Archivi categoria: serio

Addio a <em>Lettere e cifre</em>

Dopo quasi venticinque anni (iniziò Giampaolo Dossena nel 1980, seguito da Stefano Bartezzaghi a partire dal 1987, ed Ennio Peres dal 2000) non ci sarà più una rubrica di giochi nell’inserto ttL (per gli amici “tuttolibri”) de La Stampa.
Il motivo ufficiale della scelta è stato di “volere riacquistare più spazio per i libri”.
Permettetemi di dubitare della cosa, visto che ad esempio lo spazio per la classifica dei libri più venduti è passato a mezza pagina (con le stesse informazioni). Semplicemente, temo che la redazione sia convinta che i numeri, anche se in forma ludica, facciano paura a chi cerca la “cultura”.
Se qualcuno leggeva la rubrica e vuole protestare, può scrivere a tuttolibri@lastampa.it.

Ultimo aggiornamento: 2003-09-15 14:48

Tribunale Internazionale

Se avessi deciso di scrivere sugli americani che non vogliono ratificare il Tribunale Internazionale per paura che il resto del mondo inizi a citarli in giudizio – tanto per restare in piccolo, ricordate il Cermis? – questo sarebbe un pippone. Ma la cosa è diversa.
Sono mesi che in Liberia c’è una guerra civile, che ha ridotto in condizioni davvero disperate gli abitanti di Libreville. Gli americani dicono che non hanno nessuna intenzione di inviare le proprie truppe, se prima i paesi africani vicini non si decidono a mandare dei loro contingenti; ma questi chiedono che il presidente Taylor se ne vada prima in esilio, cosa che non sembra avere alcuna voglia di fare.
D’altra parte, lo si può umanamente capire: è già stato detto che se viene preso, verrà processato per crimini contro l’umanità. Chi glielo fa fare a rischiare?
Quello che mi sto chiedendo è insomma se l’assunto alla base del Tribunale Internazionale è davvero utile. È un conto cinico tra il voler punire qualcuno per le morti che ha seminato, e il rischio che queste aumentino ancora di più, e non so davvero quale sia la risposta migliore.

Ultimo aggiornamento: 2003-08-05 18:11

amiche?

C’è chi ti sembra tanto amica, poi dopo un po’ ti accorgi che in realtà sei sempre tu a farti sentire: provi a non contattarla più e si dissolve nel nulla.
C’è chi ti frequenta, è felice di sentirti, poi non si sa cosa succede, fai qualcosa di sbagliato ed entra in silenzio stampa: non ti risponde più, anzi chiede di essere lasciata in pace.
L’unica cosa che hanno in comune è che vivono lontano da me, ma non so quanto sia importante.
Non sarebbe meglio lasciare perdere fin dall’inizio?

Ultimo aggiornamento: 2003-07-06 21:31

Morta una ciclista

A pochi passi da casa mia. Una betoniera ha svoltato a destra senza pensare che magari può esserci qualcuno alla sua destra (quando pedalo io, questo lo tengo sempre in conto. Poi tanto c’è l’idiota che mi dà del pirla perché si è dovuto fermare con lo scooter mentre stavo attraversando sulla pista ciclabile, e c’era già un’auto ferma)
Naturalmente la notizia non era di sufficiente importanza per un quotidiano gratuito come City (Leggo e Metro hanno altre idee, per fortuna)

Ultimo aggiornamento: 2003-06-25 11:27

Raffaele

Gli ho appena telefonato. E’ ricoverato in ospedale da giovedì scorso, sotto la tenda a ossigeno e con il respiratore in bocca.
Posso solo pregare perché avvenga un miracolo, e Raffaele possa cazziarmi per questo mio messaggio.
Ma come è possibile che un uomo di quarantatré anni muoia per cancro ai polmoni, e non sia mai stato un fumatore né abbia abitato in una metropoli inquinata?

Ultimo aggiornamento: 2003-03-04 21:49

Emanuele Petri

Un ricordo, anche se minimo, per una persona morta per fare il suo dovere.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-03 09:34

il signor G non c'è più

Inizio le notiziole del duemilatre, dopo una settimana a Parigi, con la triste notizia della morte di Giorgio Gaber.
A capodanno, mentre si stava cantando “Lo shampoo”, si diceva con gli amici che cantare le sue canzoni era sempre una gioia. E non mi interessa sapere se fosse “di sinistra”, “di destra”, o chissà cos’altro: il signor Gaberscik, con le sue canzoni cantate con il suo “naso importante”, ci ha fatto sognare e pensare.

Ultimo aggiornamento: 2003-01-04 19:59