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asfalto drenante

La scorsa settimana hanno riasfaltato per un paio di chilometri la tangenziale ovest di Milano, usando dell’asfalto drenante.
Con la pioggia di oggi, la differenza è saltata immediatamente all’occhio. Niente spruzzi, sensazione che fosse dimezzata la pioggia, visibilità enormemente aumentata. E’ stata dura ripassare all’asfalto normale.
E’ vero che l’usura e i consumi aumentano, ma sono convinto che i vantaggi siano molto maggiori: speriamo in bene per il futuro!

Ultimo aggiornamento: 2002-08-23 11:02

bollettino meteo

Il primo temporale di oggi è iniziato alle 4.25. Lo so, perché mi ha svegliato. E lo so, perché ieri sera avevo steso la roba anche fuori, visto che le previsioni del tempo erano decenti.
A quell’ora, i miei processi mentali sono ancora peggio del solito, e l’unica soluzione che ho trovato è stata tirare giù del tutto la tenda parasole, che dava l’aria di raggiungere anche lo stendino. D’altra parte avevo dovuto buttare via il nylon che usavo allo scopo, perché era tutto rovinato…
Stamattina, quando sono riuscito a connettere un po’ meglio – ah, per la cronaca il secondo temporale della giornata è arrivato alle 6:35, presentandosi con un tuono da otto secondi otto – ho visto che la soluzione era stata subottimale. Metà della roba era in effetti rimasta asciutta: peccato che fosse quella che avrei potuto stendere anche in casa, mentre le lenzuola, che erano all’esterno, sono ben bagnate.
A questo punto, ho spostato le lenzuola all’interno e sono uscito cantando sotto la pioggia. Stasera vedrò cosa è successo: nella peggiore delle ipotesi, la mia lavatrice ha un programma “solo centrifuga” e in fin dei conti dopo tutto quello che è sceso in questa settimana la pioggia probabilmente è persino pulita!

Ultimo aggiornamento: 2002-08-23 10:56

canoe a Milano

Il temporale di ieri sera non mi sembrava essere stato particolarmente violento: eppure in via dei Missaglia, in piazza Libia e in via Adige (occhei, qui almeno il nome aiutava…) mi sono trovato dei laghi d’acqua alti una decina di centimetri, tanto che temevo mi si spegnesse il motore durante il guado. Forse che un po’ di manutenzione ai tombini non guasterebbe? Non è che fossero mesi che non pioveva!

Ultimo aggiornamento: 2002-08-22 13:11

circenses senza panem

D’accordo, lo sanno tutti che del calcio non me ne può fregare di meno, ma visto che tanto i giornali continuano a bombardarmi, posso anche scrivere qualcosa io.
Molto banalmente: perché dovrei pagare io (con le tasse) per risanare i bilanci delle squadre di calcio? E perché la RAI deve continuare a foraggiare la Lega, “perché l’appassionato di calcio ha il diritto di vedere la squadra del cuore senza dovere abbonarsi alla pay-tv”? Peggio ancora, perché è la RAI l’interlocutore unico per i diritti in chiaro, mentre non può esserlo Mediaset? (ooops, mi ero dimenticato del conflitto di interessi, nella persona questa volta di Galliani. Ma come faccio ad essere così svanito?)
D’accordo che dobbiamo tacitare le masse, ma forse c’è qualche altro modo un po’ migliore.
Sempre a proposito di calcio, ho letto degli scontri sugli spalti di Italia-Slovenia e delle dichiarazioni (non si sa di chi) che fare giocare un’amichevole a dieci chilometri dal confine sloveno voleva dire attirarsi i guai.
Non è che sia venuto loro in mente che magari il problema era un po’ più a monte, e che non sarebbe stato certo risolto disputando la partita a Grosseto?

