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Parigi 2: musei e italiani

Come sempre, passare capodanno a Parigi significa trovarsi italiani peggio che in Italia. Non si può sperare di farla franca. Quest’anno ho però visto un altro aspetto: le code per i musei.
Lunedì 30 ci siamo fatti un’ora e mezzo per entrare al Louvre, e martedì 31 siamo scappati via dall’Orsay, viste le due ore di coda previste. Non che questo ci abbia fatto male: siamo finiti al Marmottan, un bellissimo museo probabilmente sconosciuto agli italiani perché è lontano dal “centro di Parigi” (chi è stato seriamente là sa che non esiste un vero centro, ma non stiamo a sottilizzare…), e ci siamo cuccati una collezione non indifferente di ninfee.
In realtà ci sono i sistemi per evitare le code. Esse infatti non sono per entrare, quanto per fare il biglietto di ingresso. Quindi basta avere il biglietto in anticipo: e nelle stazioni della metro, oltre a comprare la Carte Orange che con una foto e 13 euro e mezzo ti fa girare dal lunedì alla domenica, puoi comprarti la Carte Musèe che è un esborso non indifferente (15 euro un giorno, 30 euro tre, 45 euro cinque giorni) ma può essere sventolata all’ingresso e ti fa saltare tutta la coda, tranne quella dei controlli di sicurezza.
Quando sono ritornato all’Orsay sventolando il mio pass ho gioito. Lo ammetto.

Ultimo aggiornamento: 2003-01-05 20:24

Parigi 3: controlli di sicurezza

La sicurezza a Parigi sembra essere una cosa seria. Già nei primi anni ’90 avevano chiuso tutti i cestini per le strade per timore di pacchi bomba: adesso hanno deciso di lasciare i sacchi della spazzatura senza cestino, solo con il cerchio sopra dove si ferma il sacco. Adesso però tutti i grandi musei hanno il metal detector, manco fossimo in un aeroporto.
Però c’è qualcosa di strano… Per entrare alla Sainte Chapelle, che tra l’altro ha lo stesso accesso del Palazzo di Giustizia, siamo passati al controllo. Anna si era dimenticata di avere in tasca un dado bello grosso, eppure non è suonato nulla. E il controllo a raggi X non aveva la lucetta di controllo accesa quando gli oggetti passavano. Non è che sia tutta una finta?

Ultimo aggiornamento: 2003-01-05 20:23

Parigi 4: Benzina super

Ho notato nei distributori di benzina nelle autostrade francesi – come si sa, i distributori all’interno della città sono rarissimi – che esistono ancora le pompe di benzina super. Almeno, c’è scritto “super 97”, la pompa è rossa e non verde come le due benzine senza piombo (95 e 98 ottani), e via discorrendo.
Non mi sono messo a provarla sulla mia automobile, che in fin dei conti non è catalizzata; né la mia nulla conoscenza del francese mi ha permesso di chiedere lumi ai benzinai. Però mi è rimasto un dubbio: com’è che da noi non hanno chiesto deroghe sulla vendita della benzina “rossa”, e in Francia sì? i soliti misteri all’italiana?

Ultimo aggiornamento: 2003-01-05 20:22