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L’auto ad acqua

(non ho una categoria “pseudoscienza”, purtroppo. E spero di non doverla creare)
Non so se avete visto questo articolo del Corsera sulla macchina che andrebbe ad acqua. In caso affermativo, avreste notato come il procedimento usato per ottenere energia sarebbe esattamente l’opposto di quello che si usa nelle celle a combustibile: viene presa dell’acqua, e il loro fantastico motore la divide in idrogeno e ossigeno, ottenendo così il combustibile necessario.
Interessante, vero? peccato sia con ogni probabilità una palla. Per la cronaca, la fonte originale dovrebbe essere – secondo Mark Chu-Carroll, questo lancio della Reuters. Il punto fondamentale è che il legame chimico tra idrogeno e ossigeno è molto forte, e quindi serve molta energia per scioglierlo: e come dice la seconda legge della termodinamica, questa energia è maggiore di quella che possiamo ricavare dai componenti ottenuti. Se proprio la fisica vi dà più mal di pancia di quanto li dia a me, provo a dirlo in altro modo: quelli della Genepax affermano l’equivalente di uno che dicesse “guardate questo pallone: è fatto di una gomma speciale, e se lo lascio cadere dall’altezza di un metro, senza dargli nessuna spinta, rimbalza fino a un metro e mezzo di altezza! Non portatelo mai all’aperto, perché altrimenti finisce in orbita!”
L’altra ipotesi possibile, come in tutti i casi di presunto moto perpetuo, è che ci sia qualche trucco: un generatore nascosto di energia che è stato casualmente dimenticato di far notare durante la conferenza stampa. Il sito Genepax è scritto in giapponese, e quindi io non so dirvi molto di più: però ci sono dei bei disegnini della macchinina ad acqua, se vi piacciono gli stencil.
Mah, non so se essere felice che non solo in Italia scrivano castronerie simili, oppure pensare a come sia facile in tutto il mondo presentare cose di questo tipo come “novità scientifiche”.

Ultimo aggiornamento: 2008-06-13 22:03

Dell’Utri, E Polis, DNews: manca il quarto cantone

Cecilia mi comunica – trovate tutto il testo nei commenti qua, io riporto solo la notizia principale per chi i commenti non li legge – che più o meno silenziosamente Marcello Dell’Utri si è ritirato da E Polis, dopo averci messo su un bel po’ di soldini. (Parlavo della nuova gestione a gennaio).
La cosa più interessante è leggere che il senatore siculo è interessato ora a entrare… proprio in DNews, per fargli fare il “grande salto” che ritiene necessario (per lui, claro). Il bello è che proprio ieri mi era capitato di prendere per la seconda volta tra le mani DNews e notare una decisa virata a destra nell’esposizione delle notizie milanesi. Avevo sospeso il giudizio per mancanza di dati completi: però…

Ultimo aggiornamento: 2008-03-13 10:02

Assemblea di Wikimedia Italia

Come potete leggere su it.wikipedia, domani alle 14 a Milano, in largo Corsia dei Servi 11 (dietro san Babila e a un tiro di schioppo dal Duomo, insomma bene in centro) ci sarà l’assemblea di Wikimedia Italia. Non è un refuso: l’associazione che promuove wikipedia con la P si chiama wikimedia con la M. Altre notizie per fare bella figura quando si parla di wikipedia le trovate qui.
Non occorre essere soci per partecipare (ma per votare sì :-) ): inoltre i più interessati a scoprire le bellezze di Milano potranno già trovarsi alle 10 per un giro vario – e qui non mi vedrete – e alle 12 per un “pranzo condiviso”, dove naturalmente ci sarò perché mangiare è una cosa seria. I milanesi e limitrofi hanno insomma un occasione per vedermi de visu :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-03-08 16:22

tonfo Telecom

Forse non ve ne siete accorti, ma ieri le azioni Telecom Italia hanno perso quasi il 10 per cento del loro valore. Nel caso, potete controllare Repubblica, Corsera e Stampa. (Il Sole ha il titolone in prima pagina, ma se non fosse stato così mi sarei davvero preoccupato)
Cosa può essere successo di così grave? Beh, Bernabè ha presentato il piano triennale e ha comunicato che quest’anno il dividendo sarà di 8 centesimi per azione, invece dei 14 dell’anno scorso; il tutto perché verrà ridato agli azionisti solamente il 50% degli utili e non il 90% come capitava negli anni tronchettiani, visto che MTP doveva recuperare un po’ dei soldi spesi per comprarsi l’azienda e non gli bastavano i giochetti della svendita degli immobili di proprietà Telecom a Pirelli. Ripeto: non è che l’azienda sia in perdita o chissà cosa, e il dividendo lordo sarà il 4% del valore delle azioni a inizio anno (adesso è il 5.5%, visto il calo delle quotazioni). Se persino Stefano Quintarelli, non certo tenero con Telecom, si stupisce della cosa, c’è qualcosa davvero di strano.
Io sono piuttosto interessato alla cosa, non solo perché Telecom è quella che mi dà lo stipendio a fine mese ma anche perché io possiedo un po’ di azioni dai tempi della privatizzazione, e in questo momento valgono meno di quanto io le abbia pagate. Sicuramente l’analisi di Luca De Biase è condivisibile, e ci mancherebbe altro, visto che è lui l’esperto di economia e non certo io. Quello che vorrei però aggiungere è che in questo momento l’irrazionalità è ancora più strana: tra i grandi azionisti, a parte al più Benetton, non credo che Telefonica sia entrata in Telecom semplicemente per fare un investimento a breve, e si spererebbe che le banche, anche se entrate obtorto collo, riescano comunque a fare ragionamenti con un certo orizzonte temporale, quindi una politica “meno soldi adesso ma consolidamento serio” dovrebbe essere per loro interessante. O forse tutta la situazione bancaria è così compromessa che hanno bisogno di fare cassa in fretta? Ma anche in questo caso, perché mai dovrebbero far partire queste valanghe che deprezzano anche il loro valore proprio?
Non credo nemmeno che il valore delle azioni fosse così artificialmente alto, se devo essere sincero. Insomma, chissà che succederà: mentre fino all’anno scorso si poteva pensare a qualcuno che rastrellasse azioni, mi sa che con il passaggio da Olimpia a Telco la cosa sia più difficile. Io intanto continuo a fare le solite cose, sperando di sapere dove sono finito nella Ristrutturazione Continua :-|

