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la logistica predittiva Amazon

Sabato pomeriggio alle 19:12 ho ordinato (senza Prime) due libri in inglese che avevo da un pezzo nella mia lista desideri, sfruttando il fatto che uno di essi aveva un 30% di sconto rispetto al prezzo iniziale, con consegna presso l’edicola sotto casa. La data di arrivo previsto era mercoledì. Lunedì mattina alle 8:40 mi arriva la mail che mi avvisava che i libri erano stati consegnati in edicola (ci passerò stamattina). L’unica ragione possibile per una tale rapidità – ribadisco: sono due libri in inglese, uno di Solaris che è un editore britannico e l’altro di Black Dog & Leventhal che è newyorkese – è che Bezos nella sua infinita saggezza avesse deciso di farlic comunque arrivare in Italia, sapendo che prima o poi me li sarei presi.

Ma quello che soprattutto mi chiedo è se mi conviene mettere in lista desideri un libro (straniero) e aspettare un po’ di mesi per vedere se me lo offrono scontato :-)

I melomani all’attacco

Come si vede dalle statistiche di gennaio, il post di gran lunga più acceduto è stato quello sulla scomparsa delle informazioni sui brani trasmessi dall’ex canale V della filodiffusione, ora Rai Radio 3 Classica. Non che le cose siano cambiate nel mese e mezzo da quando l’ho scritto: la nuova app Rai continua a non mostrarli, e le uniche possibilità sono leggerli giorno per giorno su Facebook oppure fare come me e scrivere a radioclassica@rai.it per farseli mandare ogni settimana.

Quello che non si può vedere è che io ho anche ricevuto vari messaggi di gente che si lamenta – non con me ma con la Rai – di questo taglio. Tenete conto che a parte i miei ventun lettori abituali, che comunque commentano direttamente sul blog, è rarissimo che io riceva un messaggio: è vero che c’è il tab “Scrivimi!”, ma non è così visibile. Mi sa che il fatto che queste persone mi scrivano comunque è perché sono uno dei pochi che ha commentato la notizia e con cui ci si può sfogare: storicamente i melomani sono pochi, ma molto agguerriti :-) (ricordo le lettere di fuoco pubblicate sul Radiocorriere quando ero bimbo…)

La tristezza in tutto questo è che è abbastanza ovvio che la Rai non ritornerà sui suoi passi, visto il disinteresse dei media; il tutto per una cosa che è vero che non portava profitti, ma non le costava nulla.

Ultimo aggiornamento: 2022-11-07 13:02

Ma Eugenio Scalfari è malato?

Ammetto di non leggere da anni gli editoriali di Scalfari che Repubblica metteva sempre in prima pagina la domenica, probabilmente per qualche clausola secretata. Dopo un po’ non mi divertivo nemmeno più. Ma ieri, sfogliando distrattamente il quotidiano dai miei suoceri, mi sono accorto che la predica scalfariana non era in prima pagina. Ho poi cercato in rete, e mi pare che il suo ultimo articolo risalga al 30 luglio. E sabato è andato in tv il documentario su di lui girato dalle figlie, si è parlato tantisimo di lui ma non lo si è visto. D’accordo, è quasi centenario. Ma sono io che vivo fuori dal mondo oppure c’è un tacito accordo per far finta di nulla?

MinePi

Sono sicuro che tutti voi sappiate dell’esistenza delle crittovalute, o almeno dei Bitcoin. Molti di voi sanno che di queste “monete virtuali” ce ne sono tantissime, e probabilmente qualcuno saprebbe discettare del funzionamento teorico di una blockchain. (Io non troppo, nel senso che ho un’idea ad alto livello, e continuo a chiedermi perché la moda è usare blockchain per qualunque cosa quando il metodo è intrinsecamente inefficiente, e lo è perché l’inefficienza è strumentale per come Bitcoin è strutturato).

