Archivi categoria: 2001-02

A volte si ritrovano

Ieri sera sono uscito in auto: dalle parti di via Chinotto, mi sono trovato davanti una Punto blu, tamponata sul retro, e che non solo non andava avanti ma ai semafori aveva uno scatto di partenza simile a quello di un fratturato multiplo. Sorpasso e vedo che alla guida c’è una tipa con le mani al volante in posizione “mezzogiorno meno un minuto”.
Un paio di ore dopo ritorno a casa: di nuovo verso via Chinotto mi trovo un’auto che non va avanti. Eppure quella Punto blu con il retro tamponato non mi è nuova… Sì, era proprio la mia amica che si è lasciata a casa la scritta P (per Pirla).
Oh quanto sono fortunato, io!

Ultimo aggiornamento: 2002-06-26 13:44

ponte e biciclette

Il ponte sulla tangenziale qui a Rozzano è stato finalmente rimesso a posto: hanno stretto un po’ le corsie – ma almeno non ci saranno più le pozzangherone di una volta – e costruito un marciapiede molto largo su un lato, marciapiede che nelle loro intenzioni dovrebbe fare da pista ciclopedonale.
Peccato che, mentre da un lato hanno fatto la rampina per scendere dal marciapiede, dall’altro lato non ci sia nulla di tutto ciò. Come sempre, i lavori si fanno per bene :-(

Ultimo aggiornamento: 2002-06-26 13:38

Mai essere da meno

Gli americani sono stupidi, e questo lo sapevamo già. Ma anche noi vogliamo imitarli. Il ministro della Difesa Antonio Martino, secondo Repubblica, ha detto
“Sappiamo per certo che avrà luogo prima o poi un attentato terroristico di grosse dimensioni in occidente” […] “Non sappiamo dove avverrà l’attacco, che forma prenderà – ha aggiunto – è quindi molto difficile dire che abbiamo davvero garantito la sicurezza dei nostri cittadini”.
Il nostro (che almeno è il ministro della Difesa: forse sarebbe stato più logico che a parlare fosse stato Scajola, ma questo è già un miglioramento rispetto alla nostra abitudine che un qualunque ministro possa parlare di tutto quello di cui non ha competenze) aggiunge che “Io temo in particolare attentati di tipo batteriologico, di fronte ai quali l’Occidente in generale ancora non è arrivato ad un grado di preparazione adeguato”.
Però alla fine rassicura: “Non dobbiamo farci terrorizzare, che è quello che i terroristi effettivamente vogliono”.
Che bello. Prima specifica che ci sarà un attacco, ma che è impossibile sapere dove quando e come; poi lancia gli scenari più apocalittici; infine invita a non preoccuparsi. Un mito. Ridatemi la diccì, per favore…

Ultimo aggiornamento: 2002-06-25 17:24

Hofstadter a Milano

Ieri sera allo Spazio Avirex Doug Hofstadter ha tenuto una simpatica conferenza sugli ambigrammi, quella forma d’arte che permette di scrivere un nome o una frase in modo che abbia una simmetria non banale, oppure possa essere letto in due modi distinti.
Il mio ego narcisista è stato accontentato dall’avere un ambigramma su “Maurizio Codogno” nella mostra, oltre che ad essere citato nella conferenza stessa. E’ facile farmi gongolare…
Altra cosa bella di queste conferenze è che si trovano sempre un po’ di amici da salutare, il che non fa mai male vista la mia difficoltà a muovermi.
Anche la cena successiva è stata simpatica, pur tra i miei pensieri sulla roba che ho lasciato stesa sotto la pioggia e sulla borsa da bicicletta che si è spaccata mentre mi esercitavo con l’usuale trekking sul corso di Porta Ticinese :-(

Ultimo aggiornamento: 2002-06-25 12:26

"panettone genovese": una precisazione

Mi scrive Elrond molto offeso con il panettiere che ha definito “panettone genovese” quello che bisogna chiamare pandolce (pandoçe, “panduse”). Il nostro mi rende inoltre edotto :-) dell’alto peso specifico del pandolce di cui sopra: questo significa che in realtà quello che io avevo ad occhio valutato come due etti peserà probabilmente mezzo chilo.
Per l’acculturazione dei miei lettori, mi sono affrettato ad aggiungere queste precisazioni, ma vorrei fare notare una cosa al riguardo del peso specifico: vi fidereste voi di un panettiere che sbaglia a nominare un dolce?

