Archivi categoria: pipponi 2007

Blu PD

Se non ho capito male, per molti la notizia più interessante sull’ultimo (in tutti i sensi…) congresso dei DS della scorsa settimana è stata la playlist che Luca Sofri (quello giovane, insomma) aveva preparato. Sempre se non ho capito male, uno dei brani più cantati è stata la splendida Il cielo è sempre più blu del buonanima di Rino Gaetano – tra l’altro, mi stupisco che l’ottimo Chartitalia non ne abbia accennato. Il brano avrebbe dovuto indicare anche metaforicamente il passaggio di colore dal rosso – molto stinto – dei DS al blu del PD, sulla falsariga dell’omonimo partito statunitense.
Tralascio il pensiero che il blu è un colore molto vicino all’italoforzuto azzurro, e le logiche conseguenze sulla cromatica contiguità dei due “partiti”, e mi dedico a una banale analisi canzonettistica. Ma i cantatori congressisti hanno provato ad ascoltare le parole che modulavano più o meno armoniosamente? Il testo di quella canzone è assolutamente sfascista, nel senso che Rino faceva vedere il bello e soprattutto il brutto della nostra Italietta e terminava con il ritornello che a me è sempre sembrato dire “ecchissenefrega”. Occhei, probabilmente dal suo punto di vista la cosa era ironica, ma prenderlo come inno ufficioso dei Democratici mi sembra davvero troppo!

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 11:17

I divieti nell'era globale

Domenica scorsa c’è stato il primo turno delle presidenziali francesi. Al tg3 delle 19, un’ora prima che i seggi chiudessero, viene annunciato che gli exit poll indicavano che Sarkozy e Ségolène (non so perché, ma nessuno dice “la Royal”) sarebbero passati al secondo turno. Non che la cosa fosse legale, visto che la legge francese vieta di diffondere quei risultati a urne aperte: ma in effetti le comunicazioni sono state date da siti valloni e della Svizzera francese, e quindi “fuori giurisdizione” ma perfettamente comprensibili dai francofoni.
È vero che in Italia, vista la nostra enorme conoscenza delle lingue, l’unica possibilità sarebbe andare sui quotidiani online ticinesi, che però non mi pare abbiano chissà quale appeal. Però il punto di base è assolutamente lo stesso, e mi chiedo quanto ci vorra prima che i politici si accorgano che il loro problema con Internet non è soltanto che le major discografiche piangono per il furto della musica in direzione opposta a quella solita.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 10:45

Sgomberata la Stecca

Leggo casualmente sul retro della pagina di City che Tito mi ha lasciato sulla scrivania (il recto faceva notare come a Milano c’è un ciclista al mese che muore in un incidente, con allegate spiegazioni di tal Fabio Abati su quali sarebbero le strade più a rischio, dal che si vede che lui in bici non c’è mai andato) che ieri mattina è stata sgomberata la Stecca degli Artigiani, storico spazio occupato tra via Confalonieri e via De Castillia. La cronaca parla di una trentina di sospetti spacciatori fermati, perlopiù senegalesi: nel giornale gratuito, novello cinegiornale Luce, si legge che però il Comune, dopo avere iniziato le operazioni per rendere inagibile lo stabile, ha già trovato nuovi spazi per le otto imprese artigiane che lavoravano alla Stecca, e ha predisposto dei prefabbricati per le dieci associazioni pure ospitate nei locali, mentre la versione online (su Vivimilano, che è sempre RCS… concorrenza interna?) dà un po’ di notizie contrastanti, come se l’articolo fosse stato scritto in due parti.
Che posso dire io, per una volta in prima persona? Beh, è verissimo che c’era dello spaccio sfrontato, nel senso che se passavi lì davanti ti veniva direttamente offerto di tutto, e che gli spacciatori, almeno a giudicare dalla scurezza della pelle, erano senegalesi. Che la situazione fosse così da anni è falso: fino all’anno scorso il posto era assolutamente tranquillo, il che non significa che non girasse erba ma semplicemente che la trovavi in modalità pull e non push :-) E cosa è cambiato in quest’ultimo anno? Io che sono notoriamente perfido penso al fatto che la famigerata Città della Moda, con contorno di grattacieli vari e di soldi che girano, dovrebbe anche occupare lo spazio dove al momento la Stecca e i due giardini pubblici confinanti sopravvivono a stento. Lasciare apposta degenerare la situazione per avere la possibilità di agire d’imperio con il favore della ggente è generalmente un ottimo sistema, non trovate? E se non ci credete, che ne dite di scoprire che “A metà mattinata Palazzo Marino ufficializza la cessione della Stecca alla Hines”, l’immobilare che deve fare i grattacieli di cui sopra?
PS: non so se sia vero quanto ai tempi diceva il comitato di zona Isola, che la Stecca fosse il primo esempio milanese di edificio in cemento armato e che pertanto dovesse finire sotto la tutela delle Belle Arti: ma Sgarbi ama solo quelli del Leonka.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-18 15:24

