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Orioles – tanto per abbaiare

è la rubrica settimanale autoprodotta (nel senso che chiede offerte via PayPal, solo che a differenza di qualcun altro non so quanto ci ricavi) da Riccardo Orioles e che si può ad esempio leggere su Macchianera: questo è il link all’ultimo numero. Io sono d’accordo con lui più o meno una volta sì e una no, ma non è poi così importante, visto che comunque mi costringe a pensare.
Oggi però volevo portare all’attenzione dei miei dieci affezionati lettori una sua notizia che non è direttamente politica ma mi ha colpito ancora di più.
• La storia più triste dell’estate. I tre zingarelli di nove, dieci e undici anni che hanno forzato di notte una villa incustodita sopra Bologna e sono stati sorpresi dalla polizia mentre scappavano con un borsone pieno di bambole, costruzioni e orsacchiotti di peluche che avevano trovato nella villa. Non avevano portato via nient’altro.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-13 10:07

la Nisia

Oggi mia nonna ha avuto una seconda ischemia, dopo quella di una decina di giorni fa. Come avevo scritto un mese e mezzo fa, stava già perdendo la testa, ma era ancora dritta come un fuso, nonostante venerdì prossimo compia novantatré anni. Adesso, dice mia zia che è stata giù in questi giorni, non si regge più in piedi, e non oso pensare alla parte di lei che è ancora cosciente. Non so nemmeno cosa augurarmi e augurarle.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-19 15:10

un minuto di silenzio

Domani, alle 10 del mattino (timezone CEST, cioè insomma casa nostra: le 12 ora locale) gli iracheni si fermeranno per un minuto per ricordare tutte le vittime della guerra che loro malgrado sono costretti a subire da due anni. Non pensiate che sia semplicemente “colpa degli americani”: beh, sono stati sicuramente loro a dare il via al tutto con il loro sistema di intervento “elefante-in-cristalleria”, ma ora il risultato è indipendente dalla loro premessa.
Detto tutto questo, ci sarà qualcuno qui in Italia che si fermerà? Io sì, gli altri non so.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-19 12:27

eliminare un’anomalia

Prima di trasferirmi a Milano, ho lavorato per quindici anni a Torino in Cselt (ora Telecom Italia Lab), quello che un tempo era il centro ricerche di Sip/Telecom e adesso non si sa più bene cosa sia. Il posto è sempre stato molto particolare: una delle particolarità è che da più di trent’anni la mensa interna è gestita dalla CAMLC, una cooperativa fondata dagli stessi lavoratori Cselt, che si erano stufati di una serie di gestori non esattamente interessati a fornire un servizio mensa. Nei primi anni della sua vita, i dipendenti Cselt andavano persino ai Mercati Generali ad acquistare le derrate: con gli anni, ci si è limitati a gestire la cooperativa, badando alla qualità del cibo e di chi ci lavora, senza dovere fare utili ma mantenendo il bilancio sostanzialmente in pareggio. La battuta che si faceva è “La CAMLC ha dato un nuovo significato alla frase «mangiarsi gli utili»”…
Purtroppo tutto questo probabilmente è giunto alla fine. Telecom Italia ha infatti improvvisamente mandato la disdetta del contratto di comodato per le due sedi della mensa. Voci di corridoio affermano che questa sia stata un’esplicita richiesta di CIR, che qualche anno fa vinse l’appalto per i ticket restaurant ai dipendenti del gruppo Telecom nel centro-nord e contestualmente la gestione di tutte le mense Telecom… eccetto le due gestite dalla CAMLC. Al tempo, Tilab era una società formalmente indipendente; adesso che è a tutti gli effetti una divisione Telecom, i già pochi margini di manovra si sono ancora ridotti.
Ci sono state assicurazioni verbali che i ventinove dipendenti della cooperativa verranno assunti da CIR e quindi non perderanno il posto, anche se sappiamo tutti come queste cose evolvono. Lunedì si terrà un incontro tra azienda e sindacato – che in teoria potrebbe avere voce in capitolo sulle mense aziendali, anche se il passaggio dal finanziamento diretto al ticket pranzo ha cambiato le carte in tavola. Parecchi soci della cooperativa chiedono se sia possibile prendere qualche iniziativa per scongiurare quella che in pratica segnerebbe la fine di questa esperienza. Io faccio il tifo per la CAMLC, visto che sono stato, oltre che naturalmente cliente della mensa, anche uno dei suoi amministratori: d’altra parte, ancora oggi ne sono socio e collaboro ad alcune delle iniziative collaterali gestite dalla cooperativa. Ma sono tristemente convinto che tutto questo sarà inutile: oggi le grandi società pensano solo al profitto, non certo alla qualità.

Ultimo aggiornamento: 2005-07-01 16:44

E i limiti?