Ultimo aggiornamento: 2002-06-24 11:30

Fari in autostrada

Lucio Battisti cantava “e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere / se poi è tanto difficile morire…”. Ora, con l’anticipo delle nuove norme del codice della strada, non possiamo guidare a fari spenti nemmeno di giorno, perlomeno in autostrada.
La cosa di per sé non mi tocca più di tanto: darà forse un po’ di fastidio a quelli che lampeggiavano gli abbaglianti perché tu osi essere sulla corsia di sorpasso a 130 all’ora, e adesso dovranno fare un po’ di lavoro in più con i fari.
Però la società che gestisce la Torino-Milano avrebbe potuto anche ricordarlo agli automobilisti, ieri: invece i cartelloni luminosi avvisavano “Strettoie lungo il percorso” (non ho mai trovato la To-Mi senza strettoie: l’avviso era quindi inutile) e “Rispettate i limiti di velocità” (altra pia illusione, anche se ieri sembrava più rispettata. Nel lato piemontese c’erano addirittura parecchie auto che se ne stavano a destra!) Mi domando se c’è un palinsesto predefinito per queste scritte…

Ultimo aggiornamento: 2002-06-24 11:25

Ladri di biciclette

Stasera alle 22 sono andato in bicicletta fino da Monica. Mi sono fermato un’oretta, avendo legato con cura la bici a un bel lampione illuminato. Uscito per tornare a casa un’ora dopo, vedo una volante ferma all’angolo, e un poliziotto mi fa “è sua quella bici?” Rispondo di sì, e quello mi dice “il signore lì” – e mi indica un tipo probabilmente marocchino – “gliela stava rubando. Guardi qua.” E mi fa vedere il cavo già quasi tutto tagliato. Dire che avevo preso il cavo invece che la catena perché mi sembrava più robusto: bleah, domani (oggi) ritorno a comprare una catena.
Ma la cosa più strana è stata il poliziotto che, dopo avere preso i miei dati, mi chiede se voglio fare denuncia. Io gli dico “mah, è vero che è colto in flagranza di reato e quindi arrestabile, ma ne vale la pena?” E lui mi porta in disparte e mi fa “Questo tipo è una vecchia conoscenza, è un tossicodipendente, e dice che non riesce a entrare nelle comunità. Ma passando dal carcere forse è più facile”. Non garantisco della realtà di tutto questo.
Ad ogni modo, mi hanno gentilmente concesso di fare denuncia in via Tirreno e non in questura: visto che è a cinque minuti in bici da casa mia ho accettato. Nel tempo di verbalizzazione mi sono solo passati un tipo con un po’ di droga (non chiedetemi cosa, non sono un grande esperto) e due prostitute che però erano catalogate in maniera diversa – di nuovo non chiedetemi perché: una era vestita quasi normale, però.
C’era però un punto a favore: l’aria condizionata.
Vabbé, per questa volta mi è andata bene. Si fa più in fretta a comprare una catena che una bicicletta…

Ultimo aggiornamento: 2002-06-23 02:40

Addio, Miro!

Venerdì è morto a soli 56 anni per un attacco cardiaco Vladimiro Panizza.
A voi non dirà nulla: a me si`. Uno dei miei miti di gioventù amante del ciclismo, quando valeva la pena guardare le gare perché si bombavano in maniera naïf e potevi distinguere il campione dal gregario.
Miro a quarant’anni faceva ancora (e finiva benino) il Giro d’Italia, le montagne lo vedevano sempre in prima fila, e lui era una sicurezza. Un secondo posto è stato il miglior suo risultato al Giro, ma non importa. Rimarrà comunque nel cuore di molti più di certi vincitori.

Ultimo aggiornamento: 2002-06-23 02:28