cinquantunesimo stato

Oggi i titoli di tutti i quotidiani (tranne Rep., che non esce) si sono divisi tra l’assemblea Telecom e la strage al Virginia Tech.
Trentatré morti sono tanti, è vero, ma ultimamente ci sono stati attentati ben peggiori in Iraq, per non parlare di incidenti vari. Ma in tutti questi casi i titoli sono sempre stati molto più misurati.
Ora, qualcuno potrebbe dire che tutto ciò è banalmente una conseguenza dell’abitudine, che intorpidisce anche le coscienze e porta a uno sbadiglio; ma ho come la sensazione che sotto sotto noi siamo convinti di essere degli statunitensi, e quindi le notizie che arrivano da oltreoceano le sentiamo come “robba nostra”, mettendole nella stessa categoria ad esempio di Mastrogiacomo (ben superiore a quella di Adjmal o Rahmatullah: qualcuno si sta ancora ricordando che quest’ultimo è sempre imprigionato in Afghanistan con non meglio specificate accuse di “intelligenza verso il nemico”?)
E poi ci lamentiamo perché gli USA ci trattano come una loro colonia?

Ultimo aggiornamento: 2007-04-17 10:04

rep.it non sulla notizia

Come potete leggere qua, i giornalisti di Repubblica hanno deciso sette giorni di sciopero, sia per la versione cartacea che per quella elettronica. Causa principale, “la decisione dell’azienda di non procedere a sostituzioni di giornalisti assenti per malattia lunga, in quanto non previste dal contratto”. Mi chiedo quanti siano questi giornalisti assenti, per arrivare a una decisione così dirompente, e che significa praticamente un regalone al Corsera che non è che ne abbia tutto quel bisogno… e se Scalfari si metterà a fare il giornale da solo :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-04-16 22:58

caccia al premio

Questo sabato scade la raccolta dei punti Fìdaty, quelli del sistema di fidelizzazione di Esselunga. Non so da quanti anni uno potesse accumulare punti, ma direi almeno sei. La cosa non mi tange molto, visto che i premi presenti nei vari cataloghi non mi sono mai interessati, e quindi scalavo semplicemente i punti accumulati come sconto sulla spesa. Ma io sono minoranza.
L’ultimo catalogo è partito a ottobre: da gennaio cominciavano ad apparire cartelli minacciosi che indicavano come la scadenza della validità si avvicinasse sempre di più. Bene: stasera verso le 19 sono passato a comprare le arance e il filtro della cappa del forno (dopo che ho fatto notare ad Anna che le arance erano finite, e che magari se ne sarebbe dovuta accorgere… ma si sa che io e lei abbiamo un concetto diverso di come fare la spesa :-) ), e mi sono trovato una ressa incredibile davanti al punto Fìdaty, tanto che avevano distribuito i numerelli per cercare di razionalizzare il grumo di gente lì davanti. Il risultato non è che fosse dei migliori, perché era praticamente impossibile sentire il numerello urlato quindi tutti stavano comunque attaccati al banco.
Ora, capisco che l’opzione “ordina il premio via Internet” sia un po’ troppo per la massaia tipica, e anche quella “ordina il premio al telefono” non riscuota un grande successo nell’italica nazione. Però non ci credo che tutti siano arrivati a raccogliere solo all’ultimo momento i punti necessari per il Favoloso Regalo Su Cui Sbavavano Da Mesi… ho come il sospetto che la socializzazione del trovarsi tutti all’ultimo momento sia una cosa che sotto sotto piaccia!

Ultimo aggiornamento: 2007-04-16 22:09

Bagnasco [inserisci epiteto qui]

A quanto pare, le scritte sui muri contro il neopresidente della Cei stanno diventando la nuova moda del momento.
Premesso che io posso apprezzare un muro decorato dai writer, ma non sopporto per nulla le scritte sui muri, mi chiedo solo come mai ci sia tutto questo interesse, considerando che sono decenni che sui muri si trova scritto di tutto senza che nessuno – tranne i proprietari dei palazzi imbrattati – si sia preoccupato. Ecco, forse l’unica vera novità è questo ampliamento della notorietà, che arriva fino a qualche abito talare… un po’ poco, però, per meritare una scorta.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-11 15:09

Anniversari

Giusto un anno fa veniva arrestato Bernardo Provenzano. Purtroppo in quest’anno è cambiato ben poco nella lotta contro la mafia, esattamente come in quest’anno è cambiato ben poco l’operato del governo.
Però si sa, gli anniversari sono importanti per riportare alla mente le cose: e quindi cosa ci può essere di meglio che fornire nuove “rivelazioni” sui famigerati pizzini? Sono certo che ora che sapete che il medico di Provenzano si era comprato una macchina da scrivere giocattolo per non dare nell’occhio, il vostro “ooohhh!” salirà come un unico accordo; e capirete perfettamente la vera ragione per cui la scoperta è avvenuta dopo trecentosessantaquattro giorni dall’arresto: bisogna aspettare la ricorrenza.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-10 14:25