Archivi categoria: pipponi 2007

ecchissenefrega

Il Corriere della Sera, quello che in teoria dovrebbe essere il quotidiano più prestigioso d’Italia, ci fa sapere le seguenti cose:
– che Silvio B. ha seguito le votazioni di ieri al Senato da casa sua (affaracci suoi, direi, ma passi. Ah, ovviamente in questo caso non è un assenteista, essendo lui un deputato)
– che gli hanno regalato un gatto persiano (mai più senza)
– che ha un topolino meccanico che ha chiamato Romano, “per far divertire i presenti”
– che dorme con lui (il gatto, non il topo meccanico)
Sto cominciando a pentirmi di avere usato adblock per eliminare tutte le pubblicità in flash dal sito del Corsera: rischio di avere tolto la parte più interessante delle pagine.

Ultimo aggiornamento: 2007-10-04 09:19

quando le tette fanno richiamo

Ieri su Repubblica (cartaceo, pagina 37) c’era un articolo Geometrie e colori – così la scienza diventa arte. Tra gli zoom dell’articolo, quelle frasette messe in risalto sotto forma di riquadri qua e là, ce n’era uno che diceva «Menzione speciale a un software che visualizza l’anatomia del seno». Di per sé è vero. Peccato che i seni fossero… no, non la funzione trigonometrica, che di anatomia ne ha ben poca, ma quelli delle cavità nasali.
Certo che sono capaci a fare di tutto, pur di convincerti a leggere gli articoli.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-29 14:10

non-notizie

Stavolta non è rep.it ma il Corsera, che dileggia Giorgino Doppiavu Bush perché nel discorso preparatogli in occasione dell’assemblea dell’ONU erano indicate le pronunce figurate dei “nomi strani”, come “sar-KO-zee” (Sarkozy) oppure “moor-EH-tain-ee-a” (Mauritania).
Ci sono tante cose su cui sbeffeggiare Bush, e anch’io l’ho fatto spesso. Ma onestamente non riesco a capire dove fosse stavolta il problema. Nessuno nasce imparato, e occorrerà bene capire come pronunciare nomi stranieri. Le “indicazioni per la dizione”, con la pronuncia similamericana e le sillabe accentate in maiuscolo, sono il metodo standard usato nei paesi di lingua inglese: chi non ci credesse può vedere ad esempio il Merriam-Webster. Che ci fossero “nomi e numeri di cellulare degli speechwriter di Bush” significa semplicemente che c’era la possibilità che il presidente chiedesse loro lumi: il che oggettivamente mi pare una cosa positiva e non negativa, tranne per chi crede alle favole e immagina che i discorsi di un leader siano tutti scritti di proprio pugno dal leader stesso.
L’unica cosa che mi viene in mente è che si voglia far passare il concetto che “i nostri politici non fanno così”. Insomma, che pronuncino a caso i nomi stranieri e che non chiedano nulla a nessuno, non fosse mai che arrivino loro degli utili suggerimenti.
Aggiornamento: anche la Stampa si accoda. Stupisce ancora più l’assenza di Repubblica.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-26 12:02

Assemblea

Stamattina, dopo un caffè più che necessario, sono sceso in mensa per l’assemblea necessaria a votare per l’accordo di “metà contratto” per le telecomunicazioni. Per chi non fosse aduso ai contratti collettivi di lavoro, generalmente hanno una durata di quattro anni per la parte normativa, ma dopo due anni c’è un contrattino solo per lo stipendio.
Il territorale ha fatto tutti i conti su come sono stati bravi ad ottenere almeno quel risultato, e che vista la situazione politica era meglio chiudere prima dell’estate (il famoso “pochi, maledetti e subito”). Peccato che si sia fatto un paio di tampe niente male, ad esempio dicendo che l’una tantum uguale per tutti è giusta, perché “quelli dei livelli alti non scioperano mai”; il buffo è che per questo contratto, come ha detto subito dopo, non si è fatta un’ora di sciopero. L’altro errore è stato fare tutto il conto della percentuale di aumento sui minimi tabellari, che per chi è assunto in Telecom già da qualche anno è minore dei “veri” minimi: parte dello stipendio era infatti stato spostato in superminimi ad personam.
In compenso, il lavoratore che ha preso per primo la parola, e che dovrebbe essere relativamente impermeabile al tutto visto che ha affermato di avere quasi quarant’anni di lavoro, ha preso la palla lanciatagli dal delegato e si è lanciato in tutto un discorso sul fatto che quelli Telecom sono fregati dall’accordo, senza pensare che non per nulla esiste anche un acordo integrativo aziendale proprio perché la situazione, anche come struttura dei livelli inquadramentali, è diversa. Ma la confusione come sempre regna sovrana.
Per la cronaca, ho votato a favore dell’accordo, mentre credo che come minimo mi asterrò sul referendum riguardo all’accordo governo-sindacati del 23 luglio – tema del resto dell’assemblea – perché assolutamente irrilevante.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-24 12:28

