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una gita a… Brera

Ieri pomeriggio ho pensato che sarebbe stato Molto Utile per la mia Educazione Umanistica vedere la pinacoteca di Brera, che come il nome stesso dice sta in via Brera a Milano.
Giudizio critico: ci sono tante belle opere, però la sistemazione lascia molto a desiderare. Illuminazione malfatta, che ti impedisce di vedere bene i quadri, troppo affollamento, semplici cartellini che dicono “l’opera è stata prestata per la mostra XXX” (e almeno mettere una foto, per capire cosa ci stiamo perdendo?).
Altra cosa che non mi è per nulla piaciuta, la mancanza di note esplicative, che tra l’altro peggiorava man mano che si proseguiva nelle sale. C’erano dei fogli da prendere, ma anche quelli non è che dicessero molto. Così il mio divertimento massimo, riconoscere i santi dalle loro raffigurazioni, non mi è sempre riuscito bene. Peccato…

Ultimo aggiornamento: 2002-10-14 12:57

la crisi fiat

Mi spiace, oggi ve tocca l’editoriale.
L’ufficializzazione dello stato di crisi per la Fiat, con più del 20% dei lavoratori negli stabilimenti italiani lasciato a casa, non può non toccarmi: Torino è sempre nel mio cuore.
Certo però che la crisi non è certo di oggi, e quello che vediamo è solo l’epilogo di una lunga storia. Quando ci fu l’accordo Fiat-GM, era chiaro che nel 2004 Agnelli avrebbe venduto tutto. E cosa avrebbe dovuto fare? Ha più di ottant’anni e un cancro alla prostata. Il figlio maschio, l’Edoardo buonanima, si è suicidato. L’erede designato, il Giovannino, è morto anche lui di cancro. Il John Elkann è stato messo nel board tanto per figura, ma è chiaro che non solo non è un Agnelli, ma non gliene importa piu più di tanto.
Dal punto di vista della produzione, sono anni che non escono più modelli di successo e che possano essere venduti in grandi numeri: o forse doveva esserlo la Stilo? E gli ecoincentivi saranno stati una mossa necessaria per smuovere l’economia, ma quando sul giornale aziendale (La Stampa, per chi non è torinese) c’era scritto che la Fiat era contraria “perché si rischia di perdere ancora quote di mercato”, cosa che si è puntualmente verificata, non è difficile capire che l’avventura è finita.
Ieri sera, a Zapping, si è parlato della possibilità di usare ammortizzatori sociali di tipo diverso. Sì, in teoria sarebbe bello dire “usiamo i soldi degli ammortizzatori per trovare una casa nel Nord-Est agli operai in esubero, che possono così dare una mano sicuramente importante alle economie locali sempre in cerca di manodopera specializzata”. Ma vorremmo davvero spostare gente da Termini Imerese a Padova? A me sembra aggiungere la beffa al danno.

Ultimo aggiornamento: 2002-10-10 12:12

Politica

Claudio mi ha fatto notare che, anche se affermo di non volere parlare di politica, è facile vedere le mie idee.
Verissimo: non nego che non mi sono sognato di votare la Lista per l’Abolizione dello Scorporo :-). Aggiungo però che il fatto che io non parli del centrosinistra dipende solamente dal fatto che di loro è meglio tacere…

