(non ho una categoria “pseudoscienza”, purtroppo. E spero di non doverla creare)
Non so se avete visto questo articolo del Corsera sulla macchina che andrebbe ad acqua. In caso affermativo, avreste notato come il procedimento usato per ottenere energia sarebbe esattamente l’opposto di quello che si usa nelle celle a combustibile: viene presa dell’acqua, e il loro fantastico motore la divide in idrogeno e ossigeno, ottenendo così il combustibile necessario.
Interessante, vero? peccato sia con ogni probabilità una palla. Per la cronaca, la fonte originale dovrebbe essere – secondo Mark Chu-Carroll, questo lancio della Reuters. Il punto fondamentale è che il legame chimico tra idrogeno e ossigeno è molto forte, e quindi serve molta energia per scioglierlo: e come dice la seconda legge della termodinamica, questa energia è maggiore di quella che possiamo ricavare dai componenti ottenuti. Se proprio la fisica vi dà più mal di pancia di quanto li dia a me, provo a dirlo in altro modo: quelli della Genepax affermano l’equivalente di uno che dicesse “guardate questo pallone: è fatto di una gomma speciale, e se lo lascio cadere dall’altezza di un metro, senza dargli nessuna spinta, rimbalza fino a un metro e mezzo di altezza! Non portatelo mai all’aperto, perché altrimenti finisce in orbita!”
L’altra ipotesi possibile, come in tutti i casi di presunto moto perpetuo, è che ci sia qualche trucco: un generatore nascosto di energia che è stato casualmente dimenticato di far notare durante la conferenza stampa. Il sito Genepax è scritto in giapponese, e quindi io non so dirvi molto di più: però ci sono dei bei disegnini della macchinina ad acqua, se vi piacciono gli stencil.
Mah, non so se essere felice che non solo in Italia scrivano castronerie simili, oppure pensare a come sia facile in tutto il mondo presentare cose di questo tipo come “novità scientifiche”.
Ultimo aggiornamento: 2008-06-13 22:03