Ultimo aggiornamento: 2008-03-08 10:15

Dimissioni telematiche

I miei affezionati lettori si ricorderanno che ne avevo parlato tre mesi fa: ieri sera però xlthlx mi ha fatto scoprire che è stato anche firmato il decreto interministeriale relativo (e io che nella mia ignoranza non sapevo nemmeno esistessero decreti interministeriali!), con relativi moduli allegati.
A parte che mi stupisce l’idea che al Ministero del Lavoro debbano mettere una copia scansionata del decreto perché nessuno gli dà direttamente il PDF, non riesco a capire se gli uffici comunali avranno la possibilità di fornire una copia del modulo ai dimissionandi, oppure no. Perché l’internette è tanto bella, ma non è che ce l’abbiano proprio tutti!
Aggiornamento: (4 luglio) è di nuovo cambiato tutto. Vedi qua.

Ultimo aggiornamento: 2008-02-29 10:55

Social spamming

Io ho l’abitudine di scrivere una minirecensione dei libri che leggo, pensando che magari potrebbe servire a qualcun altro. Oltre che inserirla sul blog e su aNobii, ho anche l’abitudine di aggiungerla su IBS, per ragioni storiche. In questo caso, la recensione può essere o no anonima: io non capisco perché non mettere la faccia, e quindi si trova il mio bell’indirizzo email – occhei, un indirizzo che fa forward sul mio indirizzo email, ma il concetto è lo stesso.
Fino all’anno scorso mi era solo arrivata qualche mail di traduttori che non erano d’accordo con il mio giudizio sul loro lavoro, oltre che quelle di Gianni Biondillo (ma lì è facile, perché i suoi libri mi piacciono!). Sembra però che qualche “autore” abbia avuto l’ideona di considerare questi indirizzi come fonte a basso prezzo di bersagli pubblicitari, leggasi spam. Passi per il tipo che mi ha scritto a fine gennaio «E’ stato recentemente pubblicato il mio romanzo, che pur non trattando temi di denuncia sociale, è stato scritto e pensato durante le mie esperienze di volontariato nel Sud del Mondo.» . Non capisco bene la logica, ma almeno è stato un messaggio one-off. Invece,
Renato Di Lorenzo – rdlea@libero.it (e lascio appositamente il suo indirizzo in chiaro, come anche cuprozinco@libero.it da cui ha pensato di inviare scansione di articolo di giornale) ha iniziato con «lei in passato ha recensito un autore i cui romanzi vengono a volte comperati assieme ai miei.», e ha autonomamente deciso che, visto che non gli avevo scaricato quintali di insulti, poteva continuare a scrivermi: d’altra parte, il suo modo di pararsi con la legge della privacy è il seguente:
Il suo indirizzo e-mail è in nostro possesso o perché ci ha scritto, oppure è stato ricavato da recensioni che lei ha pubblicato, o da fonti analoghe che ci hanno fatto pensare ad un suo gradimento della presente segnalazione.
C’è qualcuno che mi sa consigliare qualche bella mailing list senza opt-in cui iscrivere il nostro amico “perché sono convinto lui gradirebbe la segnalazione”?

Ultimo aggiornamento: 2008-02-20 16:36

Maharishi, what have you done?

Il Corsera ci comunica che è morto Maharishi Mahesh Yogi, noto a vecchi beatlesiani come me per essere stato l’ispiratore del “periodo Orientale”, e ai vecchi lettori delle Notiziole perché ha fondato un’università un po’ peculiare.
Bisogna comunque dire che la meditazione – e non solo: il titolo di questa notiziola è la versione originale del brano che poi è diventato Sexy Sadie, e che è stato ispirato a John Lennon dal modo in cui il Maharishi amava intrattenere le giovani adepte – gli ha fatto sicuramente bene, visto che aveva 91 anni…

Ultimo aggiornamento: 2008-02-06 10:14