.

  4. .mau.

    Sì, in effetti sono allergico a quelli che dicono una cosa e dopo qualche giorno, visto l’effetto che ha fatto, affermano che “era una provocazione” (oppure “sono stato frainteso”).

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