A volte mi viene voglia di aprire una categoria apposita, “viaggi aerei” o al limite “trasporti”. Ma in fin dei conti non è che io voli così spesso, anche se posso essere certo che Alitalia mi vuole così bene da fornirmi degli spunti anche se andassi su e giù tutte le settimane.
Stavolta arrivo in anticipo e a Fiumicino non c’è nemmeno la solita coda al metal detector; riesco così a trovare un posto persino di corridoio sul volo delle19, che però parte alle 19:15. Vado all’imbarco e mi rallegro perché gli tolgono anche cinque minuti.
Una volta saliti, il comandante prende la parola e ci dice che siamo in ritardo perché l’aeromobile – che bella parola, vero? – è arrivato in ritardo dal Cairo, e soprattutto era in condizioni tali che ha chiesto una pulizia completa. Ma questo era nulla; mancano infatti all’appello quattro persone che tra l’altro erano proprio in transito dal Cairo. Quindi i loro sei bagagli sono nella pancia dell’aereo. Il comandante termina dicendo “li stiamo cercando in aereo; aspettiamo ancora un po’, ma se non li si trova inizieremo la procedura di scarico dei bagagli. Un quarto d’ora, visto che per fortuna ce ne sono pochi. Ma si sa, la sicurezza…” Sarà il pensiero dei bombaroli egiziani, ma non mi è sembrato di sentire forti lamentele per il ritardo.
Per la cronaca, i quattro sono poi arrivati: erano semplicemente stati trattenuti per controlli. Ma siamo comunque partiti solo alle 19:40, trovandoci anche una turbolenza niente male mentre salivamo in quota: bella associazione “aereo dall’Egitto – aereo scosso”.
Ultimo aggiornamento: 2004-01-15 11:11