Quando Giorgio Napolitano è stato eletto presidente della Repubblica, si sono messi in tanti a cercare notizie su di lui. Viene così fuori che Panorama affermi che «Dopo la laurea in giurisprudenza fondò nel 1942 un gruppo antifascista e comunista che nel corso della Seconda guerra mondiale prenderà parte a numerose azioni contro i nazisti».
Peccato che questo non sia proprio vero. Gli è che Panorama (e non solo loro…) hanno copiato da… wikipedia! C’era una voce su Napolitano che conteneva quel dato, e che è stata corretta solo successivamente, quando un po’ di gente si è messa a fare le pulci alla voce, che al momento afferma «In questo periodo si forma tuttavia il gruppo di amici storico di Napolitano che seppur militando ufficialmente nel fascismo guardava alle prospettive dell’antifascismo».
Inutile dire che quelli che copiano da Wikipedia (cosa assolutamente lecita di per sé) si dimenticano sempre di citare la fonte (cosa niente affatto lecita), e poi sono i primi a lamentarsi per la “scarsa qualità” della fonte…
Pavlov, chi era costui?
È da alcuni giorni che Ariel sta provando un nuovo sistema per svegliarci la mattina e quindi costringerci a fornirle il cibo che a suo dire sta aspettando da troppo tempo (qualche ora, considerando che l’ultima pappa arriva verso mezzanotte). Una volta il sistema da lei preferito era raspare sulla porta, sapendo che la cosa infastidiva in particolar modo Anna. Ma si deve essere accorta che io non facevo una piega: così si è ingegnata a trovare un sistema migliore.
Adesso (intorno alle sei, tanto per dare un’idea) fa una serie di miagolii molto strani, che non le avevamo mai sentito, e che rompono parecchio sia me che Anna. È una serie di suono doppio, “ma-mao, ma-mao, ma-mao”, e continuativo: stamattina Anna ha dovuto minacciarla, perché smettesse. Ora, Ariel come quasi tutti i gatti ha un’ottima capacità di modulazione del miagolio, però non riuscivo a capire come mai fosse uscito questo nuovo suono. Mentre però aspettavo che suonasse la sveglia, mi è arrivata l’illuminazione: Ariel sta imitando la sveglia. Esattamente come, quando la sera ci laviamo i denti con lo spazzolino elettrico, entrambe sono lì belle pronte in attesa dei croccantini – e al mattino non capita affatto – Ariel deve avere associato il suono della sveglia al fatto che un fornitore di cibo si alza e compie il suo dovere, e quindi cerca di ottenere autonomamente il risultato voluto.
La signorina del navigatore
Ieri pomeriggio Anna ed io siamo andati su verso il lago d’Orta per comprare alcune nuove pentole e padelle all’outlet della Lagostina (per le posate sarà un’altra volta, quando si troveranno set carini a prezzi umani). Finito il tutto avevamo prenotato per cena a Orta San Giulio, dove come si poteva immaginare pioveva. Nulla di male, siamo persone temprate. Il problema si è posto quando siamo tornati a casa. Indeciso se scendere a Borgomanero e prendere verso Novara, oppure risalire verso Gravellona Toce e passare da Gallarate, ho lasciato la scelta al navigatore satellitare, settato per “il percorso più veloce”.
Risultato: nessuna delle due. Siamo passati per improbabili stradine di mezza montagna, dove la pioggia e il freddo facevano salire la nebbia dall’asfalto, passando da Gozzano, Monticelli, Invorio, per arrivare finalmente allo svincolo di Arona. In effetti, se uno guarda la cartina può anche capire che sia la strada più corta: ma garantisco che ci sono stati un paio di momenti in cui mi sono chiesto se la signorina che con voce non troppo suadente snocciola le varie direzioni da prendere non fosse stata taroccata dagli alieni per portarci chissà dove.
per favore non mordermi sul collo
La Lunga Marcia
Stasera, mentre aspettavo il mio turno dal barbiere, ho buttato l’occhio sulla prima pagina Giornale (beh, per la precisione prima avevo letto le pagine della cronaca milanese: è bello vedere cose locali). E che mi trovo schiaffata lì in mezzo? Una vignetta Sua. Giorgio Forattini ce l’ha finalmente fatta: ha trovato il quotidiano che più gli dovrebbe aggradare, credo più ancora che Libero.
Giuro comunque che stanotte dormirò tranquillo, anche senza sapere da quanto tempo scrive (sì, scrive: è un pezzo che i suoi disegni sono solo un pretesto per inserirci su un editoriale) per il signor Berlusconi P.
Quando si dice il caso…
Premessa: una mia amica lavora in Confindustria. La cosa non è poi così strana, considerando che nella mia ormai non così breve vita ho fatto tante cose, e quindi conosciuto persone di luogo e professione più disparate. Non vedendola da una vita, ho pensato bene di passare ieri pomeriggio in Assolombarda, dove lei avrebbe presentato le convenzioni per le aziende associate a Confindustria. In fin dei conti, Telecom Italia è associata, quindi ne avevo tutto il diritto.