Sparare sulla Croce Rossa

Leggo da la Stampa che beppegrillo™ “si scopre passatista”, e tra le varie sue esternazioni leggo “Vi immaginate Moro, Berlinguer, De Gasperi eletti in Parlamento condannati per estorsione, banda armata o tangenti?”
Quello forse no, ma l’Alcide, dice wikipedia, durante l’Università fu “protagonista delle lotte degli studenti italiani, che miravano ad ottenere una facoltà di diritto in lingua italiana. Dovette scontare per queste sue attività anche un breve periodo in prigione ad Innsbruck.” Quindi non avrebbe dovuto far parte del parlamento Italiano, ipse dixit.
(il motivo del titolo di questa notiziola dovrebbe essere chiaro: usare questi mezzucci contro il vaffanculista non è bello. Il fatto è che io non sopporto gli slogan urlati senza pensarci su, anche perché poi ti si ritorcono contro)

Ultimo aggiornamento: 2007-09-24 12:19

Ma Miss Italia sta andando così male?

A quanto pare non bastava la lite Goggi-Bongiorno: a Miss Italia (ma quanto dura?) hanno dovuto tirare fuori anche la polemica “chiappe sì, chiappe no”, a proposito delle inquadrature del fondoschiena delle partecipanti alla gara. Dapprima sembrava che andasse bene così: immagino che qualcuno avesse fatto i conti e si fosse accorto che in questo modo si aveva il doppio di inquadrature e quindi si poteva tranquillamente aumentare la durata della trasmissione con la scusa di “non fare perdere nulla”. Ma mi dicono rep.it e Corsera che Patrizia Mirigliani, la figlia di Im-Ho-Tep, ha messo il suo veto. La nobile ragione? «Il nostro grosso impegno è quello di conciliare il rispetto per l’essere umano e la necessità di mostrarne le caratteristiche fisiche». Un po’ come il lupo di Cappuccetto Rosso che affermasse di voler conciliare il rispetto per gli abitanti del bosco e la necessità di pasteggiare a carne umana. Adesso capisco che bisogna fare in modo che a qualche telespettatore in più venga voglia di sintonizzarsi su Raiuno che altrimenti bisogna ridare i soldi indietro a chi ha acquistato a caro prezzo gli spazi per gli spot, però almeno non si faccia troppo i finti moralisti. O no?

Ultimo aggiornamento: 2007-09-23 18:20

Anche questa sarebbe politica

Il 23 luglio è stata firamta l’ipotesi d’accordo per il secondo biennio del contratto delle telecomunicazioni. L’ipotesi è ancora un’ipotesi, perché come ormai è d’uso bisogna che i lavoratori diano l’accordo in assemblea.
Bene. L’assemblea per la mia sede di lavoro sarà lunedì mattina alle 9. Nulla di male. Peccato che io sia venuto a saperlo solamente oggi alle 12:15, e giusto perché ho pensato di provare a telefonare al sindacato a chiedere notizie: tecnologia pull invece che tecnologia push, direbbero quelli che di queste cose ne sanno. Quello che invece dice un ignorante come me è “ma perché poi ci si stupisce della gente incazzata che se ne va a seguire il primo che urla contro le varie caste?”

Ultimo aggiornamento: 2007-09-21 14:38

Mica è sempre colpa del papa!

Oggi è mercoledì, e Benedetto XVI ha tenuto come tutti i mercoledì un’udienza generale a San Pietro. Venerdì scorso era san Giovanni Crisostomo, e quindi presumo abbia deciso di parlare di quel santo. Essendo uno che ha studiato, ha raccontato delle sue omelie – Crisostomo significa “bocca d’oro” – evitando di parlare di quelle antisemite, e soffermandosi su quelle durante la “rivolta delle statue”, quando il popolo cominciò a buttare giù le statue dell’imperatore d’Oriente perché aveva imposto nuove tasse; si ferma un attimo, e dice a braccio «Si vede che alcune cose nella storia non cambiano…».
Bene: da questa frase al giornale di Radio Popolare sono riusciti a tirare fuori un pippone per “interferenza nella politica italiana”. Onestamente, non mi sembrava proprio il caso, e non credo proprio che il papa pensasse a chissà quale modo di fare breccia sui nostri politici. Ma se proprio avessero voluto lamentarsi di qualcosa, avrebbero potuto piuttosto fare notare che una battuta da macchinetta del caffè ha avuto ampia risonanza su Repubblica, La Stampa, Corriere della Sera, Messaggero. (Il Sole-24 ore no, a quanto pare). Resto dell’idea che in molti casi la pubblicità te la fanno gli altri, e il problema è appunto quello.

Ultimo aggiornamento: 2007-09-19 20:16