Bene, vi presento una crittovaluta di tipo completamente diverso: Pi. Il nome non è casuale: il progetto è nato il 14 marzo 2019, nel Pi Day, da parte di gente uscita da Stanford. L’idea è di usare un modello completamente diverso per distribuire le informazioni sull’integrità del sistema di transazioni, cioè la blockchain. Come spiegato nel loro white paper, la struttura viene semplicemente rafforzata creando piccole cellule formate da 3-5 persone che si conoscono, e sfruttando quindi i numeri di telefono. In pratica, uno si iscrive con un’utenza mobile, a partire da una app scaricata per Android o iOS; tutto quello che bisogna poi fare è cliccare una volta ogni 24 ore per assicurare di esserci ancora, un po’ come con i Tamagochi. Durante quelle 24 ore si continua a minare pi (il nome della crittovaluta); poi si sta fermi fino al clic successivo. No, non si può ricliccare dopo 23 ore per portarsi avanti col lavoro. La cosa interessante è che di per sé non occorre nemmeno avere l’app attiva, anche se questo aiuta perché si può ricevere l’avviso che le 24 ore sono scadute.

Ci sono rischi? Non lo so. Io ho cominciato a minare lo scorso marzo e non è successo nulla, ma non si può mai ovviamente escludere che il progetto per impadronirsi dei nostri telefoni sia a lungo termine. Ci sono guadagni? probabilmente no. Il valore attuale di un pi è zero, e non è detto che la valuta uscirà mai dalla fase di test, anche se ci sono gia quasi dieci milioni di miner. Però non mi costa nulla, e mi incuriosisce il modello. Chi volesse provarci può partire da https://minepi.com/xmau e usare il mio username xmau come codice invito; riceverà così il suo primo pi.

buon compleanno, John :-)

Ottant’anni fa nasceva John Winston Lennon (poi John Ono Lennon). Il fatto che sia morto a quarant’anni – e nemmeno di overdose – l’ha sicuramente fatto diventare un mito praticamente intoccabile. Pensate alla fatica che deve fare il suo sodale Paul McCartney per non essere dimenticato…

Non so cosa John avrebbe potuto fare in questi decenni, né come musica né per il resto. Non so nemmeno se si sarebbe davvero riconciliato – musicalmente parlando – con gli altri Beatles: probabilmente no, e quindi non avremmo nemmeno avuto l’Anthology. Però penso che ci saremmo divertiti molto di più :-(

Initiative Q

In questi giorni, soprattutto se passate parte del vostro tempo su Facebook, avrete probabilmente notato una nuova catena di sant’Antonio (o se preferite un nuovo schema Ponzi): Initiative Q.

Come funziona la cosa al momento? Si lanciano inviti (per esempio da qui: se qualcuno accetta l’invito ti vengono assegnati dei Q. Cosa sono i Q? Questa è una domanda intelligente. Le FAQ sono piene di paroloni, ma almeno per uno come me che di economia non ne sa poi più di tanto non c’è nulla di davvero chiaro. Al momento un Q vale zero: secondo i proponenti, se il sistema prendesse piede si potrebbe arrivare a un Q = 1$, ma la cosa è molto teorica. Tra l’altro il concetto di fare una moneta che non abbia inflazione, e soprattutto la parte del comitato che decide quanti Q “coniare” (l’equivalente della Federal Reserve o della BCE, insomma) mi paiono poco ottenibili in pratica. Altre cose, tipo il cashback, potrebbero anche funzionare, o almeno Satispay afferma così.

Ad ogni buon conto, io non metterei soldi miei su Initiative Q, o almeno non ci metterei più di cinque euro per divertirmi. Però un’email (non la mia solita) e una password (completamente diversa dalle mie) ci possono stare. Magari scopriremo che il tutto era un modo per mappare come si muovono le connessioni nella rete…

Ultimo aggiornamento: 2018-11-02 19:07

Imagine

Oggi sono 37 anni da quando è morto John Lennon. Chissà se avrebbe scritto qualche altra bella canzone in questi anni :-)

Ultimo aggiornamento: 2020-07-08 19:49