Arrivo, saluto, e mi iscrivo al workshop: senza biglietto da visita, perché in cinque anni che sono prima in Saritel poi in IT Telecom poi in TIM poi in Tim Italia poi in Telecom Italia non sono mai riuscito a farmeli fare. D’altra parte vedo che non sono il solo a utilizzare un foglietto di carta: l’industria dei biglietti da visita deve essere un po’ in ribasso.
Mi accingo a sentire il workshop – che garantisco meritava, vista la performance della mia amica come Brava Presentatrice – e chi ti entra? Lui! Il compagno Cordero, che tra una riunione lì ad Assolombarda e un incontro tardo pomeridiano a Genova è riuscito a fare un salto da vero presenzialista. Sono rimasto così basito – a parte che mi ero seduto in una posizione defilata – che non ho nemmeno avuto il pensiero di scattargli una foto per arricchire Wikipedia.
Ma il più bello è arrivato alla fine. Dopo la presentazione delle convenzioni e prima della parte a stand, dove si poteva contattare direttamente le varie aziende, c’è stata l’estrazione tra i partecipanti di una quindicina di premi offerti dalle aziende: divertente il rappresentante di una società di buoni pasto che ha vinto il premio offerto da un’altra società di buoni pasto. Intanto me n’ero uscito dalla sala per sgranchirmi le gambe, quando sento chiamare il mio nome: avevo vinto un set di valigie offerto da Erg, l’ultimo dei premi estratti. Fortunatamente me le spediranno a casa, visto che in bicicletta sarebbero state un po’ scomode da portare. Fin qua nulla di particolarmente strano, tranne naturalmente la mia sfacciata fortuna; però l’account di Erg… è un mio lontano parente! Sua madre e mio padre erano cugini. Non che ci si veda molto, l’ultima volta era stata qualche anno fa a Fiumicino mentre stavamo entrambi tornando nel profondo nord, quindi posso garantire che non c’è stata alcuna combine; ma garantisco che non sarei mai riuscito nemmeno a immaginare una combinazione simile!
sesso soldi e morte
City oggi non brilla certo per tempismo. L’articolo principale della pagina “Fatti” (nome omen) racconta infatti del sito deathclock.com, che ti indica il giorno in cui tu dovresti morire. Peccato che quel sito ci sia da anni: forse il sibiliino inciso “talmente visitato che è dificilissimo entrarci” è una scusante per averne parlato così tardi, o magari il tutto nasce solamente per fare conoscere l’italico clone.
Che c’è d’altro? Innanzituto una running gag: ICANN ha respinto per l’ennesima volta la richiesta della creazione di un suffisso .xxx che dovrebbe raccogliere i siti porno. Vista la frequenza della richiesta e del relativo rifiuto, questo lo si può scrivere tutte le settimane senza tema di smentita. Per la sezione sesso mi pare però più interessante il coming out di un feticista ventitreenne che avrebbe ammesso di aver provato a baciare, toccare e leccare gambe e dita dei piedi di almeno 70 donne: il tutto nella metropolitana di New York durante gli ultimi tre anni. Sconcertante la motivazione: “farle ridere e aprirle a parlare con me”. Viene proprio da dire, parliamone!
Tale professor Iacono dell’università di Napoli cerca invece di spiegare che il numero di spermatocoi diminuisce con l’aumentare della temperatura, e fin qua si potrebbe anche essere d’accordo; ma lui oppure l’Ansa o l’ignoto impaginatore porta a conferma il fatto che non a caso nascono più bambini in primavera e in estate, quindi “concepiti nei mesi freddi”. D’accordo lo spostamento delle stagioni, ma mi pare ci sia qualcosa che non va nella logica qui dietro.
Terminiamo con la cronaca locale da Chinatown (via Paolo Sarpi per chi non frequentasse Milano). Una cinquantina di cinesi si sono piazzati davanti all’Oriental Store con striscioni e cartelli “Sciopero della fame, restutuite i nostri soldi”: dall’articolo non è dato sapere se le scritte fossero in italiano o con ideogrammi. La storia, secondo il giornale, sembrerebbe essere legata a un giro di promesse di interessi esorbitanti che come capita spesso terminano con la perdita del denaro affidato. Quello che City non dice ma Metro si affretta ad aggiungere è che la polizia, quando è arrivata, è stata assalita dalle manifestanti
a borsettate. Deve essere stata una scena divertente a vedersi!
Aggiornamento: i cartelli delle manifestanti a Chinatown erano fogli A4 fotocopiati con su scritto in corsivo “Sciopero della/fame./Restituire soldi/nostri”. Almeno è quanto si vede dalla foto pubblicata da Il Giornale.
Bricoleur 2
Beh, cinque chilometri li ho fatti. Ma il freno era ancora troppo molle, perché avevo fatto passare il filo dalla parte sbagliata rispetto alla dinamo. Allora mi sono fermato e l’ho spostato, ma a quanto pare avevo stretto troppo e adesso si è smollato dal lato della manopola. Ricontrollerò a pranzo.
Il guaio è che mentre lavoravo sono riuscito a staccare il filo della dinamo. Mi chiedo quanto ci voglia ancora per iniziare una reazione a catena.
Aggiornamento: dal lato della manopola il fermo si è proprio rotto. Sono tosto, io.