Ultimo aggiornamento: 2002-10-07 12:10

Ciclocomputer

Venerdì scorso, mentre ero alla Cascina Marchesa a Torino a vedere un match di improvvisazione teatrale, qualche intelligentone mi ha fregato il contachilometri della bici. Lo chiamo “intelligentone” perché non se ne può fare nulla senza tutto il resto… e perché non è che fosse chissà quale modello. Una mia amica ha malignamente commentato che in realtà l’ho buttato via io per avere una scusa e cambiarlo: non è proprio così, ma ammetto che ho cercato l’occasione, visto che avevo già preso da un paio di mesi il rimpiazzo al Lidl.
Il nuovo modello è molto interessante. Senza fili, tanto che sono riuscito a montarlo senza soverchi problemi, il “gaggett” ha anche delle simpatiche funzioni. Alcune sono abbastanza inutili, tipo il segno “+” o “-” a seconda che la velocità istantanea sia maggiore o minore della media. Altre sono interessanti, tipo lo scan che in stile “orologio digitale da strada” fa vedere man mano i vari dati di velocità, distaza e tempo senza dovere schiacciare tasti.
Ma quella che io personalmente ho apprezzato di più è la possibilità di mettere un valore a scelta nel contachilometri globale. Quando si toglie la pila, infatti, si azzera tutto: e uno si può anche scocciare di non sapere quanti chilometri aveva fatto nell’anno, o tenersi un quadernetto… ehm, un file nel PDA. E dire che non era così complicato aggiungere la fiiciur… com’è che non ci era arrivato nessuno?

Ultimo aggiornamento: 2002-10-07 12:07

le striSSie

A Milano è abbastanza comune vedere dipinte nell’asfalto piccole sagome di biciclette. Sono quasi certo che siano opera di qualche “cavaliere solitario”… tanto non le considera nessuno.
Ma ho scoperto che in via Carducci – pieno centro, dalla stazione Cadorna verso la cerchia dei Navigli – il solito ignoto ha dipinto una corsia preferenziale ciclistica! D’accordo, le strisce sono larghe solo qualche centimetro e hanno un andamento molto “manuale”, ma c’è la coppia regolare bianca-esterna e gialla-interna. Non ho parole.
Sempre parlando di biciclette, ho
provato la nuova pista ciclabile in via dei Missaglia. Visto che Milano è piena di percorsi riservati, il Comune ha deciso di farne uno nuovo… sul lato opposto di dove ce n’è già una da alcuni anni. La concezione è diversa, però: l’altra è in asfalto, questa con le mattonelle rosse. L’unico guaio è che occorre mettere della sabbia tra le fessure: ne hanno scaricata qua e là qualche camionata, e poi si sono dimenticati di stenderla con una scopa. Ottimo lavoro, niente da eccepire.

Ultimo aggiornamento: 2002-10-01 14:06

resse ipermercatistiche

Come i più attenti ricorderanno, ho già scritto sul nuovo rito religioso dell’Ingresso al Centro Commerciale all’Ora dell’Apertura. Ma oggi sono state raggiunte nuove vette.
Il bicordless che avevo comprato venerdì non funzionava, quindi dovevo riportarlo al Fiordaliso per cambiarlo. Visto che alle 8.50 ero dalle parti del Centro, decido di passare subito, invece che al rientro a casa.
Trovo subito una coda ben maggiore di qualche mese fa… ma d’altra parte siamo in stagione di offerte speciali. Non dovendo lanciarmi all’acquisto dei prodotti sottocosto, me ne rimango in disparte e lascio sfilare la folla. Quando mi incammino verso il reparto telefonia, trovo gli uomini della Croce Viola (non esattamente un colore che ispiri fiducia. Ma poverini, sono arrivati tardi, e le sfumature migliori erano già state tutte prese) a cercare di rianimare un poveretto steso a terra, con solito capannello di persone che si era già dimenticato dei grandi acquisti da fare – o più facilmente, li avevano già messi in carrello!
Certo che se per fare acquisti si rischia un collasso, siamo messi abbastanza male…

Ultimo aggiornamento: 2002-10-01 13:55

che sonno!

E’ vero, non scrivo moltissimo in questo periodo. Gli è che sono sempre così addormentato che è già tanto che riesca ad arrivare in ufficio e lavorare un po’.
L’unica cosa che mi consola è che non sembro essere il solo: anche il mio vicino di banco ha gli stessi problemi. Però a pranzo c’è palestra, e quindi tornerò in vetta alle classifiche di sbadigli!

Ultimo aggiornamento: 2002-09-30 12:40