City oggi non brilla certo per tempismo. L’articolo principale della pagina “Fatti” (nome omen) racconta infatti del sito deathclock.com, che ti indica il giorno in cui tu dovresti morire. Peccato che quel sito ci sia da anni: forse il sibiliino inciso “talmente visitato che è dificilissimo entrarci” è una scusante per averne parlato così tardi, o magari il tutto nasce solamente per fare conoscere l’italico clone.
Che c’è d’altro? Innanzituto una running gag: ICANN ha respinto per l’ennesima volta la richiesta della creazione di un suffisso .xxx che dovrebbe raccogliere i siti porno. Vista la frequenza della richiesta e del relativo rifiuto, questo lo si può scrivere tutte le settimane senza tema di smentita. Per la sezione sesso mi pare però più interessante il coming out di un feticista ventitreenne che avrebbe ammesso di aver provato a baciare, toccare e leccare gambe e dita dei piedi di almeno 70 donne: il tutto nella metropolitana di New York durante gli ultimi tre anni. Sconcertante la motivazione: “farle ridere e aprirle a parlare con me”. Viene proprio da dire, parliamone!
Tale professor Iacono dell’università di Napoli cerca invece di spiegare che il numero di spermatocoi diminuisce con l’aumentare della temperatura, e fin qua si potrebbe anche essere d’accordo; ma lui oppure l’Ansa o l’ignoto impaginatore porta a conferma il fatto che non a caso nascono più bambini in primavera e in estate, quindi “concepiti nei mesi freddi”. D’accordo lo spostamento delle stagioni, ma mi pare ci sia qualcosa che non va nella logica qui dietro.
Terminiamo con la cronaca locale da Chinatown (via Paolo Sarpi per chi non frequentasse Milano). Una cinquantina di cinesi si sono piazzati davanti all’Oriental Store con striscioni e cartelli “Sciopero della fame, restutuite i nostri soldi”: dall’articolo non è dato sapere se le scritte fossero in italiano o con ideogrammi. La storia, secondo il giornale, sembrerebbe essere legata a un giro di promesse di interessi esorbitanti che come capita spesso terminano con la perdita del denaro affidato. Quello che City non dice ma Metro si affretta ad aggiungere è che la polizia, quando è arrivata, è stata assalita dalle manifestanti
a borsettate. Deve essere stata una scena divertente a vedersi!
Aggiornamento: i cartelli delle manifestanti a Chinatown erano fogli A4 fotocopiati con su scritto in corsivo “Sciopero della/fame./Restituire soldi/nostri”. Almeno è quanto si vede dalla foto pubblicata da Il Giornale.
Ultimo aggiornamento: 2006-05-12 11:09