In una vecchissima barzelletta, un tizio dice a un suo amico: “Sai, quando non sto bene, vado dal medico a farmi prescrivere delle medicine: poverino, deve vivere anche lui. Poi vado dal farmacista a comprarmele: anche lui ha pure da vivere. Infine arrivo a casa e le butto via.” “Ma come?” fa l’altro. “Beh, devo pur vivere anch’io, no?”
Ecco, a sentire tutti gli strepitii contro i Pacs mi è tornata in mente questa barzelletta. Mi pare comprensibile, pur non essendo d’accordo, che la Cei tuoni contro la legalizzazione delle coppie di fatto: in un certo senso è il loro lavoro. Che i giornali riprendano la notizia, è di nuovo il loro mestiere: anche qua a dire il vero nessuno li obbliga a dare tutto quello spazio, ma mi sa tanto che la cosa sia considerata alla pari del gossip e quindi molto importante per l’italica carta stampata.
Ma perché i nostri parlamentari non si limitano a dire “prendo atto che alcuni cittadini italiani non concordano con noi”?
Ultimo aggiornamento: 2007-01-31 14:45