Come sempre in tempo d’estate, per evitare che gli italiani possano manifestare (si sa, un girotondo a Riccione non vale molto…) è passata alla Camera una simpatica leggina, che depenalizza la falsificazione delle firme necessarie per la presentazione delle liste alle consultazioni elettorali. Insomma, non preoccupatevi di come il partito X sia riuscito a trovare improvvisamente un migliaio di persone che abbiano apposto il loro autografo sulle liste: se sono stati creativi, un buffetto sulla guancia e via.
E non parliamo delle auto
Ma la trasferta romana non è finita lì. Avevo incautamente deciso di affittarmi una macchina, e quindi sono andato alla Hertz. Arrivo, e ci sarà una ventina di persone in coda. Ora, anche il mio panettiere ha i numerini per l’ordine di chiamata: qui no, devi sceglierti la tua fila e sperare.
Non ho capito bene come, ma due tipe americane che erano da tutt’altra parte sono passate in prima fila nella mia fila, e più che un’auto sembra dovessero contrattare per un catamarano con servizio di pedalò e risciò inclusi. Vedere le altre file che vanno avanti mentre tu stai fermo fa capire tra l’altro le cronache “in un attacco di follia ammazza ventisette persone”. Il poveretto si è dovuto fare una coda di quel tipo.
Alla fine tocca a me, la tipa fa delle domande idiote tipo “la via dove abita è Bionaz?” (c’è scritto sulla patente, non te l’ho scarabocchiato su un foglietto!”
e sembra quasi voglia allungare i tempi. In effetti non ha auto a disposizione, vuole rifilarmi una cabrio di cui non me ne facevo nulla – anche se per disperazione stavo dicendo “va bene, purché mi fate andare via!” quando miracolosamente è spuntata una 206. Tempo di attesa totale: quarantacinque minuti.
Ma non è finita qui. Mi sparo la Pontina e arrivo a Pomezia, per scoprire che la solita uscita è stata chiusa (oggi, mi dicono. Che culo!) e si è costretti a girare a destra verso Torvajanica. Pacchi di vigili, e ovviamente caos infinito. Non che quegli intelligentoni hanno pensato di mettere un cartello prima, in modo che io uscissi un paio di svincoli prima e facessi un giro un po’ più lungo ma corretto. Troppo facile.
Ma tanto quando sono arrivato ho scoperto che uno dei miei interlocutori era a casa malato :-)
W Alitalia (al solito)
Stamattina trasferta a Roma. Prendo il taxi a un’ora invereconda – pagando solo 15 euro, che gioia – arrivo a Linate e non chiedo di anticipare volo, contando sul fatto che con la Millemiglia mi danno il posto preassegnato. Falso. Finisco in fondo come capita spesso, mi chiedo come assegnino i posti davanti.
L’imbarco è addirittura in anticipo rispetto a quanto indicato: però l’annuncio termina con la frase “a causa del traffico aereo, potreste dovere aspettare nell’aeromobile. Detto fatto: più di mezz’ora di ritardo nella partenza.
E pensavate mica che fosse finita qui? No, l'”esperienza Alitalia” ci ha fatto atterrare nella zona internazionale. Così, dopo l’attesa per il finger, siamo entrati, scese le scale… e siamo saliti sul pulmino che ci ha portato con il suo dovuto tempo all’uscita giusta.
Ancora sullo Zaurus
commentando i commenti sul mio articolo precedente, posso solo aggiungere che Sharp in generale sta più sul mercato consumer, mentre lo Zaurus è in una nicchia “corporate” (oltre agli smanettoni che però sono pochini). Insomma, le calcolatrici le fa bene, gli hi-fi anche, ma su queste cose non saprebbe nemmeno come muoversi. In Giappone probabilmente la gente compra più gadget.
Sul prezzo non so che dire, qui in Italia tanto non si trova nemmeno lo SL-5500… bah, spero di andare in Giappone e prendermi alla fonte il C-760.
Inizio settimana
Al lunedì i quotidiani gratuiti hanno ben tre giorni di notizie arretrate, e quindi possono compiere il loro lavoro – tenere la gente addormentata in metro – nel migliore dei modi.
Iniziamo oggi con City, che mette una foto a mezza pagina sul cosiddetto “Ombelico taurino” presentato al Congresso Internazionale della Matematica Applicata all’Industria. Nulla di male, se non fosse che la superficie continua, detta anche “cerchio senza fine”, sarebbe stata creata “applicando metodi matematici a trapani, seghe, martelli e scalpelli”. Mah.
Il record delle notizie odierne spetta però a Leggo. Iniziamo con Emanuela Potini (“la mamma del Grande Fratello 2“) che ha inciso un disco, e già qua il chissenefrega potrebbe partire. Ma leggendo attentamente, scopriamo che la signora ci spiega che il suo singolo di esordio “lo passano anche negli stacchetti di Velone, e sapere di esserci mi fa sentire viva“. Cinquantasei milioni e mezzo di italiani si sono suicidati.
Ma il trash secondo me è la colonna sulla festa di compleanno di Vieri, dove “la musica è così italiana che a un certo punto parte anche l’inno di Mameli” (chissà se il Trap è riuscito a insegnarlo a Bobo…) e, pur mancando “l’ormai ex-fidanzata Elisabetta Canalis”, possiamo essere felici, perché “all’1:20 fa la sua comparsa Ronaldo”, e soprattutto perché “cinquanta modelle alzano ancora di più il tasso di bellezza generale”. Non siete felici?
Ah: tralascio il matrimonio della Ferilli, visto che temo sia presente su tutti i media e quindi non conta :-)
Gilberto
vacanze germane
Ricapitolando: il sottosegretario Stefano Stefani, approfittando della legge che gli permette di esprimere tutte le opinioni “politiche” che vuole, scrive una lettera aperta sulla Padania (mica cazzi!) dove ce l’ha contro i tedeschi “biondi iper-nazionalisti” che invadono le spiagge italiane e sarebbero pieni di pregiudizi e arroganti: insomma che fregano le bellezze padane agli autoctoni.
E dire che uno dei difetti da lui indicati, che cioè i crucchi facciano “roboanti gare di rutti dopo pantagrueliche bevute di birra e scopparciate di kartoffel fritte…” ricorda abbastanza il genotipo leghista, una volta che si sostituisce il vino alla birra e i fagioli alle patate.
Schroeder coglie la palla al balzo e fa il gran gesto: non andrà più in vacanza in Italia, non ho ben capito se a Riccione, Cattolica o Pesaro. Secondo me si era già scocciato l’anno scorso, ma non sapeva come dire di no.
Ora fioccano i sondaggi (commissionati da Stefani?) sui tedeschi che come un unico uomo non vogliono più venire in Italia. E passi.
Ma sentire gli amministratori romagnoli e marchigiani che vogliono chiedere i danni al governo perché “c’è un doppio danno: verrà meno gente e non potremo avere l’aumento sperato” fa davvero ridere i polli.