Inizio della storia in medias res: un mese è stata richiesta ad autistici.org la chiusura di una casella di posta elettronica ospitata presso di loro. Non entro nel merito del contenuto di questa casella, e della pagina corrispondente ospitata da autistici.org. La storia però continua, anzi inizia: che il 15 giugno 2004, cioè l’anno scorso, l’Escopost è arrivata, e ha iniziato a intercettare la casella di posta in questione. Fin qua ancora nulla di diverso da una “comune” intercettazione telefonica. Però, a detta di autistici.org, il metodo scelto ha permesso almeno in linea teorica di accedere a tutti i messaggi di posta elettronica degli utenti. In poche parole, invece che lavorare a valle della cifratura nella connessione del server, si sono presi la chiave di cifratura.
Nel caso non fosse chiaro, faccio un esempio più pratico. In un alloggio del mio palazzo c’è una persona indagata, e quindi la polizia chiede alla magistratura di mettere il suo telefono sotto controllo. Però la polizia non va a mettere la derivazione sul doppino del tizio, ma prende direttamente tutti i fili che arrivano al palazzo, compreso quindi i miei. Vi sembra una bella cosa? a me no.

Ultimo aggiornamento: 2005-06-28 11:31

mia zia Alda e mia nonna

ieri pomeriggio ero a Sacile, anzi sant’Odorico, al funerale di mia zia Alda.
Per la precisione era la sorella di mio nonno, quindi non certamente una fanciullina: aveva compiuto novantun anni a febbraio. Però non potevo mancare all’ultimo saluto: era una delle persone più buone che abbia mai conosciuto, nonostante la sua vita non è certo stata delle più facili. Basti pensare che uno dei suoi figli ha avuto la meningite a tre mesi, e quindi è restato con l’intelligenza di un bimbo (in un corpo di uomo robusto), e lei se l’è sempre portato in giro.
Ho anche visto mia nonna, che purtroppo sta sempre più scivolando nella demenza senile, o come dice mio zio “si sta bruciando gli ultimi neuroni”. Ieri al funerale continuava a chiedere a mio zio “semo al funeral di chi?”, lui gli rispondeva “della zia Alda”, e allora lei “Gesummaria, ma è più giovane di me!” salvo poi chiedere di nuovo tutto dopo due minuti. È qualcosa di devastante.

Ultimo aggiornamento: 2005-06-01 15:23

Amina: aggiornamento

Ho appena sentito il mio amico a riguardo della vicenda di Amina, di cui avevo parlato. Dopo che Amnesty International ha preso in carico il caso, qualcosa si è mosso. L’esecuzione sarebbe dovuta avvenire oggi, ma è stata rimandata, e sembra che ci sia qualche spiraglio per una grazia, che però è solo il primo passo – occorrerà probabilmente trovare un modo per estradarla, per evitare che i parenti del marito decidano di fare giustizia per conto loro.
Anche il Times ha pubblicato la storia.

Ultimo aggiornamento: 2005-05-02 12:01

Un'altra Amina

Chi mi conosce sa che non mando in giro appelli vari, che nella maggior parte dei casi sono bufale oppure sono tristemente scaduti. Questa volta faccio un’eccezione perché conosco bene chi ha scritto l’appello qui sotto (siamo stati compagni di scuola) e mi ha confermato che il suo è un racconto in prima persona.
Lascio la parola a lui:


From: Andrea Stroppiana
Date: Apr 21, 2005 5:45 PM
 
Cari amici,
L’ONG per la quale lavoro ha un progetto in Yemen di diritti umani che io seguo in prima persona. Avvocati volontari difendono gratuitamente bambini e donne in conflitto con la legge.
Abbiamo un caso disperato una ragazzina, Amina Tuhaif, che in maggio sarà fucilata. I nostri avvocati hanno tentato di tutto e ora è in momento della protesta che resta l’unico strumento che abbiamo per salvarle la vita. L’ho conosciuta in carcere a Sana’a in Aprile. La legge yemenita, la costituzione del paese e la stessa Sharia sarebbero dalla nostra parte, ma la situazione senza una spallata non si sblocca, i giudici si sono decisi a dare una punizione esemplare a questa donna che si proclama innocente in quanto donna (14 anni al momento del supposto delitto)
Il file in Italiano (Amina Al Tuhaif) racconta la storia e chi lo può pubblicare ovunque si possa fare, lo faccia e mi faccia sapere, che lo comunico all’ambasciata yemenita a Roma, ma senza modificare il testo per favore, non vogliamo articoli scandalo più di quello che già sono!!!!!!!!!!!! Il file in inglese è invece una comunicazione da inviare con internet in Yemen, gli indirizzi sono sul file stesso all’inizio.
Siamo un po’ in ritardo, ma conto su di voi, su ciascuno di voi.
Grazie


Oggi è il 22 aprile 2005. Fate i vostri conti.

Ultimo aggiornamento: 2005-04-22 15:51