houston, abbiamo un problema

Ieri sera arrivo bel bello a casa, metto la chiave nella toppa, fa mezzo giro e si rifiuta di proseguire. Faccio il mezzo giro in senso opposto, riprovo: niente da fare. Dopo una serie di pensieri molto negativi che mi vengono in mente, tiro fuori la mia chiave e noto che il profilo non è quello giusto: l’ultimo dentino è saltato via. A questo punto mi sono seduto sulle scale, aspettando con calma che Anna arrivasse a casa, visto che era già per strada. Non ci sono stati problemi, la sua chiave funzionava perfettamente.
Mi domando però come sia possibile che una chiave originale da serratura di sicurezza possa essersi rotta così dopo nove mesi di uso.

Il rettangolo delle Bermude

Ieri sera abbiamo visto Ariel che cercava con le zampe di togliere qualcosa da sotto il pianoforte. Anna ha deciso di vederci chiaro: abbiamo preso una torcia ed estratto i seguenti reperti.
– una spiralina di quelle per rilegare in casa
– due elastici per capelli
– un carnet seminuovo di biglietti del tram
– una guarnizione per vaso quattro stagioni che avevo lasciato a suo tempo in libertà perché avevo lavato il vaso (che contiene i croccantini per le gatte).
A parte la spiralina che non era poi così importante, finalmente abbiamo scoperto come mai non riuscivamo più a trovare tutta quella roba.
La cosa più divertente è stata vedere come la popolazione felina ha partecipato alla ricerca: Ariel se ne stava un po’ in disparte, con l’aria di dire “ehi, ero io che stavo giocando!”, mentre Momo era pronta a offrire il suo contributo, e interessata a vedere quali bellissime cose potevano apparire.

Dai giornali di oggi

Con la fine delle vacanze di Natale, è anche ripresa la pubblicazione dei giornali gratuiti. Come intuibile, le notizie di oggi sono molto ghiotte, stante la quantità di giorni da cui spiluccare e il tentativo di non scioccare ulteriormente i poveri lettori con temi impegnativi.
Iniziamo da Leggo, che presenta un logo rinnovato e a mio parere più accattivante del precedente. Le novità si fermano però qui. Per la serie “Gli scienziati: come sono bravi!”, scopriamo che all’università Heriot-Watt hanno “esaminato centinaia di profili storici” di leader, e scoperto che hanno in comune “un rapporto intenso e importante” con la propria madre. Notare il linguaggio tipico degli oroscopi: potrebbe essere valido financo essere orfani, se però si prega tutte le sere alla mamma.
Proseguendo, scopriamo che Francesca Senette (non sapete chi sia? ahiahiahi!) ci rende noto che “quando non mi sento in forma, è fantastico indossare qualcosa di due taglie più grande: mi fa sentire bene con me stessa e in mezzo agli altri”. Un vantaggio non indifferente, corroborato dall’altra mezza pagina di pubblicità nemmeno tanto occulta.
Ah, qualcuno dica ai signori di Leggo di controllare i font nella pubblicità; altrimenti rischieranno nuovamente di trovarsi il simbolo generico di moneta al posto dell’euro €. Per i teNNici: i font windows hanno riciclato quella posizione, ma bisogna appunto avere quelli relativamente recenti.
Passiamo a Metro. Un plauso alla velocità di stampa, visto che riporta i biglietti vincenti della Lotteria Italia. Il paginone centrale è dedicato alle patenti a punti, e mi sembra di leggere tra le righe una nemmeno velata critica alle autoscuole: più umoristica l’intervista al presidente di Confesercenti, che dopo avere affermato che “nessuno sa definire con esattezza” l’aumento dei prezzi, e che “i consumatori presentano sempre cifre diverse, il 12%, il 15%, il 20% o il 50%” se ne esce dicendo che secondo loro l’aumento è “quello dell’Istat, pari al 2.5% annuo”.
Meriterebbe invece una notiziola a sé la dichiarazione di Gasparri che, date le dichiarazioni di Sofri che disse che la sua condanna è stata contro la vera verità e le contro le prove, ne ricava che una sua eventuale grazia “sarebbe un attacco alla magistratura”. Registriamo il ritorno di AN dalla parte dei giudici.
Terminiamo con City. Segnalo subito che il quotidiano resta fedele alla linea. La pagina istituzionalmente dedicata all’ATM contiene la versione “tale quale” di una lettera dell’assessore al Lavoro di Milano, di contenuto facilmente intuibile. Abbiamo poi la protesta degli atleti disabili cambogiani, che accusano le loro protesi antiquate per i deludenti risultati nelle paralimpiadi del sud-est asiatico. Per il resto, una notizia apparsa anche su Leggo e che permetterà a molti di fare un sospiro di sollievo: è nato Icaro, il primo figlio di Varenne. Sì, il cavallo. Ultima segnalazione per la pubblicità in ultima pagina del sito effettodonna.com (Metro ha la pubblicità equivalente per l’altro sesso, dimensioneuomo.com. Ah, almeno i siti danno solo i numeri telefonici, senza inserire dialer) con tanti “annunci di incontri” che casualmente sono a numeri 899. Io sono un ingenuone, si sa. Mi chiedo come mai alcune delle signore in questione rendano noto il lettore di essere italiane…