Ultimo aggiornamento: 2002-08-22 13:08

Radicofani

La rocca di Radicofani , fortezza su uno dei vari cocuzzoli della bassa Toscana, è nota per essere stata il teatro delle gesta di Ghino di Tacco.
Chi ha almeno la mia età si ricorda sicuramente di un opinionista che si firmava come “Ghino di Tacco”: parlo del buonanima di Bettino Craxi, per chi se ne fosse già dimenticato.
Immagino che tutte le opere di restauro della fortezza siano state almeno implicitamente volute dal Nostro: nulla di tragico, intendiamoci. Né è poi così tragico che all’interno della rocca vi sia una mostra fotografica dove l’Uomo dalla Fronte Alta è mostrato nei suoi momenti di maggior fulgore: anzi, è sempre utile vedere come alcuni dei nostri politici così in voga adesso erano felici di fargli visita!
Quello che però non mi è andato giù è che, per far posto a quei pannelli, abbiano lasciato ad “altezza pavimento” gli altri cartelli: quelli che spiegano la storia della fortezza e di come sono stati fatti i restauri, e che avrei gradito vedere tutti, cosa che mi è stata impedita dalla mia miopia e dalla difficoltà di chinarsi a terra per riuscire a intravvedere il testo. Fortuna che non c’erano poi così tante foto, quindi gli ultimi livelli non sono stati toccati: almeno mi rimarrà una conoscenza dimezzata e non nulla!

Ultimo aggiornamento: 2002-08-19 18:48

io e l’automobile

Non è amore a prima né a seconda vista, e questo lo sanno in tanti. La mia vecchia e scassata Tipo è la prova visibile di quanto io sia interessato alle auto.
Ad ogni modo, ieri sera, mentre facevo un salto a trovare Dario e la Ceci, sento che il rumore del motore non è esattamente quello solito, e ha quasi l’aria di essere smarmittato. Però non lo fa sempre: decido di aspettare la mattina per vedere con un po’ più di luce cosa sta succedendo.
Peccato che mentre rientravo a casa sento un CRAC unito a un rumore di ferraglia trascinata, il tutto mentre stavo svoltando da via Frejus in corso Peschiera (fortunatamente quasi a mezzanotte, quindi senza troppo traffico). Era il pezzo finale della marmitta che si era staccato dal resto e grattava allegramente a terra.
Dopo avere pensato qualche minuto sul da farsi, decido di viaggiare a passo d’uomo verso casa, sentendomi tanto un “Oggi Sposi!”. A metà strada mi viene in mente che sono davanti a Norauto, e quindi lascio l’auto lì e mi faccio l’ultimo chilometro a piedi.
Stamattina scopro con sollievo che il Norauto in questione non è chiuso per ferie, e che hanno i pezzi in stock: risultato finale

  • 125 € in meno
  • mezza giornata di ferie da prendere
  • una marmitta nuova

Però direi che posso ritenermi ancora fortunato: mi immagino cosa sarebbe successo se la marmitta mi fosse partita in autostrada mentre facevo i 120, e in fin dei conti ho sfruttato la mezza giornata di ferie per andare all’ufficio ICI e in banca. Organizzazione, questo dovrebbe essere il mio motto!

Ultimo aggiornamento: 2002-08-19 18:08

…e guidare come un pazzo a fari accesi…

Bisogna dire che l’ultima trovata del nostro governo, vale a dire obbligare a tenere le luci dell’auto accese anche di giorno, sta avendo un successo superiore alle aspettative. Si trova gente con le mezze luci – o solo le luci di posizione, se sono dei sani risparmiatori – anche in stradine dove mai il ministro si era sognato di proporlo: le “strade principali” sono infatti a quanto ne so quelle segnalate come un’autostrada, ma coi cartelli di sfondo blu. Solo una sparuta minoranza si lamenta per il timore di essere abbagliato (?) e per i consumi (anche se c’è chi dice che l’alternatore gira lo stesso. Non so che dire al riguardo).
Io trovo molto comodo in autostrada vedere i fari di chi è dietro di me, mi aiuta a calcolare meglio le distanze. Ma la cosa che mi fa sorridere è vedere la differenza di atteggiamento rispetto all’obbligo delle cinture di sicurezza. Chissà, l’italiano medio non sente come imposizione accendere le luci? O non vuole sentirsi abbracciato e impedito nei movimenti?

Ultimo aggiornamento: 2002-08-18 19:48

Le Grandi Opere

La statale Cassia, da Siena verso Roma, è una simpatica strada a due corsie che gira senza fretta tra le colline del senese. Inutile dire che non bisogna avere fretta di percorrerla, anche se gli automobilisti locali non sono della stessa idea…
Arrivati presso Monteroni d’Arbia, però, si trova un cartello che indica una deviazione su una bellissima superstrada, quattro corsie con spartitraffico. Una gioia… che dura quattro chilometri. A “Monteroni d’Arbia sud”, infatti, la superstrada finisce e si ritorna sulla vecchia Cassia.
La domanda sorge spontanea: chi sarà stato a far stanziare i soldi per i quattro chilometri assolutamente inutili?

Ultimo aggiornamento: 2002-08-16 20:51