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Espletamento funzioni corporali

Beh, almeno i titoli devono essere beneducati, credo!
Oggi su TorinoSette la Littizzetto si lamenta perché gli uomini quando vanno in bagno “ci stanno delle ore, delle mezze giornate”, mentre “alle donne bastano pochi minuti”.
Io sono indubbiamente fuori dal coro, essendo della scuola “falla tutta, falla in fretta”, ma vorrei che non si pensasse al sottoscritto in questo frangente, dedicandosi piuttosto alle statistiche globali.
Siete certo stati tutti in un centro commerciale, o anche solo in un autogrill, e probabilmente siete andati anche in bagno. Bene, la coda dalla parte maschile, ammesso che ce ne sia, è sempre infinitamente minore di quella “femminile”. Purtroppo non conosco nessun antropologo che abbia fatto un ponderato studio sulla questione, che gli avrebbe potuto far vincere un IgNobel Prize, e quindi mi devo accontentare di esporre alcune possibilità.

  • Ci sono in giro più donne che uomini: direi che la cosa è improbabile, almeno dagli esempi pratici che sono ai nostri occhi.
  • Molte donne devono anche portare in bagno i pargoli, quindi i tempi si allungano: effettivamente la spiegazione ha un certo qual fascino, ma purtroppo sono molti i casi in cui non c’è traccia di questi giovani virgulti, quindi dobbiamo lasciarla cadere.
  • Le donne devono occupare il bagno più a lungo degli uomini: non oso esporre questa versione, per timore degli strali della Littizzetto, che potrebbero farmi molto male, anche se io cercassi di difendermi facendo notare che l’uso del vespasiano è molto più rapido, e che magari noi maschietti ci puliamo di meno…
  • Le donne hanno bisogno di andare in bagno più spesso degli uomini: a giudicare dalla mia vescica, la cosa è assai improbabile, ma di nuovo non è lecito estrapolare così.

Datto questo, passiamo però alle cose pratiche. Anche se le mie limitate capacità non mi permettono di affermare con sicurezza le ragioni alla base di questo comportamento, nondimeno esiste. Allora, perché mai i cessi per gli uomini sono sempre tanti quanti quelli delle donne?.
E non venitemi a dire “beh, non è una fortuna per un maschietto come tu sei”? No. Non è una fortuna. Devo sempre perdere tempo ad aspettare le fanciulle del gruppo, e starmene lì in piedi come un cretino davanti agli ingressi dei bagni… non è un’ottimizzazione, lasciatevelo dire.

Ultimo aggiornamento: 2003-04-04 16:54

Mistero risolto!

Grazie ad Alessandro, il comportamento dell’orologio dell’hi-fi di Anna non é più tale.
Alessandro mi ha scritto dicendo “non è che la radio prenda l’ora dallo stream RDS? molte radio non sono capaci a settarlo bene, epperò non lo spengono…”
L’ipotesi corrispondeva ai fatti, così ho fatto una rapida ricerca su internette, ho scoperto che il campo incriminato si chiama CT (non il Trap, ma ClockTime), ho trovato sul telecomando un tasto CT, l’ho messo “OFF” perché “offinito” di usarlo, e stamattina l’orologio era perfettamente avanti di tre minuti, proprio come ieri sera.
Resta il dubbio su come fa Radio Popolare a inviare come ora “90:16”. So’ ttosti, questi!

Ultimo aggiornamento: 2003-03-26 09:28

gueRa

I titoli dei giornali on line che sembrano bearsi del nuovo giochino di questi giorni, manco fosse una simulazione alla Playstation.
La censura esplicita e implicita – tante chiacchiere inutili, poche notizie “vere”, e quelle poche spesso nascoste, perché “minerebbero il morale”.
Gli americani che adesso suggeriscono che Saddam userà quelle famose armi chimiche che non sono mai state trovate, e che si lamentano contro gli sciiti “che non ci hanno aiutati”.
I turchi che hanno capito come funzionano le cose, e si sono affrettati – per “ingerenza umanitaria”, sia ben chiaro! – a entrare in territorio iracheno per tenere a bada i curdi.
La preoccupazione delle Borse, perché se l’invasione non è una scampagnata tutti i conti fatti a priori sono sbagliati.
Una sensazione di impotenza come non mai.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-25 13:57

