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E luce fu

Ieri sera sono riuscito a passare dal ciclista a comprarmi due lampadine per la bici, una davanti e una dietro. Con la storia che tanto ho il led a pile dietro, era un po’ che giravo con la lampadina dietro bruciata: così mi si è bruciata quella davanti, l’ho cambiata e quella nuova mi è durata sì e no trenta chilometri. Più no che sì: due giorni a tornare indietro dall’ufficio, e a metà del secondo puff.
Occhei, è anche colpa mia che non mi fermo immediatamente a cambiarla – se ho una lampadina spenta, l’altra si prende più corrente e quindi brucia prima – ma mi sembra che qui si stia esagerando un po’.
Nota luminosa: sembra che rispetto a quest’inverno ci sia più gente con luci funzionanti, per fortuna.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-18 11:11

8000

Sono i chilometri che la nostra Alfa 147 ha compiuto ieri sera, mentre tornavamo a casa dopo aver recuperato Anna in stazione ed esserci mangiati una pizza. Considerando che è un anno (e qualche giorno) che possediamo la macchina, non si può dire che sia troppo usata!

Ultimo aggiornamento: 2004-03-17 12:07

è primavera… (?)

Non ho fatto in tempo a parlare del nebiun, che ieri è uscito fuori un sole caldo, con un cielo che si poteva definire azzurro senza troppe contorsioni mentali.
Ne ho subito approfittato per recuperare la povera bicicletta che questo inverno è stata negletta: ho appena toccato i 400 km ieri notte mentre andavo a imprò.
Ora la domanda è: quanto reggerà?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-16 10:23

hockey su ghiaccio

Sabato, sfruttando il fatto che l’azienda di Loris è lo sponsor della squadra di hockey su ghiaccio dei Vipers Milano, sono andato a vedere gara3 di semifinale di campionato, contro il Cortina.
Note preliminari: io non vado di solito negli stadi e palazzetti. Non sono mai stato a vedere una partita di pallone, e mi ricordo di un paio di partite di pallacanestro – non era ancra basket! – mentre ero alle medie e la gloriosa squadra di Torino era sponsorizzata dalla Chinamartini. Anche di hockey ne so poco o punto: insomma, le mie sensazioni saranno molto naïf.
Al palazzetto c’era mezza C.U.: oltre a Loris, ho visto Liana e Roberto tra la sala regia (le partite vengono trasmesse in streaming) e gradinate. La definizione dei posti era piuttosto strana: noi avevamo un biglietto omaggio in tribuna gialla, e dovevamo necessariamente stare lì, anche se avevamo due amici che avevano comprato il biglietto nella tribuna opposta, che era mezza vuota. Niente da fare, il regolamento interno lo vietava, anche dopo il primo tempo quando era ben difficile arrivasse altra gente.
Oltre a un drappello di sostenitori del Cortina, le curve erano piene di tifosi dei Vipers, con un gruppo abbastanza numeroso che ha continuato a fare cori dall’inizio alla fine – e su un palaghiaccio garantisco che rimbombano bene, visto il soffitto relativamente basso! – rendendo assolutamente inaudibile lo speaker. A dire il vero lui non si è scomposto più di tanto, e ha semplicemente evitato di parlare se non in rarissimi casi. Gli striscioni erano abbastanza classici, tranne forse quello della “Padania Rossoblu” (i colori sociali dei Vipers). Potrei infatti sbagliarmi, ma Milano è la città più terrona in serie A :-)
La partita? Le squadre sono enormi. Ci sono ventun giocatori per squadra, anche se giocano in sei per volta. O almeno dovrebbero essere sei: ci sono cambi a gioco in corso, espulsioni a tempo, e soprattutto i giocatori si muovono talmente in fretta che non si riesce mai a capire quanti ce ne siano in campo. Ci sono anche tre arbitri, che ogni tanto fischiano: non che io sia riuscito a capire che cosa è fallo, visto che puoi tranquillamente spingere il giocatore che ha possesso di palla – pardon, di puck [*]- senza fare fallo. Ogni tanto arrivano delle mischie, e uno si chiede esattamente dove è finito quel povero puck: hai voglia poi a immaginare che slitti sul ghiaccio, visto che a volte rotola, altre volte salta in aria, per non parlare di quando con nonchalance qualche giocatore lo manovra con il pattino e non con la mazza. Anche questo è valido, ovvio. Ci sono poche cose irregolari nell’hockey, come si può anche intuire dal poter giocare di sponda e andare dietro la porta.
Sulla partita vera e propria, il Cortina era riuscito anche ad andare in vantaggio, segnando due reti addirittura in inferiorità numerica: segno che i milanesi erano piuttosto deconcentrati: alla fine le squadre erano in parità. Il secondo tempo è cominciato piuttosto in ritardo: lo zamboni si era infatti scassato. Ho verificato: la macchina per lisciare il ghiaccio si chiama così perché il modello più famoso è stato creato da Frank J. Zamboni. Pensare che io, che come tutta la mia generazione ho imparato il nome dai Peanuts, ero convinto che la parola fosse un’invenzione della traduttrice italiana delle strisce! Dopo la lunga attesa, il match è stato molto “fisico”, nel senso che hanno cominciato a darsi delle botte da orbi, non so esattamente per quale ragione. In una pausa della lotta, i Vipers hanno fatto un break, con tre reti in pochi minuti di cui l’ultima è stata davvero bella. Beh, forse anche le altre due non erano male, ma non sono riuscito ad accorgermi di nulla, ho solo sentito il boato della folla. Qui si vede la mia televisività: mi chiedevo quando arrivava il replay al rallentatore…
Finito il secondo tempo completando la rissa, tanto che due giocatori per squadra sono stati bloccati in panchina per quattro minuti, il terzo tempo è stato direi accademico, senza nulla di particolamente eclatante.
Commento finale? VOGLIO I SOTTOTITOLI!!!!
[*] Grazie a Pensieri Oziosi per la correzione. Il guaio di avere sempre solo ascoltato il nome, ma non averlo mai letto… e dire che per me l’inglese è una lingua Write Only!

