Voi ve lo ricordate che Vittorio Sgarbi è da qualche mese sindaco della ridente cittadina di Salemi? No? Beh, lo si può capire; in fin dei conti la quantità di nozioni che una persona può tenere in testa è finita e uno deve scegliere cosa conservare, come del resto diceva anche Sherlock Holmes a proposito della teoria eliocentrica.
Se però siete affezionati lettori del Corriere online non avete di questi problemi. Due settimane fa ci è stato spiegato come abbia radunato un gruppo di amichetti (Oliviero Toscani assessore “ai Diritti umani e alla Creatività”; Graziano Cecchini, il coloratore della Fontana di Trevi, assessore “al Nulla”; i per me sconosciuti Peter Glidewell “alla Cultura-Agricoltura” e Bernardo Tortorici Montaperto principe di Raffadali “all’Urbanistica e al Patrimonio”, oltre a Philippe Daverio che dovrebbe diventare Bibliotecario di Salemi); oggi vediamo il Vulcanico Primo Cittadino celebrare matrimoni a modo suo, e continuare a fare il tombeur de femmes incurante dei mariti a fianco delle signore che gli vogliono così bene.
Considerando che a firmare gli articoli sono stati due distinti giornalisti (un uomo e una donna, giusto per la cronaca), mi chiedo come mai tanto interesse per il neosindaco, e come mai tale interesse non sia bipartisan come capita spesso nell’italica stampa. Mi chiedo anche se il turismo a Salemi sia davvero cresciuto a tal punto da poter dire che gli abitanti abbiano fatto un affare a votarlo come sindaco: dal mio punto di vista è comunque sicuramente un vantaggio, pensando alla distanza tra Milano e Salemi.
Ultimo aggiornamento: 2008-07-18 17:26