Strani orologi

Anna ha il mio stesso modello di mini hi-fi, un Hitachi. Come capita spesso, esso ha un orologio interno, e come capita spesso non è che questo orologio sia così preciso: il mio va avanti di qualche minuto al mese.
L’orologio dello stereo di Anna, invece, va indietro di qualche minuto al mese e sta due ore avanti. Mi spiego meglio: tutte le volte che provo ad aggiornare l’ora, dopo un po’ di tempo scopro che è due ore avanti, e così rimane se non lo tocco più. Ho provato a metterlo giusto, indietro di due ore, di tre, di dodici… Basta aspettare mezza giornata, vedere magari che in un certo momento sono le “91:43” – sì, indubbiamente l’orologio ha dei problemi esistenziali – e si può essere certi che alla fine si “sistemerà”, restando avanti di due ore fino a che non mi deciderò a cambiargli ora.
Anna non si preoccupa, essendo molto pragmatica: in fin dei conti, un orologio che rimane avanti di due ore è utilizzabile esattamente come uno che segna l’ora giusta, no?
A quanto ne so, non c’è certo un sistema di connessione remota per settare l’ora, ma non si può escludere nulla: nemmeno che il suo orologio sia sincronizzato con l’ora di Bagdad. Sto aspettando con ansia la prossima settimana: il cambio all’ora legale e lo spegnimento per portarlo nella casa nuova saranno i banchi di prova. Vi terrò informati.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-24 14:34

Il gabibbo è un plagio

Questo invece sembra essere arrivato nelle prime pagine di tutti i giornali.
Peccato che io ricordi distintamente una intervista di una decina di anni fa a Ricci, che spiegava tranquillamente che si era appunto ispirato a quella mascotte della squadra di basket USA.
E allora come mai solo adesso è arrivata la denuncia? Ai dietrologi l’ardua sentenza, ma comincerei a chiedermi da quanto tempo il signor Gianfranco Strocchi, rappresentante per l’Italia dell’Università del Kentucky, è diventato rappresentante…

Ultimo aggiornamento: 2003-03-19 16:26

“Ich habe fertig”

Prendere il bus per andare in ufficio è per me sempre una miniera di notiziole: tutte quelle dai giornali gratuiti, visto che la tivvù non la guardo. Ho così scoperto che la frase di cui al titolo è entrata nei vocabolari tedeschi, perché ormai nell’uso comune. Ma forse occorre spiegare qualcosa…
Prima di andare ad allenare la Nazionale di calcio, il buon Trap era stato trainer del Bayern Monaco. Già quei cattivoni gli hanno lasciato un giocatore che si chiamava Strunz, il che non è bello. Ma il massimo si raggiunse quando il Bayern inanellò una serie di pessimi risultati e il Giuan convocò una conferenza stampa.
Io la ascoltai, mi divertii da matti a sentire il suo accento padan-teutonico e le frasi smozzicate (ah, intendiamoci: tanto di cappello a uno che alla sua età ha scelto di mettersi a studiare il tedesco, e non passare attraverso il filtro dell’interprete!), fino a che, sempre più incazzato, se la prende con Strunz, arrivando a vette ineguagliate. Poi di colpo terminò, dicendo “Ho finito”. Purtroppo nella foga ha usato un italianismo: con fertig, i crucchi non usano infatti l’ausiliare avere, ma quello essere. La forma corretta è “Ich bin fertig”, non la sua “Ich habe fertig”: un po’ come se un tedesco qui in Italia dicesse “Sono finito”.
Sembra però che ai tedeschi sia piaciuto molto il modo in cui il nostro ha mostrato le palle, e hanno cominciato a usare l’espressione, fino a che anche i linguisti si sono dovuti arrendere.
Peccato che non ci faccia vincere i mondiali, ma in fin dei conti ci sono miracoli e miracoli…

Ultimo aggiornamento: 2003-03-19 16:19

Topologia dei verdurieri

Ieri sera Anna mi chiede se posso comprare un po’ di pere e banane, perché vuole fare la macedonia. “Ma da un fruttivendolo, mi raccomando! non perdere tempo!” Io rispondo che non c’è problema, sicuramente nel percorso ciclistico del ritorno ne troverò qualcuno.
In effetti, tra via Montegani e corso San Gottardo ne ho visti ben cinque. Però la cosa strana era che si trovavano tutti sul lato destro della strada.
Domanda: la pedalata mi obnubila la vista a tal punto che non riesco a vedere a dieci metri di distanza? oppure esiste un fluido strano che attira tali negozi verso est?

Ultimo aggiornamento: 2003-03-06 10:28