rientro

Devo dire che pensavo ci fosse più casino per strada. È vero che lo svincolo di Assago era completamente bloccato, ma il bus dell’AMP mi ha fatto addirittura timbrare in orario…

l’Epifania tutti gli addobbi si porta via

Finalmente riesco a usare la scala senza dovere fare troppi contorsionismi tra gatte sedute sugli scalini, soffitto leggermente basso e albero di natale in forma elicoidale sul mancorrente della scala in oggetto. Undici mesi di pace relativa: gatte e soffitto rimangono, ma riesco ancora a gestirli.

ponte? mah

Devo ricredermi. Oggi pomeriggio abbiamo preso l’auto per andare a prendere un po’ di vasi e legna al Brico e già che c’eravamo vedere al Mediaworld di Sesto una cartuccia per stampante. Siamo usciti, almeno la temperatura era più consona alla vita, e ci siamo trovati ingorgati. Non parliamo poi di com’era il Mediaworld. Sembra che tutta la gente sia tornata in città, abbia trovato chissà come una barca di soldi (anche l’Esselunga era strapiena, ma comprare da mangiare lo s’ha da fare), e soprattutto sia già incazzata. Non ho ben capito a che sia loro servito andare in ferie.

che volpino che sono

Stamattina dovevo cercare delle cose qua e là per Milano – risultati pessimi, la parola “ponte” campeggiava ovunque sulle saracinesche – e ho pensato di inaugurare il mio anno biciclettaro. Magari avrei potuto evitare di scegliere la giornata più fredda degli ultimi 20 mesi. Garantisco che faceva freddo.

_Jacques il fatalista_ (teatro)

Alla fine a vedere Paolo Poli ci siamo andati ieri sera, con altri due amici.
Jacques il fatalista è un romanzo di Diderot, da cui Paolo Poli si è tratto questo pezzo teatrale, ovviamente cucito su di lui. La rappresentazione è stata molto bella, anche se devo dire che personalmente penso che Poli se la tiri un po’ troppo: sa che è bravissimo, ma lo vuole rimarcare tutti i momenti. La compagnia (tutta maschile, di ballerini cantanti) è però affiatata, il che tra l’altro è necessario perché la scenografia è statica e modifica solamente il fondale, ma i costumi sono tantissimi, e vengono cambiati magari in un paio di minuti. Un lavoraccio niente male. Non avendo letto il testo, non so quanto siano state le modifiche: direi però che lo stile di Diderot sembra essersi conservato, pur giocandoci sopra come quando il padrone di Jacques dice “eh, questo finale potrei inviarlo al signor Goldoni per la sua opera”.
Il bis è consistito in un'”Ode al Pitale” recitata da Poli, e una esilarante Cavalcata delle Valchirie che ha fatto sbellicare dalle risa la sala. Il teatro era mezzo vuoto tra l’altro: credo che molti milanesi siano ancora fuori città. La rappresentazione rimane in cartellone fino al 25 gennaio, poi penso girerà l’Italia.
A proposito del teatro, si vede che è vecchiotto. È notizia di questi giorni che la compagnia di stanza al Carcano, con a capo Giulio Bosetti, ha comprato il teatro, con un esborso non indifferente; speriamo che arrida loro il successo!