Stamattina sono uscito di casa piuttosto tardi, erano quasi le nove. Dopo cinquecento metri ho meditato se valeva la pena di fare dietrofront e prendermi il giacchetto, perché pedalare in polo a maniche corte era una tragedia col vento freddo (ovviamente contro) che mi sferzava. Poi la pigrizia (e la voglia di non arrivare troppo in ritardo) mi ha fatto lasciar perdere.
Oggi sono uscito alle 17:45, col sole, e si stava bene: giusto un po’ di umidità, ma non certo caldo. Poi avevo un incontro, e mentre eravamo a parlare mi sono sentito lampi e tuoni che non finivano più. Per fortuna quando abbiamo finito era smesso tutto, e quindi mi sono limitato a cercare di evitare le pozzanghere peggiori e a rabbrividire dal freddo, oltre che maledire l’idea di avere innaffiato le piante stamattina. Infine cinque minuti dopo che sono arrivato a casa si è rimesso a piovere, e quindi devo anche considerarmi fortunato.
Giugno? dev’essere.
Ultimo aggiornamento: 2006-06-06 21:55