Ultimo aggiornamento: 2004-03-15 11:40

Nebbia in valpadana

Oggi c’è nebbia. Sul serio. Salendo le scale a Famagosta, mi sono chiesto se tutto quel fumo era dovuto a una macchina che stava bruciando… e nel pezzo di autostrada penso che la visibilità fosse sui cinquanta metri. Il buffo è che a casa il cielo era pulito… beh, “pulito” è una parola grossa, ma la visibilità era quella solita milanese.
Anche Anna, che per nemesi stamattina è andata a Torino a tenere un’aula, conferma che tra Vercelli e Torino c’era un muro. Mi sembra però che siamo abbastanza in ritardo per i Veri Nebiun, no?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-15 10:45

il mio nuovo "goco"

Ho finalmente tra le mani lo zaurus C860, con tutte le sue scritte giapponesi.
Beh, sì: è stato preso in Giappone, anche perché non viene esportato.
Non posso ancora dare molte impressioni d’uso perché sto remando con l’installazione del software in una lingua comprensibile: però lo schermo è semplicemente favoloso, e la tastiera pure!

Ultimo aggiornamento: 2004-03-14 20:13

al freddo e al gelo

Stamattina Anna si sveglia per andare in bagno, e tornata a letto si abbranca a me per riscaldarsi un po’. Quando suona la sveglia, mi chiede se per caso il termosifone è andato in blocco. Io tocco il termo, sento che è caldo, e dico di no. Guardo poi il sensore, e dà 18.8 gradi, al che Anna si chiede come faccia a fare così freddo, visto che in fin dei conti era un’ora che l’acqua calda pompava.
Quando poi sono uscito, ho capito il motivo: strato di ghiaccio su tutte le auto in sosta. Aggiungiamo poi il nebiun da Famagosta fino al centro di Rozzano (!) e forse si riesce a capire perché oggi ho una voce sensualissima e un raffreddore che non finisce più…
(ah, oggi sono andato in ufficio coi mezzi, e ieri in auto. Non è colpa della bici :-) )

Ultimo aggiornamento: 2004-03-09 11:34

assemblea sindacale

Stamattina c’è stata un’assemblea, dove almeno in teoria avrebbero dovuto spiegarci cosa sta succedendo a IT Telecom. A dire il vero di quello si è capito poco: sarebbe simpatico capire fin dove vuole arrivare lo spezzatino aziendale, ma questo non ci è dato saperlo
La cosa più interessante che ho scoperto è cosa sta succedendo in Telecom Italia. Come sappiamo, il debito di Telecom è di 35 miliardi di euro, e in qualche modo deve essere ridotto, facendo cassa. Ad esempio, la fatturazione fatta da Telecom è passata da 120 giorni a 25. Cosa significa questo in pratica? Che Telecom ha guadagnato cassa (insomma, contanti) prendendo prima i soldi dagli altri operatori telecom. Così c’è un effetto domino: i piccoli operatori, come Noicom a Torino, stanno per essere strangolati.
Per il resto, mi pare che il sindacato abbia delle idee fisse. È vero che il piano industriale di IT Telecom non esiste, ma le minacce che i sindacalisti ci hanno fatto (il nostro passaggio in TIM come il primo passo per essere fatti fuori) mi paiono alquanto esagerate. D’altra parte del nostro passaggio si parla da sei mesi, e non mi pare che il sindacato ne avesse mai accennato. Anzi, quando all’ultima assemblea gliel’abbiamo chiesto noi, sono cascati dalle nuvole…
Mi sembra più logico vendere fuori dal gruppo, se occorre fare cassa: è possibile che si voglia semplicemente mettere la parte informatica all’interno delle società produttive. Non so, l’economia è sempre una cosa difficile.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-03 16:02