Questa settimana Scott Adams ha deciso di fare la sua campagna contro i malvezzi (mannaggia, “misuso” non è una parola italiana!) legati all’uso della posta elettronica. Ovviamente lo fa con le strisce di Dilbert: qui (avete un mese per vederla, prima che la blocchino…) c’è la prima puntata della serie, che presumibilmente dovrebbe andare avanti per la tua settimana.
Mentre sono generalmente d’accordo che avere un po’ di contesto quando arriva una risposta è utile (anche se non indispensabile… basta che uno si tenga la vecchia posta, cosa che io faccio regolarmente, e il contesto lo si recupera).
Peccato che – anche per colpa di programmi come Microsoft Outlook – ormai si stia verificando l’effetto opposto. Quando uno risponde a un messaggio, gli viene messo in coda il testo originale; visto che toglierlo è fatica, viene inviato. Cosa succede se il destinatario risponde a sua volta? Avete indovinato? avremo due messaggi in coda, e via discorrendo. Mi è capitato che mi abbiano inoltrato dei messaggi di lavoro con una decina di questi passaggi, naturalmente in formato stack e che quindi debbono essere letti dal fondo in su perché abbiano un minimo di senso.
Quando io ero giovane, e la banda era poca, la soluzione era semplice: si tagliava la parte di testo che non interessava più, lasciando il minimo contesto necessario, e si rispondeva sotto il testo originale. In questo modo era comunque facilitato il ricordo di quello di cui si stava parlando, senza però sprecare spazio; peccato che un’operazione del genere richiede uno sfoggio di intelligenza per capire cosa tagliare e cosa no, e quindi ormai è un sistema automaticamente out. Peccato.
Ultimo aggiornamento: 2007-05-08 10:13