La mostra, che si terrà fino al 15 febbraio alla GAM di Torino (ingresso 7 euro e mezzo) è davvero stupenda. Divisa in quattro sezioni – che tra l’altro hanno fatto temporaneamente sloggiare la parte dedicata al ventesimo secolo: a mio parere, un vantaggio in più della mostra! – si possono vedere in gran quantità delle opere antiche e moderne di artisti generalmente del centr’Africa. È impressionante vedere la varietà degli stili, che vanno da un verismo che per i soloni europei del 1800 doveva essere per forza copia dei classici greci, a una raffigurazione astratta che è tutto tranne che primitiva. Come sempre io avrei apprezzato qualche spiegazione in più: la localizzazione delle opere era chiara e in alcuni casi veniva spiegata la ragione di certe forme, ma perché zone relativamente vicine hanno sviluppato delle forme di arte così diverse?
Meno interessante a mio parere la sezione sugli avori afroportoghesi: cucchiai e saliere intagliati sicuramente con incredibile bravura, ma che non è che dicessero molto.
Assai meglio l’ultima parte, contenente sia opere moderne di autori africani che opere di europei che si sono ispirati all’arte africana: artisti come Modigliani, Picasso, Matisse giusto per fare qualche nome.
Non abbiamo verificato se con il biglietto si può anche andare a vedere la collezione dell’800: in caso affermativo potrebbe essere interessante andarci a dare un’occhiata, se non ricordo male quanto vidi l’ultima volta che ci andai.
Ultimo aggiornamento: 2018-10-25 14:40